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Al Tirso de Molina risate d’autore nel segno della romanità

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C’è un teatro a Roma che ha puntato tutto sulla salvaguardia, cura e sviluppo di quella cultura romana tradita negli anni da sguaiataggini senza alcun senso se non quello di indurre alla facile e grassa (e gretta) risata. Il Teatro Tirso de Molina prosegue il cammino nel sentiero iniziato da qualche anno e, dopo il suo “progetto anticrisi” dell’anno passato, che vide unione tra teatro e compagnie, grazie all’attento lavoro di Federica Pinto, presenta ora la nuova stagione 2016/2017 nel segno della continuità, adottando il claim “Risate Romane”. Un progetto che ha visto riscuotere negli ultimi anni un clamoroso successo, tanto da raggiungere quasi 1.300 abbonati ed oltre 25.000 presenze annue. Numeri eclatanti per un teatro tra gli innumerevoli di questa città. Il cartellone proposto è un bel mix tra nomi affermati nel panorama non solo romano, ma nazionale, e giovani attori e autori, tutti coinvolti dal “Progetto romanità” al quale nel tempo hanno aderito grandi nomi come Paola Tiziana Cruciani, Rodolfo Laganà, Anna Mazzamauro, Maurizio Mattioli, Gianfranco D’Angelo, Antonio Giuliani, Pippo Franco, Milena Miconi, Francesca Nunzi, Carlotta Proietti, Pino Insegno, Marco Morandi e tanti altri.

La stagione inizierà il 19 ottobre con la commedia Una fidanzata per papà, nel cui cast figurano Sandra Milo, Angela Melillo, Stefano Antonucci, Savino Zaba, Valentina Paoletti e Moreno Amantini, in scena fino al 30. Dal 3 al 27 novembre sarà il turno di un’accoppiata DOC come Rodolfo Laganà diretto da Claudio Boccaccini in un nuovo spettacolo: I sorrisi del portiere. Dicembre sarà il mese di Alessio Di Clemente in Come eravamo, per la regia di Francesco Bellomo. Nel nuovo anno ci traghetterà un bel trio comico composto da Danilo De Santis, Roberta Mastromichele e Piero Scornavacchi, in scena dal 18 gennaio al 5 febbraio con Quella piccola pazza cosa chiamata amore, per la regia di Lillo. Attenzione, perché a febbraio arriva lui, il grande Maurizio Mattioli, in Era ora, diretto e accompagnato in scena dal Maestro Stefano Reali e la sua musica, una coppia rodata e vincente, dal 15 al 26 febbraio. Nadia Rinaldi con Walter Croce debutteranno l’8 marzo con un classico brillante come Gente di facili costumi, di Nino Manfredi, e resteranno sul palco fino al 26 marzo. La follia, l’irriverenza e le pirotecniche sorprese di Dado saranno protagoniste dal 19 aprile al 7 maggio con Obladì Obladado. Chiuderà questa bella stagione Pietro Romano, gioiello di casa, con Nerone, diretto da Roberto D’Alessandro, dal 10 al 28 maggio. Molto nutrito e di qualità anche il programma fuori abbonamento. Un cartellone che promette bene, questo del Tirso de Molina, preparato con equilibrio e nel segno della romanità, quella bella. Non resta che augurare le migliori fortune al direttore artistico Achille Mellini e a tutto il suo staff, pronti ad accogliere nel loro teatro tante…risate romane. Info su tutti gli spettacoli nel sito: www.teatrotirsodemolina.it .

Paolo Leone

Si ringrazia l’ufficio stampa del teatro nella persona di Daniela Chessa

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