VINCENZO SALEMME in Natale in casa Cupiello al teatro Diana di Napoli dal 1 novembre al 7 dicembre

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Lungo telone bianco che simboleggia la palazzina…

E’ cosi che inizia Natale in casa Cupiello nella versione del grande attore napoletano Vincenzo Salemme

L’opera di per sé non ha bisogno di presentazioni: ci troviamo dinanzi l’opera più nota del più grande drammaturgo e commediografo del 1900, il maestro Eduardo De Filippo ed è anche un vero must della tradizione natalizia napoletana prima e italiana poi.

La trama la conosciamo tutti: è l’antivigilia di Natale in casa Cupiello, Lucariello è pronto per fare il suo presepe, come tradizione napoletana vuole deve essere il più bello del condominio, ma già dal primo mattino sembra andare tutto storto. I litigi col figlio troppo “mammone”, la figlia che litiga col marito che non ama e nel frattempo si innamora di un altro uomo, migliore amico del fratello, ma tutto sembra esser nascosto al padre famiglia. La bomba esploderà proprio la sera di quella notte magica quando tutti gli altarini usciranno fuori e dal nulla colpiranno il povero Luca Cupiello. Una storia che potrebbe capitare benissimo anche oggi a dimostrazione di quanto Eduardo fosse senza tempo

La commedia ha dentro di se ogni singola sfaccettatura che ci possa essere dentro l’emozione: c’è il dramma, c’è l’amore, c’è la passione, c’è la gioia, c’è la malinconia. Uno spettatore nel giro di pochi minuti è colpito cosi da tanti stati d’animo diversi, si ride e il secondo dopo si piange e viceversa. Forse tutto questo trova l’esplosione proprio negli ultimi 20 minuti, quello della malattia di Lucariello che ci mette davanti ai limiti e alle fragilità umane ma viene strappato sempre un sorriso da situazioni circostanti.

Uno scritto di caratura potrebbe spaventare anche l’attore più navigato visto il celebre racconto ma non Salemme, che a fine spettacolo rimarca proprio che quello fatto in serata non poteva essere un paragone bensì un omaggio a Eduardo; un uomo molto rigido e severo ma che in Vincenzo aveva visto tutto il potenziale che sarebbe esploso poi quando a inizio carriera De Filippo in persona lo fece lavorare presso la sua compagnia con qualche comparsa televisiva come ne Il sindaco del rione sanità. Non può esserci cosa più bella per un artista di parlare con le parole scritte da Eduardo De Filippo ed è come camminare sulle spalle di un gigante.

Assistendo allo spettacolo, un’ora e cinquanta senza pause, si respira esattamente quel rispetto che Salemme ha nei confronti della sua guida artistica: i dialoghi sono ripresi perfettamente dalla commedia che noi tutti conosciamo ma ci sono delle aggiunte fatte proprio sul personaggio iconico di Lucariello che danno una nuova ninfa vitale a un carattere cosi tanto amato e che non lo compromettono anzi tali battute aggiungono brio e ritmo a una commedia che non ha la divisione in tre atti a cui eravamo abituati.

Se Salemme è il personaggio principale che con la sua bravura riempie la scena, non da meno sono i ruoli che lo accompagnano: tutti  gli attori sono perfettamente entrati nella parte. Convincono soprattutto la moglie Concetta, il figlio Tommasino ed anche Vittorio Elia (l’amante). Anche qui bisogna dimenticarsi degli attori “originali” ed evitare i confronti, perché è stupido farlo e poi ogni artista presente riesce a dominare la scena.

Alla prima del teatro Diana ( lo spettacolo è in scena dal 1 novembre al 17 dicembre) erano presenti tanti amici di Salemme  nonché artisti napoletani di grande caratura: come Lina Sastri che anni addietro aveva interpretato Ninuccia proprio in Natale in casa Cupiello, Stefano De Martino che attualmente è impegnato nella trasmissione Bar Stella in onda su Rai 2, Andrea Sannino che vedremo nel musical di Mare Fuori, Sal Da Vinci e l’ex sindaco di Napoli, Luigi De Magistris

Tutti per tributare l’amico Vincenzo che in un modo quasi magico e dopo decenni di onorata carriera appare sempre emozionato, nel ricordare Eduardo ed anche Luca De Filippo che ci ha lasciato troppo presto e sempre gioioso ad ogni prima anche se come tiene a precisare lui stesso, col pubblico napoletano si  emoziona sempre un po’ di più…

Marco Assante

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