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NEI TUOI OCCHI L’INVISIBILE: IL NUOVO LIBRO DI FIORINDA PEDONE

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Una cosa bella che la vita mi ha regalato è quello di avere l’onore e il piacere di seguire i percorsi di tanti amici che scrivono. Oggi, ancora una volta, ho il piacere di parlare del nuovo libro di Fiorinda Pedone dal titolo “Nei tuoi occhi l’invisibile”, edito da Pav edizioni. Chi mi segue sa che non è la prima volta che scrivo parlando dei testi di Fiorinda. E ogni volta è sempre un grande onore ed emozione. Fiorinda è un’autrice che riesce sempre ad emozionare con la sua scrittura. Questo aspetto può sembrare strano, ma emozionarsi davanti a un libro, un racconto di qualsiasi genere è importante.
Mi trovo allora qui a parlare di “Nei tuoi occhi l’invisibile”, in cui Fiorinda parla di un grande essere vivente, che tante volte e per anni è stato usato dall’essere umano, ossia il cavallo. L’autrice ne parla, raccontando non la storia ma l’incontro con lo stesso. Come ha scritto Serena Savarelli, curatrice della prefazione: “Questo libro è il racconto di una storia intima tra gli esseri viventi, uomo e cavallo, che ci porta, parola dopo parola, alla scoperta della vita nel suo significato più elevato. Scoprire la vita per l’essere umano non è facile, poiché egli spesso è un essere egoista che non guarda quello che c’è intorno.” L’uomo non vede le relazioni, pensa di essere l’unico essere vivente ad avere la facoltà di pensare, di parlare e crede di essere l’unico ad avere dei sentimenti, a possedere un cuore, non considerando così che anche gli altri esseri viventi, come appunto i cavalli, hanno un cuore ma soprattutto un’anima, tra l’altro più nobile di quella che un essere umano può immaginare. L’uomo si può vantare di avere un’anima nobile ma la sua anima non può competere con quella di un cavallo.
L’autrice vive ogni giorno, ormai da tempo con i cavalli e la storia la vede incontrare questo grande essere vivente, lo stesso che riesce a comunicare attraverso emozioni e quell’amore puro che i cavalli dimostrano a Fiorinda. Un rapporto di comunicazione tra l’autrice e i cavalli, che inizia un giorno quando per la prima volta la stessa incontra un cavallo che le ha fatto paura; forse per per il suo sguardo intenso che sembrava entrare, penetrare dentro, valicando confini del cuore. In un contesto in cui quel cavallo aveva colto tutti i segreti taciuti con il timore del cuore della donna.
Insomma, questo grande essere vivente riesce a toccare, accarezzare l’anima di chi l’approccia, in un tutt’uno in cui dobbiamo sapere ascoltare, porre attenzione all’ascolto. Il cavallo per noi esseri umani è visto come un animale distante, un “esso”, cioè qualcuno lontano da noi, un qualcuno con cui non abbiamo un rapporto diretto, solo perché consideriamo il cavallo un Esso. In conclusione, c’è tanto da dire su questo libro e racconto, ma voglio lasciare il lettore alla scoperta di questo grande rapporto intimo che Fiorida ci narra. Con una storia di potere, a carattere autobiografico, la stessa ci offre le risorse per separarsi da una visione vittimistica della vita allo scopo di ritornare a una dimensione dove tutti siamo i co-creatori della stessa.

Giuseppe Sanfilippo

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