“Il metodo Strasberg in 10 lezioni” di Ombretta De Biase (Dino Audino editore, Roma 2014)

Data:

Proponiamo l’ntroduzione del libro, scritta dalla stessa autrice Ombretta De Biase e a seguito la recensione di Marcello Isidori

Introduzione

Con questo manuale concludo un lavoro iniziato anni fa, incentrato sull’ arte della recitazione e sui maggiori pedagoghi che, a partire dalla rivoluzione copernicana di K. Stanislavskij, la teorizzarono e praticarono. Qui illustro esclusivamente il Metodo Strasberg, detto semplicemente, Metodo, suddiviso in dieci lezioni che, passo dopo passo, chiariscono in modo sintetico e divulgativo le fasi fondamentali di questa formazione attoriale, ormai praticata, con varianti, in tutto il mondo occidentale, tranne che in Italia dov’è ancora avvolta in un alone di mistero e di diffidenza. È noto che i grandi maestri e pedagoghi europei del XX secolo, fra cui Vsevolod Mejerchol’d, Gordon Craig, Antonin Artaud, Bertolt Brecht, Jerzy Grotowski e altri, partirono dal sistema Stanislavskij per poi distanziarsene ed elaborare teorie filosofiche o politiche o etiche sulla funzione del teatro nel mondo. Questi geniali maestri europei considerarono quindi la figura dell’attore come quella del discepolo, dello strumento/cinghia di trasmissione della loro idea di teatro. Oggi, nel XXI secolo, questi percorsi formativi complessi e di elevato spessore ideale restano nella storia del teatro occidentale, ma non sono di fatto più praticabili perché, scomparsi i maestri fondatori, è venuta a mancare la loro spinta ideale e carismatica che ne costituiva la stessa ragion d’essere. Ma, mentre i maestri europei sviluppavano le loro teorie sulla funzione del teatro nel mondo, un loro contemporaneo, Lee Strasberg, negli Usa, a New York, poneva al centro della sua ricerca laica e pragmatica il lavoro “artigianale” dell’attore. Conquistato dalla teoria sull’arte della recitazione di Denis Diderot e dal sistema Stanislavskij, elaborò negli anni un percorso pedagogico il cui unico obiettivo era quello di studiare una tecnica in grado di dare vita vera al personaggio, cioè di far sì che l’attore fosse addestrato a creare, controllare e riprodurre le emozioni come e quando voleva, senza affidarsi a manierismi o a occasionali ispirazioni, come invece accadeva nella recitazione tradizionale. Il risultato è che oggi ogni insegnante adeguatamente preparato è in grado di applicare con successo questo sistema. Ovviamente il manuale non vuole e non può sostituirsi all’insegnante ma ha l’intento di offrire un servizio, uno strumento d’informazione e di agile consultazione per quei giovani che vogliono intraprendere questo difficile ma affascinante percorso e per chiunque desideri saperne di più su questa celebrata ma anche fraintesa e criticata scuola.

Il_metodo_strasberg_in_10_lezioni_Corriere_dello_Spettacolo

La recensione

Ombretta De Biase, drammaturga, regista e insegnante di recitazione, nelle vesti di quest’ultimo ruolo si fa portavoce di una necessità che, a suo avviso, in Italia non viene soddisfatta. A differenza degli altri paesi occidentali, afferma infatti, nelle scuole di recitazione del nostro paese non viene prestata molta attenzione al Metodo Strasberg. Da questa premessa parte dunque questa pubblicazione che ha l’intento di rendere noti i fondamenti del Metodo con un approccio divulgativo e con un metodo molto pratico. Il manuale è diviso in dieci capitoli, corrispondenti alle dieci lezioni citate nel titolo. Dopo un’introduzione generale che espone alcuni aspetti della formazione attorale e del teatro in Italia, i lettori che non conoscono il metodo Strasberg vengono introdotti ai suoi concetti basilari con brevi ed essenziali tratti teorici ma soprattutto grazie a consigli pratici per testare direttamente su di sé, come se si stesse frequentando un laboratorio, gli esercizi adatti all’apprendimento delle varie tecniche necessarie. In ogni capitolo/lezione viene affrontato un nuovo argomento sulla base dell’esperienza acquisita nei capitoli precedenti, così da rendere il manuale una sorta di work in progress per aspiranti attori. Oltre alle basi teoriche e agli esercizi l’autrice arricchisce la sua esposizione con citazioni, esperienze personali e di noti attori, aneddoti e testimonianze. Seppur sinteticamente vengono toccati tutti gli aspetti della formazione di un attore, dalla ricerca della scuola e del maestro adatto fino al provino per la parte in una produzione. In definitiva uno strumento utile per attori alle prime armi e una lettura piacevole per tutti gli interessati all’argomento.

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