Giancarlo Giannini al Totò con “Vita aneddoti e racconti di un grande attore”

Data:

Il 12 aprile 2018 al Teatro Totò di Napoli

Susy Mennella ha concepito lo “spettacolo” come un talk show che non è un recital ma un racconto, un dialogo tra il famoso artista e gli spettatori. Un idea innovativa di fare spettacolo. “A volte la realtà dei grandi è più interessante di un testo recitato. Soprattutto quando si tratta di artisti come Giancarlo Giannini. Un modo per ridurre e abolire la quarta parete che solitamente si ripropone a teatro.

Giancarlo Giannini, uno dei più grandi artisti Italiani, si  è messo a nudo, raccontando e raccontandosi. Le sue esperienze, i suoi aneddoti…la sua vita, una vita ovviamente mai banale e scontata e per questo una delle più interessanti che si possano mai raccontare. Continua con un grande evento la stagione del Teatro Totò diretto da Gaetano Liguori che, solo per giovedì 12 aprile, alle 21.00, in promozione per gli abbonati per uno dei miti del cinema italiano,

Attraverso dei video e dei giochi, attraverso interventi musicali capeggiati dal sassofonista Marco Zurzolo e il suo trio, attraverso canzoni che ci riportano  ai sapori di napoletani, anche con le colonne sonore che hanno visto protagonista lo stesso Giannini.  La band che ha accompagnato l’attore per tutta la durata dello spettacolo si è lasciato andare a tantissime cover di classici napoletani come “Assaje” cantato da Francesca Zurzolo, “Carmela“ cantata da Gianluigi Esposito. Immancabili gli interventi di Mimmo Esposito, i momenti recitati con l’ attrice Rosaria De Cicco e le letture dei brani tratti dal libro dello stesso Giannini edito da Longanesi ” Sono ancora un Bambino” ( Ma nessuno può sgridarmi ). Sempre Giannini, ancora, non nega al pubblico la sua emozionante voce recitante grazie ad una serie di poesie e scritti divisi tra la produzione di Pablo Neruda, Garcia Lorca e Gabriel Garcia Marquez.

La serata è stata anche una lezione di recitazione. Giannini ha spiegato come per lui il mestiere di attore sia un “gioco serissimo”. “Recitare è giocare, se pensiamo al termine inglese To play o al francese jouer che appunto indicano la recitazione”. L’attore ha ammesso di aver utilizzato nella costruzione dei propri personaggi regole, logiche apprese nei suoi studi per divenire perito elettronico, costruendo ideali diagrammi delle emozioni da conferire al personaggio, nel corso di un film o di uno spettacolo teatrale.

E così son stati ripercorsi i suoi rapporti con Gassman, frequentato e sostenuto negli anni in cui la depressione si impadronì del compianto Maestro, la complicità con Mariangela Melato e Monica Vitti, aiutata dalla sintonia per i tempi teatrali o la sua ammirazione per Lina Sastri, letteralmente imposta ai tempi di Mi manda Picone, l’ammirazione per il talento e la generosità della Magnani, l’amicizia con la Loren, la capacità della Wertmuller di costruire con i primi piani degli attori dei veri e propri paesaggi.

L’incontro con il mito di  Eduardo De Filippo, cui chiese consigli su come caratterizzare il personaggio di Pasqualino Settebellezze. Eduardo lesse la sceneggiatura e lo incoraggiò, senza indicazioni particolari, salvo poi volergli concedere di portare in scena “Gli esami non finiscono mai”, onore declinato da Giannini che in un eccesso di modestia non accettò, temendo da “non napoletano” di non esserne all’altezza. Peccato, perché Giannini ha sempre avuto un rapporto privilegiato con Napoli, città in cui ha vissuto per dieci anni e che ha avuto un ruolo decisivo nella scelta, inizialmente casuale, di fare l’attore.

Marco Assante

Seguici

11,409FansMi Piace

Condividi post:

spot_imgspot_img

I più letti

Potrebbero piacerti
Correlati