“Dal vivo”. Un anfiteatro pieno per Andrea Perroni

Data:

Al Teatro Romano di Ostia Antica, il 6 settembre 2o19

Migliore e più riuscita conclusione del Festival estivo di Ostia Antica dedicato ad una superba tematica come ”Il mito e il sogno” non ci poteva essere rispetto a quella cui abbiamo assistito la sera del 6 settembre con un anfiteatro gremito fino all’inverosimile in una splendida serata dal firmamento sereno rispecchiato da un terso e scintillante quarto di luna; mai o rare volte avevamo visto un vetusto teatro quirite così pieno fino agli ultimi posti della gradinata circolare a ”ferro di cavallo”. Basti dire che coloro che sono arrivati intorno alle 21,00 per godersi lo spettacolo comico e musicale di Andrea Perroni, amato dal grande pubblico Romano non solo per il suo talento artistico ma pure per il fatto d’essere un campione fattosi con ingegno e volontà in casa, essendo nato ad ACILIA con gli studi superiori ad Ostia, hanno dovuto sobbarcarsi una lunga fila per acquistare i biglietti o ritirare gli accrediti, perdendosi dunque la parte iniziale dello show che l’organizzazione,in questo poco accorta ed efficiente,ha fatto incominciare puntualmente senza un logico ed opportuno slittamento d’una buona mezz’ora. Naturalmente la prestazione del bravo Andrea è stata superba e sfiziosamente esilarante, ripagando i malcapitati della snervante attesa con circa due ore e mezza di frenetico,brioso e fantastico spettacolo in cui Perroni non s’è davvero risparmiato ed è passato con improvvisazioni geniali da una gag all’altra, sciorinando pezzi di vario genere:dal confidenziale narrativo, al riflessivo,alla parodia imitatrice di vip e personaggi del “jet set” alle canzoni alla chitarra per dissacrare irriverentemente i concerti d’alcuni big della canzone nostrana partendo da  considerazioni amare della sua vita, come i falliti rapporti con le ragazze di Roma nord che non sapeva mai come approcciare, od il piacere di viaggiare in aereo per gustarsi lo slang incomprensibile e caratteristico di banchisti del desk come quello di Bari, al ritardo nella riconsegna dei bagagli al Leonardo da Vinci, di Fiumicino per cui paradossalmente si fa in tempo ad andare al ristorante. Si è passati ad analisi sociologiche sulle ricerche degli italiani al computer, da lui definite, secondo una statistica di rilevazioni futile e banale per il prevalere delle domande ”gossip” : ”Perché J-AX e FEDEZ si sono lasciati, Per quale motivo ILARY BLASI porta la parrucca? E quanto incasserà ai botteghini il film documentario su Chiara Ferragni uscito a Venezia?” Perroni, dopo è passato a riproporre i suoi fondamentali cavalli di battaglia,rievocando la figura del giornalista Sandro Piccinini con cui realizzava il programma televisivo su ITALIA 1 intitolato “colorado cafè live”.Attualizzando quella trasmissione sportiva, ha allestito disponendo a cerchio delle sedie,una puntata domenicale di ”Tiki Taka” condotta in studio da Pierluigi Pardo, telecronista di DAZN, con ospiti i studio:Rocco Papaleo, Antonino Cannavacciuolo, con spiritose allusioni A MASTER CHEF, Marco Giallini, Renato Zero, sfigato in quanto gli uccelli tipici di Roma, i gabbiani, lo seguono quando esce di casa e lo coprono di guano,Luciano SPALLETTI, EX TRAINER dell’inter, di poche parole ed ambigue, scoordinate, contorte, nel loro articolarsi.A tutti ha dato voce straordinariamente credibile con una sarabanda di movimenti e battibecchi, spostandosi velocemente da una sedia all’altra, non mancando neppure il polemico ed ossessivo Matteo Salvini, che s’è annullato da solo con un atto d’imperio rivelatosi un boomerang. Per la parte musicale ha rivelato la sua passione per The giornalisti e Sergio Cammeriere, ma il suo indiscusso maestro ed amico è stato l’indimenticabile Franco Califano del quale ha eseguito gli originali pezzi classici, raccontando alcune esperienze vissute insieme ed aneddoti, per i quali s’è fatto aiutare pure da MAX TORTORA seduto nel parterre con i vip, tra i quali c’era anche l’istrionico Dado. Lo spettacolo dal vivo è stato un crescendo di sketch senza un attimo di pausa e con la sua chitarra s’è esibito pure come ottimo cantante,variando di continuo per approdare al teatro canzone, e riprendendo dalla prima serata di canale 5 con “zelig circus”, il leitmotiv d’ineguagliabile successo ”Hai capito chi è”, in cui ha irriso con irriverenza e pesanti sferzate l’incongruenze  ed ermetismo dei più pregiati musicisti del pop italiano negli stadi dell’Olimpico e di SAN SIRO.Le stoccate non hanno risparmiato JOVANOTTI, LIGABUE con la sua esibizione al CAMPOVOLO di REGGIO EMILIA, Gino Paoli all’auditorium di ROMA, Tiziano Ferro, FRANCESCO RENGA. Nel tripudio della folla contenta d’aver trascorso una gaia serata, nonostante una lancinante brezza marina, s’è avuta una sacrosanta ovazione finale con l’augurio che la quinta edizione del prossimo anno sia ancora più lusinghiera come programmazione,finalità artistiche e risultati conseguiti con incremento di ”share”.

Giancarlo Lungarini

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