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Il caso Snyder, le streghe di Benevento e “in primis” Petrolio con il delitto di G. Matteotti

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Terminata la normale programmazione primaverile di prosa per il 2024, il teatro Golden di via Taranto con l’oculata gestione di Vincenzo Sinopoli ed Andrea Maia ha organizzato la consueta rassegna di spettacoli gialli e polizieschi desunti dai principali processi giuridici svoltisi dal Medioevo all’età contemporanea in collaborazione e sotto il patrocinio dell’Ordine degli Avvocati di Roma e dell’Associazione Nazionale Magistrati,  dedicata al rimpianto “patròn” Anselmo De Cataldo. Gli stessi rappresentanti dei due ruoli togati saranno interpreti dei lavori che hanno come argomento centrale la giustizia nel rispetto dell’equità ed oggettività dei fatti , quasi per rivivere sulla pedana dagli specchi riflettenti i medesimi capi d’imputazione, cavilli , gesti e diatribe tra le parti che avvengono nelle aule di Tribunale Civile e Penale fino al terzo grado della Cassazione, che da ultimo ha fatto ripetere in Corte d’Appello il processo per l’omicidio di Desirè Mariottini nello squallido degrado di San Lorenzo da parte di extracomunitari. La Kermesse è stata aperta dal caso di Ruth Snyder e del suo amante Judd Gray che a Long Island a New York nel 1927 e precisamente il 27 aprile furono accusati, dopo accurate indagini della Polizia Federale, d’aver ucciso il marito di lei Albert per realizzare il loro fedifrago tradimento d’eclatante adulterio, escogitando un superficiale ed approssimativo alibi di furto e violenza privata nella loro casa per far apparire una rapina proditoria e devastazione, saccheggio, di beni altrui quella che in realtà era una complicità assassina del legittimo consorte divenuto terzo incomodo di troppo nella loro focosa passione sessuale. Entrambi furono subito scoperti per le lacunose carenze nell’artificioso stratagemma inventato e finirono sulla sedia elettrica, dando luogo alle trame romanzesche di James Cain con “La morte paga doppio” preziosa ricostruzione testuale ed al film sensuale “La fiamma del peccato” di Billy Wilder. Ora gli spettacoli giuridici caratterizzeranno le prime due settimane di giugno dal lunedì al giovedì nella prima ed il lunedì e martedì la seconda: il 3 la compagnia “La Maschera Togata” presenterà un libero adattamento del romanzo di F. Durrenmatt “Una storia ancora possibile” con il titolo “In giustizia”, mentre il 4 la compagnia “La Favola di Ernesto” mostrerà la fiera determinazione di quattro donne di recuperare la piena integrità psico – fisica dopoché il male oncologico le ha colpite al seno ed hanno dovuto patire la condanna medico – chirurgica alla mastectomia. Al Seicento barocco s’alluderà il 5 giugno con la tematica delle streghe, che già nel XIV secolo vennero ritenute responsabili della “peste nera” del 1348 , oltre alle spiegazioni date come miasmi atmosferici, infezione da ratti o giudizio punitivo divino, come per il Diluvio Universale al tempo di Noè, per le peccaminose eresie della simonia, nepotismo e nicolaismo. Come malvage streghe con i nomi di Janara, Zucculara, Uria e Manalonga, vengono identificate dell’emarginate costrette a vivere di furti, truffe e prostituzione, con una promiscua sessualità con un cafone ignorante quali  i tanti della Marsica ; la legge l’inquadrerà come sfrenate indiavolate in rito orgiastico con il loro padrone Lucifero. Da questa leggendaria rivisitazione storica nascerà il famoso liquore della città sannitica di cui è sindaco da tanto tempo l’ex ministro Clemente Mastella, che ha confessato d’essere contro gli Autovelox nel suo nucleo urbano per libera e neutra opzione in quanto tra l’altro non ha la patente. Gli alterchi tra giovani, fino a qualche tempo prima amici, andranno in scena il 6 del prossimo mese, allorché la rivalità sentimentale, cui ogni giorno i “mass media” televisivi od i giornali per oggettiva completezza d’informazione  devono lasciare spazio, si tingerà di rosso sangue in una villa sulla Cassia durante quella che era nata come una festa tra “teenagers”. Spesso la gelosia e l’eros accecano gli occhi e da fraterni sodali costoro assurgono a crudeli Caini in età evolutiva di formazione, rovinandosi tutta la vita per sempre! Il più atteso e fondamentale processo storico, politico e civile ,atteso dal grande pubblico e che fu simbolicamente rappresentato nel giugno del 1950 nell’Alta Corte di Giustizia è il “Delitto Matteotti” che nell’autunno del 1924 fu barbaramente trucidato dalle squadracce fasciste di Dumini nella boscaglia di Campagnano Romano e di cui il Duce s’assunse la piena responsabilità in prima persona il 3 gennaio del 1925 identificandosi con lo Stato violento e truce, promuovendo le “leggi fascistissime” che nel 1926 spinsero i partiti ad abbandonare le aule democratiche e ritirarsi sull’Aventino in aperta sfida di secessione come i plebei all’epoca di Menenio Agrippa sul Monte Sacro. La regia e la ricerca storiografica dell’omicidio e degli atti legislativi e giuridici della denuncia con piena evidenza dei brogli elettorali ad opera del PNF nell’elezioni del 1924 che garantirono al Fascio, che riprendeva l’emblema dei fasci littori  sui carri gloriosi dei consoli trionfatori romani, sarà a cura dell’avvocato Luigi Di Majo che provvederà  pure alla regia. L’ultimo lavoro sarà “Otto marzo” l’11 giugno in cui , ricorrendo come titolo la giornata riservata alla memoria delle donne che morirono come suffragette all’inizio del Novecento in una fabbrica americana senza vie d’uscita di sicurezza e che per questo divennero obbligatorie, una moglie per smascherare la vita libertina del marito invita le sue tre precedenti amanti per farsi raccontare la loro sfrenata relazione sessuale. A sua volta il coniuge aveva già pensato a confessare le sue imprese erotiche e sensuali l’anno prima a tre suoi amici di lavoro e quale sarà la reazione psicologica dei due gruppi d’identità, che poi si confronteranno tra di loro con un gioco di rispettive modalità ? La premiazione del  lavoro vincitore avverrà il 18 con la conduzione di Noemi Sferlazza  e la partecipazione di  vari ospiti, tra cui Simone Montedoro reduce dal successo di “Tris di cuori” ultimo lavoro della stagione regolare e Danilo De Santis. Il legale Renato Borzone ricorderà la vita e l’opera del collega  A. De Cataldo. Si attende un vivace coinvolgimento non soltanto dei giuristi, bensì anche di coloro a cui piace il genere giallo investigativo e seguire il rito processuale con il dibattimento finale in aula per poi indovinare l’esito del giudizio con il proscioglimento e l’assoluzione o la condanna del reo, calcolando gli anni della sentenza a carico. Resta da considerare che con il Decreto Legislativo Nordio l’azione penale della  Procura rimane obbligatorio, mentre la Magistratura  vedrà la separazione delle carriere tra inquirente e giudicante con due CSM  e speriamo che i P.M. non finiscano sotto l’egida ed il controllo del Ministro della Giustizia. Proprio questo sarebbe contro la separazione dei poteri esecutivo, legislativo e giudiziario voluto dall’illuminista ed enciclopedista Montesquieu  nell’epoca della dea Ragione nel Settecento, per cui giustamente la Magistratura è sul piede di guerra ed ha minacciato uno sciopero ad oltranza per il rispetto delle sue prerogative. Dunque per il provvedimento Nordio si prospettano tempi lunghi come per la riforma del “Premierato” che rischia di ingolfarsi in Parlamento od andare ad un aspro e combattuto Referendum Popolare. Speriamo, come diceva il Principe di Salina nel celebre “Il Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa, che ”Tutto cambi perché nulla muti “.  Per il momento recatevi agli spettacoli giuridici nell’aula di Tribunale del Golden.

Giancarlo Lungarini

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