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Tradizione, qualità, eclettismo. La Sala Umberto presenta la nuova stagione

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Di una cosa, in particolare, va dato atto e merito ad Alessandro Longobardi, da quindici anni alla direzione artistica di un teatro importante e storico per la città di Roma, quale la Sala Umberto di via della Mercede: l’intelligenza di captare i cambiamenti e le esigenze del pubblico da una parte, e dall’altra il coraggio di non abituare noiosamente i suoi abbonati con cartelloni sempre uguali, ma proporre sempre, ogni anno, qualcosa di nuovo, di diverso da una stanca routine. Presentata la nuova stagione 2016/2017 mercoledì 25 maggio, in una Roma già estiva, la Sala Umberto offre una programmazione improntata alla leggerezza ma di alta qualità. La conferenza, come quasi tutte aimè, ha messo in luce l’ennesima assurdità delle politiche teatrali di questo decadente Paese.

Corriere_dello_SpettacoloSe un teatro come la Sala Umberto, coi suoi numeri impressionanti per produzioni, spettatori, recite, personale e l’intensa attività svolta dal consorzio Officine del Teatro Italiano, non vede approvato il suo progetto del Centro di Produzione, ci si chiede chi ne sia degno in questa città. Polemiche a parte, ma importanti da conoscere per comprendere il peso che viene dato alla Cultura dal Mibact, diamo uno sguardo al prossimo cartellone. Balzano subito agli occhi alcuni spettacoli interessanti che si rivolgono ad un pubblico giovane. Brillantezza si, ma di qualità come detto in apertura. Da 27 settembre Carlotta Proietti e Matteo Vacca in Parole Parole Parole (regia di Gigi Proietti, presente in platea), una interessante e graziosa commedia che nella passata stagione ha fatto furore al Teatro Sette, apre la strada ad altri tre progetti che stimoleranno la curiosità dei giovani spettatori. Dall’11 ottobre l’imperdibile Le Bal per la regia di Giancarlo Fares, un format teatrale straordinario che ci racconterà in modo del tutto insolito la nostra storia dal 38 al crollo delle Torri Gemelle: senza parole, solo azione, musica e ballo, un intenso lavoro sulla memoria collettiva. Ci piace molto la scelta di Federico Buffa, amatissimo dai giovani e il suo “Le Olimpiadi del 1936”, dall’1 novembre, bellissimo teatro di narrazione e ci incuriosisce molto Gabriella Greison, (data da definire) che nella breve presentazione in conferenza ha ammaliato tutti con “1927, Monologo quantistico”. Non saranno dimenticati i classici, rivisitati e non. “Il berretto a sonagli” di Pirandello dal 22 novembre, con Pino Caruso; “Sogno di una notte di mezza estate” nella bellissima riscrittura di Ruggero Cappuccio, con Isa Danieli e Lello Arena dal 21 febbraio, nella passata stagione trionfante al Parioli, e “Il malato immaginario” di Moliere dal 18 aprile, con Enrico Guarneri, presenza fissa da qualche anno alla Sala Umberto. Torna anche lo sguardo attento di Angelo Longoni sulle dinamiche dei nostri giorni, con un nuovo testo, “Ostaggi” dall’8 novembre, e un cast importante composto da Marina Massironi, Roberto Citran, Luisa De Santis, Giancarlo Ratti ed Aram Kian. Lo stesso Longoni sarà in scena anche a maggio, dal 16, come regista, con “Boomerang – Il mondo che vorrei”, un divertente ma spietato spaccato, come sua abitudine, sull’istituzione familiare. Tra i tanti altri spettacoli, ci piace sottolineare la presenza esplosiva, dal 10 gennaio (e ne ha dato un assaggio in conferenza) del bravissimo Alessandro Fullin con la sua esilarante e irriverente riscrittura della Divina Commedia: “La Divina”, appunto. Spazio anche alla drammaturgia straniera con ben quattro testi: “Serial Killer per signora”, di Douglas J. Cohen,  un piccolo musical con una coppia affiatatissima come Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia dal 24 gennaio; “L’ispettore Drake e il delitto perfetto” di David Tristram, con Sergio Assisi, Procopio, Sabatucci e Di Fiore dal 7 marzo; “Il segreto del Teatro” di Gur Koren, diretto da Lorenzo Gioielli, dal 21 marzo.

Sala_Umberto_Corriere_dello_SpettacoloDi quest’ultimo, da sottolineare la collaborazione dell’Accademia L’Arte del cuore, la prima ed unica accademia teatrale riconosciuta che forma attori professionisti disabili, proseguendo la bella linea tracciata dalla Sala Umberto nella stagione trascorsa con Figli di un Dio minore. Imperdibile. Torna anche la commedia di Gianni Clementi, “I suoceri Albanesi”, in cartellone due anni fa, con Pannofino – Rossi –  Lolli – Brogi – F. Laganà – Pepe – E. Clementi, dal 7 febbraio. E torna anche un altro pezzo da novanta come Carlo Buccirosso, con un cast rinnovato, che dal 20 dicembre divertirà con il suo “Il divorzio dei compromessi sposi”. La stagione sarà aperta il 20 settembre da “Le nostre donne” di Eric Assous, con Edoardo Siravo, Emanuele Salce e Manuele Morgese. In cartellone anche uno spettacolo firmato Supermagic: “Destrezza”, di Bob Noceti, in cui potremo assistere in uno spazio più a misura di spettatore ad uno strabiliante show di magia. One woman show con la vulcanica Barbara Foria, dal 2 maggio, con il suo monologo “Volevo una cena romantica…e l’ho pagata io.”  Da segnalare anche un’altra iniziativa che, in date da stabilire ma alle ore 19, vedremo una serie di eventi: stand up, improvvisazione, letture, monologhi, musica, cinema, tutto in 45 minuti, in un’offerta mirata a formare un nuovo pubblico di giovani e giovanissimi, tra cui spicca “Shakespeare al tramonto: 400 anni e non li dimostra”, diretto da Daniele Salvo in collaborazione con Melania Giglio, volto ad un nuovo approccio con le opere del Bardo. Il teatro ragazzi curato da Livia Clementi è arrivato al suo undicesimo anno di vita. Insomma, una grande stagione nella linea storica della Sala Umberto, quella della brillantezza d’autore e soprattutto della qualità.

Si ringrazia l’ufficio stampa del teatro nelle persone di Silvia Signorelli e Monica Menna.

Paolo Leone

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