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PRIMA DELLA BOMBA. Un viaggio a ritroso, una ricerca tradita

Data:

Roma, Teatro India. Dall’8 all’11 settembre 2016. Prima nazionale

Sarà davvero il respiro, la necessità di quella purezza quasi primordiale, la ricerca utopica (?) del “bosco più puro dell’universo”, una via per esprimere un dissenso incasellato nei modus vivendi occidentali, stritolati dal consumismo e dai suoi perversi meccanismi, che spinge tanti (o pochi che siano) ragazzi e ragazze verso il fascino dell’islamismo? O non sarà invece una confusione generata nelle menti più deboli dalla stessa nostra società, di certo non perfetta, e dall’ignoranza di quei valori cercati altrove quando si potrebbero trovare alle nostre stesse latitudini? Può uno spettacolo teatrale offrire una risposta a questioni così delicate e complesse? Forse no. Però, come nel caso di Prima della bomba, in scena al Teatro India di Roma dall’8 all’11 settembre, può interrogare, porsi in una prospettiva che osservi la problematica, scevra (è possibile?) da ogni pregiudizio.

prima_della_bomba_corriere_dello_spettacoloLo dico subito: lo spettacolo messo in scena dal regista Cèsar Brie, su testo del giovane autore romano Roberto Scarpetti, è un bellissimo e complesso lavoro teatrale. Difficile nelle dinamiche per gli attori ma comprensibilissimo dagli spettatori. Una storia a ritroso, come chiaramente indica il titolo. Dal momento tragico a tutti gli altri che hanno scandito il cammino verso quella scelta insensata, passo dopo passo, giorno dopo giorno, nella vita di un ragazzo per bene, violentemente scosso da vicissitudini comuni a tanti e che non trova altro conforto se non in una religione lontana, Nuovi amici, nuovi riti, nuovi orizzonti d’amore e pace. Fino alla svolta, in agguato, verso la  propaganda e  l’integralismo. La messa in scena è di rara efficacia e suggestione, riesce a farci entrare, grazie anche a dei movimenti scenici geometrici di sorprendente precisione, in continuo divenire, nella mente confusa del ragazzo e in quel suo mondo che si sgretola pezzo dopo pezzo lasciando spazio al nuovo. Non più Davide ma Ibrahim. La ricerca di una spiritualità che qui sembra soffocata, legittima ricerca. Poi il resto, da condannare e combattere, senza se e senza ma.

Prima della bomba è esempio di un teatro impegnato ma accessibile, spettacolo dal ritmo sostenutissimo che non lascia spazio alla noia e alla pedanteria. Interroga senza la presunzione di fornire verità quanto mai inafferrabili. Bravissimi gli attori in scena in un lavoro molto faticoso, ricca di idee la regia, suggestiva la scena nella sua apparente semplicità e bellissime le musiche. Si esce da teatro con la voglia di rivederlo e con la sensazione di aver assistito ad un lavoro curatissimo.

Paolo Leone

Produzione Teatro di Roma – Teatro Nazionale – Campo Teatrale, con il sostegno di Roma Capitale e in collaborazione con Short Theatre 11 presenta:
Prima della bomba, di Roberto Scarpetti. Regia di Cèsar Brie. Con: Andrea Bettaglio, Catia Caramia, Massimiliano Donato, Marco Rizzo, Umberto Terruso. Assistente alla regia Elisabetta Carosio. Musiche originali Pablo Brie. Scene e costumi Giancarlo Gentilucci. Assistente scene e costumi Daniela Vespa. Tecnica Alessandro Pezza
Foto Achille Le Pere

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