IL MISTERO DELLA BOTTIGLIA

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Ci fu un tempo, oramai trascorso dal XVI al XVII sec., dove venne istituita una vera caccia alle streghe, quando cominciò a regnare la superstizione nei confronti di queste donne malefiche, tanto da sopravvivere ancora ai nostri giorni. È su quest’argomento che verte l’articolo, a riguardo di un ritrovamento durante uno scavo archeologico, in cui venne alla luce una banale bottiglia di vetro. Il dissotterramento, avvenuto in Virginia, nel sito chiamato Redoubt 9, diede alla luce i resti di un fortino dove in epoca precedente si erano trincerati un gruppo di Confederati, in seguito anche soldati dell’Unione. Perché tanta esaltazione da parte degli addetti ai lavori… per una banale bottiglia in vetro? Non tanto per la bottiglia, quanto per il contenuto, poiché era riempita di chiodi (vedi foto) arrugginiti di fattura non moderna, si pensò che servisse da semplice contenitore. Per due studiosi del William & Mary Center for Archaeological Research, vi era in legame tra la bottiglia e il suo contenuto, collegato a simili oggetti rinvenuti in Inghilterra. Una supposizione importata dal Nuovo Mondo, con usanze e tradizioni del vecchio continente, in cui si tramanda una strana storia. Solitamente questo talismano serviva per cancellare un maleficio dopo aver seguito un semplice rituale. La persona soggiogata, avrebbe dovuto mettere la bottiglia vicino al caminetto, se il calore del fuoco avesse rotto la bottiglia, con essa si sarebbe spezzato l’incantesimo, mentre i chiodi servivano a imprigionare la maledizione. Un amuleto quindi, non un oggetto di uso comune, di conseguenza deducibile che fosse una bottiglia della strega, usata per chissà quali altri emblematici scopi.
Il racconto, che sia vero o frutto di fantasia poco importa, la realtà oggettiva certa è questa:
La bottiglia e i chiodi!

Daniele Giordano

Foto ripresa dal sito https://www.commentimemorabili.it/

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