Roma, Teatro Golden (Via Taranto 36 – Metro A Re di Roma), dal 27 settembre al 23 ottobre 2016
Con quanta grazia e leggerezza si può parlare di un male tanto comune come quello della paura di non piacere e del rifiuto, delle solitudini mascherate, del timore di dare e ricevere amore. Al punto da rinunciarvi e chiudersi in vite blindate, inaccessibili all’altro/a. Antiche ferite, traumi irrisolti. Il tutto con il sorriso e una messa in scena che rivitalizza un testo come quello del parigino Pierre Chesnot, L’inquilina del piano di sopra, un classico brillante dell’era moderna, in scena al Teatro Golden fino al 23 ottobre. Merito dei tre attori protagonisti: Gaia De Laurentiis, Ugo Dighero e Laura Graziosi, capaci di dare nuovo slancio a una commedia nota con le loro interpretazioni briose, ironiche, che rendono al meglio la leggerezza priva di banalità della pièce.
Perché i meccanismi comici di Chesnot sono tutto meno che banali, nelle righe della sua commedia c’è il dolore della vita, e nei suoi tre personaggi ognuno di noi può riconoscere qualcosa di proprio. La storia è quella di Sophie (Gaia De Laurentiis), bella parigina quarantenne che nel giorno del suo compleanno, sola nel suo appartamento alla vigilia di ferragosto, decide di suicidarsi, ma la telefonata provvidenziale della sua amica Suzanne (Laura Graziosi), tutta vita e feste, la convince a desistere e le propone una sfida: quella di impegnarsi a rendere felice il primo uomo che incontra. Il caso vuole (ma esiste il caso nella vita?) che l’unico disponibile sia l’inquilino del piano di sotto, lo scorbutico Bertrand, professore single e non più giovane, apparentemente insensibile al fascino femminile, chiuso nel suo appartamento corazzato come il suo cuore. Ma ogni corazza, si sa, nasconde un animo tenero e ferito e lentamente, molto lentamente e faticosamente, tra liti furibonde e tentativi di riconciliazione, le due solitudini finiscono per abbracciarsi. Dighero e De Laurentiis riescono, con grande efficacia, a rendere simpaticamente credibili i loro rispettivi personaggi, donando alla commedia una freschezza comica sorprendente. Nel loro compito sono aiutati dalla regia altrettanto dinamica di Stefano Artissunch, che evidenzia una ricerca attenta ad evitare il piattume, e da una scenografia bellissima, di Matteo Soltanto, davvero particolare e suggestiva. Da non sottovalutare l’apporto frizzante di Laura Graziosi, che nel ruolo di Suzanne, pur apparendo sporadicamente ma in momenti importanti, riesce a visualizzare una storia parallela e apparentemente lieta, ma anch’essa dissimulatrice di ben altre sicurezze, così lontane.
Inizia col piede giusto la nuova stagione del Teatro Golden, con questa graziosa commedia confezionata con tanta cura. In scena fino al 23 ottobre.
Paolo Leone