Il balletto classico iberico con S. Bernal e il flamenco nella sala Santa Cecilia

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La fervida attività organizzativa costante e dinamica dell’intraprendente ed oculato manager Daniele Cipriani  raddoppia le “chicche” ed i sorprendenti, meravigliosi, programmi riservati come regalo del nuovo anno agli appassionati della danza nella Sala Santa Cecilia del Parco della Musica Ennio Morricone ; infatti lo scorso anno alla fine di gennaio vi fu solo il gala dedicato ai migliori astri del firmamento tersicoreo dei maggiori Teatri dell’Opera europei ed internazionali. Ora , visto il consenso e la passione per il Ballo Spagnolo che sono vivi nell’animo spirituale e nella mentalità culturale del popolo romano, ha deciso di raddoppiare gli eventi della magnifica e scintillante coreografia da offrire agli “aficionados” della capitale. Perciò a conclusione di codesto mese nei primi giorni dell’ultima settimana del mese ammireremo l’espressione sulle punte ed i tacchi a spillo dei danzatori iberici con “ Las Estrellas”, mentre a marzo nei giorni intorno all’inizio della primavera tornerà l’appuntamento speciale con il meglio  degli artisti dell’Arte protetta dalla Musa Tersicore, secondo i  9 libri delle “Storie” di Erodoto con l’omaggio ciascuno ad una delle 9 abitatrici dell’Olimpo. C’è dunque molta attesa per osservare gli splendidi costumi del “Ballet Nacional de Espana” diretto da Rubén Olmo: ecco quindi il rombare sonoro degli “zapateado” con i loro tacchi, il morbido ondeggiare e svolazzare delle “bata de cola”( i vestiti dell’avvenenti “bailaoras” del grazioso e caratteristico flamenco), il rumoroso fragore delle nacchere, il vellutato pizzicare delle chitarre ed i suadenti, trascinanti, canti degli itineranti gitani. Pertanto il gala sarà stupendo nella sua variegata  superba esibizione con lo stile classico da un lato ed il folklore incandescente dell’Hiberia Citeriore ed Ulteriore della conquista dei Romani riconoscibile nei suggestivi e variopinti Flamenco e Bolero. S’alterneranno di conseguenza sul palcoscenico i più fulgidi campioni del virtuosismo classico che vengono distinti come “bailarines” dagli strepitosi esecutori delle coreografie ambientate nelle tipiche locande con i “tablao”.Tutto questo costituirà un caleidoscopio di vive e palpitanti emozioni che si concretizzeranno in policrome e sfolgoranti sinestesie da gustare con gli occhi e percepire pienamente con gli orecchi per merito del più significativo e geniale collettivo coreografico spagnolo, che ci porterà pezzi e musiche della Catalogna, che ricerca l’autonomia con il capoluogo indipendentista Barcellona, della Castiglia con la capitale Madrid e dell’Andalusia con Siviglia dall’invidiabile Cattedrale e superlativa semisferica Plaza de Espana centrale, con la medievale Torre d’avvistamento contro i pirati Saraceni. Le principali danze ruoteranno intorno al flamenco e plastica stilizzazione della  Escuela Bolera, consentendo al direttore Olmo di manifestare tutto il suo orgoglio per  comunicare  la ricchezza del patrimonio musicale ed artistico posseduto dal suo Paese..Primo mattatore e gloria stellare della danza iberica sarà Sergio Bernal avvicendato dai massimi interpreti stellari del flamenco , quali : Patricia Guerrero, Jesus Carmona, Belen Lopez con i figli piccoli Sandra ed Antonio, Ana Morales , ciascun ballerino con il suo proprio sentire potrà  rielaborare intimamente l’anima palpitante della sua terra natia.Se Sergio Bernal è un astro fortemente amato dalla platea quirite per la sua consueta partecipazione ai citati gala de “Le Etoiles” annuali a Roma, invece altri arriveranno per la prima volta da noi per essere conosciuti ed apprezzati , vincitori in patria alcuni del premio nazionale del  loro specifico settore; tutti, però, concorreranno a donarci un ottimo spettacolo composto di squisiti piatti con “leccornie”, quali quelle del primo cuoco e gastronomo romano di nome Apicio del I secolo d. C., da leccarsi metaforicamente i baffi per non dire estasiarsi sublimemente con lo sguardo. Saranno accompagnati dal vivo da “cantaores” e “tocaores” con la loro potente voce riecheggiante e la potente, imperiosa, musica strumentale tipica appunto dei “tablao” o caratteristici locali, nati per esprimere tutto il “fuoco” ed il calore che scorrono nelle vene degli Iberici dopo la parentesi della dittatura franchista che aveva cancellato la Repubblica, con la guerra civile tra falangisti di Franco e Brigatisti di sinistra appoggiati esternamente da Messico e Russia. Tra i cantanti noteremo : Jose Luis Medina e Pedro Jiménez Gonzales, mentre tra i musicisti vedremo: Sergio Gomez detto “El Colorao”,Carlos Jimenez e Rafael Jiménez soprannominato “ El Chispas” , che sicuramente ci delizieranno anche sul piano musicale, unitamente a quello artistico dell’evoluzioni acrobatiche e popolari coreografie tipiche, per un’indimenticabile serata. Alcune danze saranno autentiche novità per gli astanti, che stanno già esaurendo i biglietti delle due serate del 28 e 29 alle 21 :una “Faruca” di origine galiziana intorno alla città di Vigo, ma stavolta ballata da Ana Morales, più una creazione di Antonio Ruiz Soler sivigliano scomparso nel 1996 a 75 anni e che veniva conosciuto dovunque con l’unanime definizione di “Antonio El Bailarin” . Il lavoro si chiama “Puerta de Tierra” ed è un duetto di bolero  stilizzato nella sua classicità su note di Isaac Albéniz e che sarà eseguito da quel incomparabile stella del movimento felpato che è Sergio Bernal, impostosi con la sua incommensurabile classe a Roma. Con l’effervescenza qualitativa delle coreografie e musiche spagnole ci sembrerà di stare vivendo il cambiamento dei climi stagionali del Manzanarre e Guadalquivir  con il tepore ed il sole sfavillante del litorale andaluso estivo con  le sue incantevoli spiagge, l’osservazione della variegata gamma dei colori e l’olfatto dei profumi soavi nei giardini moreschi di Granada con l’Alcantara, la favolosa Valencia di Calatrava, le rivierasche metropoli di Cadice e Malaga con il Museo Picasso. Una moltitudine di passi intrecciati e serrati quelli che vedremo, simili per diversi aspetti ai raffinati ricami sui boleri dei “toreador” nelle loro sfide e gesta indomite, violente e virilmente istintive contro i tori nelle Arene. Non sempre trionfano con le loro “piche”, come i domatori nel circo, per dare poi modo ai “ picadores” con le loro “banderillas” di finire il grosso quadrupede, che talora incorna il “matador” rendendo la corrida più drammatica e tuttavia esaltante per il clamoroso e sofferto colpo di scena, messo comunque in previsione considerati i crudi e tragici epiloghi del passato. In concomitanza con “Las Estrellas” si terranno un incontro con il pubblico e due giornate  “masterclass” di flamenco sotto la guida di Jesus Carmona, Belen Lopez, Ana Morales e soprattutto del  Maestro Sergio Bernal, che in Italia potremmo raffrontare con Roberto Bolle. Tra i numerosi partner del gala di “ Las Estrellas” si segnala l’albergo “Hotel de Russie”del tratto finale di via del Babbuino, vicino a Piazza del Popolo, per aver messo a disposizione la sua ospitalità e pertanto vi sono tutti i presupposti perché il colossale evento, tanto sospirato ed atteso per le sue valide premesse, possa ben riuscire ed essere all’altezza, se non superare per successo di pubblico e critica, di quei gala del passato ormai archiviati con uno splendente repertorio fotografico in archivio.” Per aspera ad astra coeli”. Non perdetelo , non resterete delusi, anzi gioirete per un’entusiasmante avvenimento non da tutti i dì !

Giancarlo Lungarini

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