Un drammaturgo prestato al Romanzo. Il primo, avvincente romanzo di Marcello Isidori “Lontano – L’epopea eroica di un uomo perbene”

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Un’epopea eroica quella che Marcello Isidori racconta nelle oltre seicento pagine del suo romanzo ‘Lontano’.

In un lessico e stile letterario alto e fluente leggiamo, senza riuscire a staccare gli occhi da una sola riga, la storia di un giovane, Salvatore Barone, figlio di Carmelo, un poverissimo contadino siciliano, che volendo, fortemente volendo, diventare maestro elementare, una volta raggiunta la meta, sceglierà di andare lontano non per fuggire dalla sua terra, comunque amata, ma per ritrovare le suggestioni visive offertegli da un paesino sui monti del Friuli durante il servizio militare. E dunque il nostro Turi non è un eroe nel senso di un uomo in cerca di emozioni forti e rischiose avventure ma è un eroe, un vero eroe, nel dare alla sua vita il senso assoluto e imprescindibile di un ‘servizio’ non solo rivolto al suo lavoro di educatore di bambini ma alla sua famiglia che, nel tempo, formerà con Ada, eroina del suo stesso stampo, e i sei figli che man mano arriveranno. Il tutto vissuto costantemente in una profonda e mai vacillante Fede cattolica. E dunque il carattere eroico dell’epopea del maestro Barone sta anche nel fatto che egli non sceglie un luogo, magari familiare, in cui realizzare la sua naturale ed eroica, appunto, ‘vocazione al servizio’ ma sceglie luoghi lontani: Marocco, Egitto, Tunisia e Romania, dove, mentre in Italia impera il Fascismo, vivrà a volte bene e a volte male interagendo non solo con le comunità italiane ma anche con quelle locali con cui intesserà rapporti amicali e solidali.

Finita la seconda guerra mondiale, dopo aver sopportato fame, miseria e ingiustizie, Turi Barone e famiglia riusciranno a ritornare, di diritto e non da profughi, in Italia ma, durante il viaggio, anche sua figlia Angela lo accuserà di essere stato lontano dalla sua vita. Ma lontano da cosa e perché? Sarà questa la domanda che il nostro eroe si porrà senza, probabilmente, darsi una risposta.

Ed è qui che la natura di drammaturgo di razza di Marcello Isidori si rivela al lettore in quanto egli intende, con il suo primo avvincente e storicamente documentato romanzo, proporre al lettore non risposte ma domande, esattamente come, fin dalla notte dei tempi, fa il Teatro.

Ombretta De Biase

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