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La crisi delle coppie moderne ed il dramma della gelosia nell’inedita commedia “Le nostre donne”

Data:

Teatro Sala Umberto, Roma. 22 – 25 settembre 2016

Solo per pochi giorni,gli abbonati del teatro di via della Mercede e gli amanti della prosa hanno avuto la possibilità di gustare un interessante e coinvolgente lavoro in prima assoluta  in Italia ricco di valori etico familiari e socio civili. Il testo: LE NOSTRE DONNE è stato scritto dal regista e sceneggiatore franco-tunisino Eric Assous che è autore di 80 radiodrammi per il canale France, ha composto spettacoli per la televisione ed il cinema ottenendo speciali riconoscimenti tra cui il premio Moliere che fu il creatore della commedia transalpina per volere di Luigi xiv o “RE SOLE”. Infatti egli concentra la sua attenzione sui personaggi, caratterizzandoli con lunghi monologhi psico-riflessivi che si intrecciano in vivaci scenette e dialoghi dal ritmo incalzante e con sequenze in primo piano in un ambientazione e asettica camera che fanno pensare al cinema. L’azione si svolge dunque nella camera da pranzo del radiologo Max che impersonato con enorme grinta e verve scenica da Edoardo Siravo,sta giocando a carte con l’amico e collega Paul reso con più pungente acrimonia, ma pure con quelle insicurezze sociali e paterne dell’uomo d’oggi, da Emanuele Salce, figlio d’arte: il primo è radiologo, il secondo reumatologo. Sul più bello arriva trafelato Simon, incarnato da un più incerto,angosciato e stravolto Manuele Morgese nei panni del marito moderno che, roso dal dannato morbo passionale della gelosia o disperato per il disonore d’essere lasciato dalla moglie, simbolo d’un eclatante fallimento esistenziale, cerca scampo ed un alibi dagli amici credendo d’aver strangolato la moglie “beccata”, secondo le sue nevrotiche elucubrazioni mentali, in una telefonata “galeotta” con l’amante. I Gianciotto Malatesta non finiscono più,come testimonianza l’ultimo caso del dermatologo fiorentino che si sarebbe rovinato secondo le indagini inquisitorie uccidendo a bastonate la moglie a Ravenna. Gli amici che debbono fare? Denunciarlo o coprirlo e quali sono i limiti dei rapporti cordiali che uniscono gli uomini? Max vorrebbe smascherarlo, mentre Paul è più timido ed insicuro sul da farsi, dato che pure loro con le rispettive consorti non se la passano bene: Max è separato da Magalì e non la vuole nemmeno sentire nominare, invece Paul  sopporta Karin che dorme a lungo la mattina, con il compromesso intimo di mentirle.Insomma è un’analisi sociologica a 360° gradi sui rapporti di coppia nell’attuale comunità civile, vista dalla parte degli uomini e sui limiti dei due componenti la cellula primaria della famiglia. Paul ritiene che ci debbono essere rispetto e fiducia,mentre gli altri sono meno liberali e più possessivi. Perciò nel corso della notte in cui Simon ha cercato d’annegare il suo misfatto in una sbornia da alcol, se ne sentono di tutti i colori e vengono fuori pure le differenti mentalità tra Paul e Max, creduto vecchio perché ancora legato al vinile. Oltre al problema dei parteners,Assous tratta pure quello dello scontro generazionale con i figli che sovente si lasciano andare a rapporti sentimentali con persone già sposate o maggiori di loro senza scrupoli di sorta; Paul in effetti apprende al cellulare che la sua erede Pascalin sta cercando Simon ed avverte i terrori d’un padre tradito nelle sue certezze, chiedendo consiglio a Max che non ha parole e sta tranquillo. Intanto Simon s’è ripreso e svegliato, deve rassicurare l’amico, ma gli intriganti colpi di scena per ora non mancano. La nottata non è passata ed il giallo ha un finale imprevisto. Quale? Buona la regia di scavo psicologico e di stampo poliziesco di Livio Galassi, eccellente al contempo l’invenzione scenografica di Lorenzo Cutuli.

Susanna Donatelli

TeatroZeta
presenta
EDOARDO SIRAVO
EMANUELE SALCE
MANUELE MORGESE
LE NOSTRE DONNE
di ERIC ASSOUS
musiche originali di
PATRIZIO MARRONE
regia di
LIVIO GALASSI

 

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