Roberta Catarzi… il palco a casa tua

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Raccontare Roberta Catarzi non è semplice, perché nella stessa persona si celano due figure professionali diverse, due modi di approcciarsi all’altro che viaggiano su binari paralleli, ma che hanno in comune la voglia di capire l’altro e di comunicare nel migliore dei modi. Ed ecco che c’è innanzitutto la Dottoressa Roberta Catarzi, laureata in Pedagogia Clinica, Facilitatore dell’Apprendimento, Tecnico della Programmazione e Verifica dell’Intervento Formativo, una libera professionista di altissimo profilo. E poi c’è sempre Roberta Catarzi nei panni di (ex) fotomodella, presentatrice e donna di spettacolo, regina del palco, esperta di tecniche comunicative legate ai mass media, già protagonista di spettacoli teatrali, film e spot tv. Insomma, una donna poliedrica, attivissima sui social, capace di auto-gestirsi in termini comunicativi sfruttando un’indole che per natura va verso l’altro. Non che sia sempre stato così, perché la Roberta Catarzi “bambina” era timida, abituata a mascherare le proprie insicurezze. Poi, il teatro in età adolescenziale le è stato maestro di vita e le ha forgiato il carattere, aprendole le porte alle luci della ribalta. Così, oggi per lei il palco è l’habitat naturale, il contatto con la gente nei tanti eventi che si susseguono nella sua Toscana e in tutta Italia la vedono sempre più protagonista. Presto le si spalancheranno anche le porte delle tv, in un susseguirsi di belle occasioni da cogliere al volo. Non ultima, la attende una trasferta al Nord, in quel di Milano, nei giorni della settimana della moda dove la aspettano un paio di colloqui che potrebbero aprire ulteriori collaborazioni. Un autentico periodo d’oro, guai a fermarla…

Trent’anni ancora da compiere, ma un curriculum da presentatrice che si allunga di settimana in settimana.

Eppure ho mosso i primi passi in questo mondo per… un pizzico di vanità femminile. Avevo appena 18 anni e scelsi la strada della fotografia. Ma arrivai a quella svolta dopo averne intrapresa una ancor più rilevante per il mio futuro qualche anno prima.

ROBERTA CATARZI (2)A 13 anni, infatti, scoprii il teatro.

Un incontro che mi cambierà la vita, un’autentica palestra per la mia gioventù. Partecipai ad un corso scolastico di teatro al Convitto Nazionale Cicognini e mi resi conto di esserci portata, di sentire la vena artistica tanto da vincere il premio come miglior attrice in un contest a Roma interpretando il ruolo di protagonista femminile in un’opera di Pirandello. Così mi iscrissi ai laboratori della Scuola Nuova Colmena, per studiare recitazione e dizione.

Dunque il teatro diventa il primo step per avvicinarsi al mondo dello spettacolo.

E anche lo strumento per superare la mia timidezza e le mie paure. Iniziai a studiare, a partecipare ai primi provini, ad aprirmi anche al mondo del cinema, della tv, della fotografia. Il teatro ad oggi è un capitolo chiuso della mia vita, ma a cui dirò perennemente grazie per gli insegnamenti che mi ha saputo trasmettere. E poi chissà..chi vivrà, vedrà!

Nel 2012 inizia la tua avventura col grande pubblico.

Sono salita sul palco a Massa Carrara in occasione di un importante concorso musicale e da allora… praticamente non ci sono più scesa! Adoro presentare, mi dà carica e adrenalina. L’ho fatto girando la penisola in lungo ed in largo, spostandomi per cogliere al volo tante occasioni. Di recente ho aperto il concerto di Raf davanti a 15.000 persone in occasione di “Toscana Arcobaleno Estate” a Viareggio, una manifestazione organizzata dalla Regione Toscana col media partner il quotidiano La Nazione. Qui non ho avuto alcun impaccio, solo la voglia di trasmettere il mio entusiasmo alla gente che era lì!

E che i risultati ci siano, lo dice il tuo curriculum.

Ho condotto tanti eventi, di alcuni ho anche curato l’organizzazione. Quest’anno oltre il palco del Toscana Arcobaleno D’Estate, e del Centenario Lions Club a Lido di Camaiore, ho presentato il Tribute To D per ANT insieme a Serena Magnanensi e poi ancora vari eventi sociali per AID Prato oltre che show di vario genere. Nel 2016 sono stata la presentatrice di Diva’s Night a Quarrata, del Concerto Operistico a Prato, di Show Music Dance ancora a Prato, Fuochi e Fornelli a La Spezia insieme ad Antonino Cannavacciuolo.

ROBERTA CATARZI (1)Roberta Catarzi è anche attrice.

Ho avuto il ruolo di segretaria in Smile Factor per la regia di Igor Biddau con i migliori attori comici toscani come per esempio Massimo Ceccherini, Gaetano Gennai, Graziano Salvadori, Katia Beni e l’ormai compianto Niki Giustini. Sempre nel 2017 sono stata scelta per il ruolo di una dottoressa in Remake One, regia di Marco Frosini. L’anno scorso, invece, ero reporter tv in Ti Proteggerò, regia di Daniele Di Stefano, e ancora una hockey girl per The Tuscan Wedding, regia di Johan Nijenhuis. Infine, in Una Ragione Per Combattere, regia di A. Baccini, avevo il ruolo di giornalista.

Tante esperienze anche in campo fotografico e spot.

Sono stata testimonial per la Campagna Sicurezza Stradale di Prato, per Nencini Sport, e per Vivi il Centro Prato. Tantissime belle esperienze.

RobertaANTE poi c’è il lavoro… “normale”.

Quello di pedagogista che mi gestisco sulla base degli impegni e delle richieste, altrimenti non avrei mai potuto abbinare il mondo dello spettacolo. Ed invece ho la fortuna di riuscire a svolgere la mia professione, mi piacciono i bambini e mi affascina sempre l’idea di poter curare la persona e le relazioni anche attraverso l’aspetto clinico della Pedagogia.

RobertaCatarzi2Cosa ti aspetti dall’autunno?

Tante belle sorprese! Innanzitutto sarò in onda su emittenti tv della Toscana, uno straordinario traguardo in cui avrò l’opportunità di arrivare alla gente attraverso il piccolo schermo. E poi vorrei provare ad arrivare ai canali nazionali, sempre come presentatrice tv!

Quanto conta la tua immagine fisica?

Dico il 50%, perché chi mi sceglie non lo fa solo per via del fisico, ma per i contenuti che porto con me, per il bagaglio culturale che mi permette di avere temperamento, presenza scenica, dialettica. Non vinco per la bellezza, semmai per l’eleganza lontana dalla volgarità. Molto meglio un abito lungo ma stretto, un pantalone con top, per porsi sempre al meglio e con raffinatezza e professionalità!

Luca Fina

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