In scena il 19 e il 20 maggio 2022 al “Teatro Astra” di Torino
Silvia Battaglio con grande capacità creativa scrive, dirige e porta in scena “La rosa blu” di Charles Perrault. L’autrice si avvale di suggestioni letterarie di William Shakespeare, Georgi Gospodinov, Fratelli Grimm. La voce e l’elaborazione sonora e musicale è sempre di Silvia Battaglio. La sua architettura drammaturgica vede l’artista interagire con tre pregiate marionette d’epoca che sono conservate con cura dall’Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare di Grugliasco. Le marionette appartengono alla storica collezione della famiglia Toselli. Anna Toselli nel 1945 rimasta vedova si trasferisce con le due figlie a Genova dove conosce lo scultore e marionettista Colombo Bottino che da molteplici anni creava personaggi per il teatro di figura. Dalla loro feconda collaborazione viene creata la compagnia Dercap che porta in scena i numerosi spettacoli scritti da Anna in collaborazione con le figlie Elda e Hilda. Con la Dercap hanno collaborato attori prestigiosi che hanno prestato le loro voci alla messa in scena. Gli attori dello Stabile di Genova che hanno collaborato in gioventù sono: Ferruccio De Ceresa, Elsa Albani, Alberto Lupo e Piero Nuti. Senza dimenticare il cardinale Siri, Aldo Trionfo, Franco Enriquez, Lele Luzzati e Paolo Villaggio. Tutti hanno messo il loro talento a disposizione della Dercap che purtroppo nel 1964 scioglie la sua attività. La costruzione drammaturgia de “La sposa blu” spazia in modo armonico dal teatro fisico, alla danza fino alla sperimentazione. Il testo evade dalla conformazione femminile della fiaba originaria. La sposa creata da Silvia Battaglio si oppone creandosi una particolare difesa contro le angherie e il crudele destino che il brutale marito le ha assegnato.
Barbablù le ripete fino all’ossessione:
«Puoi aprire soltanto le porte delle stanze che dico io».
Ma è proprio questa imposizione ricattatoria che permette alla sposa ribelle di aprire la porta proibita e lì scoprire con orrore i corpi nascosti delle sfortunate marionette-spose che venivano prima di lei. I lignei corpi inanimati delle sventurate consorti di Barbablù sentendosi non più prigioniere riprendono vigore e raccontano la loro realtà sospesa con il mondo fiabesco da dove provengono. La loro rinascita assume per tutte una nuova speranza di vita. Silvia Battaglio con grande capacità attoriale entra dentro il suo personaggio con grande forza emotiva. Uno spettacolo evolutivo che incanta e commuove il pubblico presente.
Giuliano Angeletti