Museo Caruso: il ritratto di un mito

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È stato inaugurato al Palazzo Reale di Napoli il museo dedicato ad Enrico Caruso,aperto al pubblico a partire dal 20 luglio; quest’anno si festeggiano i 150 anni dalla nascita dell’ artista,uno dei più grandi tenori di tutti i tempi.Un unico grande spazio,con sede a Palazzo Reale di Napoli, all’ interno della sala Dorica che accoglie cimeli musicali e ricordi di Caruso,con animazioni vin 3d, postazioni ed installazioni musicali e cinematografiche, volto a creare una vera e propria stanza delle meraviglie adatto a tutti,e non soltanto a una nicchia di intenditori .

“Il Museo Caruso rappresenta il genio italico” ha detto il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano,orgoglioso delle sue origini partenopee”la sua modernità sta nell’ avere utilizzato per primo le enormi potenzialità dell’ industria discografica,e nella capacità di avere scritto pagine fondamentali nella moderna industria mondiale dello spettacolo”.Sangiuliano in anteprima ci ha confessato che il prossimo progetto è dedicare un museo al grande mito di Totò.Anche il direttore generale Musei Massimo Osanna ed il direttore di Palazzo Reale Mario Epifani hanno messo in rilievo l’ importanza di Palazzo Reale,che rappresenta un simbolo identitario della città e della storia d’ Italia e d’ Europa,e fa parte del piano strategico “Grandi progetti Beni Culturali” ,al quale si affianca anche l’ idea di creare un polo museale che abbia vita propria al Vomero e alla Floridiana.”L’ eredità artistica di Enrico Caruso è immensa;la sua storia,dal quartiere di San Carlo all’ arena alla ribalta internazionale nel nome del bel canto italiano è l’ esempio lampante di una vita straordinaria”,ha dichiarato il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.”Dai sigari cubani ai Tuxedos Tobacco fino ad arrivare alle alici dell’ Alaska non c’è prodotto sul mercato che non sia stato battezzato nel nome di questo napoletano illustre che ha saputo conquistare l’ amministrazione incondizionata di re e regine senza mai dimenticare i migranti,per i quali cantava nei luoghi in cui si riunivano per respirare la nostalgia di casa”ci racconta la curatrice Laura Valente”il successo di Caruso echeggia leggendario dal Metropolitan di New York,del quale è stato la star dal 1903 al 1920, al teatro alla Scala di Milano, ineguagliabile interprete di melodie immortali della canzone napoletana e primo cavallo di razza dell’ industria cinematografica a vendere un milione di dischi”.
L’ iniziativa si avvale della collaborazione di partner” carusiani” da tutto il mondo, da Archivi Ricordi a Puccini,dalla Scala al Metropolitan,al MoMa.Caruso e Napoli si sono toccati poche volte sul palcoscenico,pur portando il tenore il suo animo partenopeo dovunque egli fosse,ed era naturale che la sua città lo riabbracciasse in un percorso di vita e di successi che fa parte della memoria storica di un grande genio italiano nel mondo.

Sara Nicoletti

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