Fabrizio Corona: aiutiamolo e non danneggiamolo

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Quello che nessuno vuol vedere e osservare su questo personaggio

Forse ci si può domandare il perché parlare di Fabrizio Corona in un magazine che si occupa di cultura? La risposta che darei a questa domanda abita in ciò che nessuno vuole vedere o di cui nessuno si permette di dire. Non voglio riportare in questa sede la storia di Corona perché molti giornali ne parlano e dicono di tutto e di più, ma voglio sottolineare ciò che al mio giudizio viene fatto di male verso questo personaggio di cui si parla tanto. Preciso prima di tutto che io non conosco bene Fabrizio Corona e quello che so lo apprendo attraverso i quotidiani che parlano di lui. E proprio su quello che raccolgo da questi esprimo la mia opinione su Corona. In particolare, ho deciso di scrivere su questa persona quando ho letto un articolo che si trova sul Corriere della Sera (online) dal titolo “Corona, la perizia della difesa: “In carcere ora rischia la psicosi”, datato il 22 gennaio 2015. In questo si riporta una perizia effettuata dal Dottor Riccardo Pettorossi, specialista in psichiatria dell’Istituto di medicina legale dell’Università di Milano, il quale, dopo aver visitato Fabrizio Corona e aver consultato la sua cartella clinica, conclude che l’ex re dei paparazzi ha una personalità «narcisistica» e «borderline». Il primo disturbo lo fa sentire superiore alle altre persone dalle quali ha bisogno di essere ammirato e per le quali non ha quasi alcuna sensibilità; il secondo gli fa provare emozioni eccessive e variabili”. Ciò è quanto riportato nell’articolo preso in considerazione. Ribadisco che a scivere è una persona che non conosce da vicino Corona e nemmeno la sua vita, ma se è vero che il Dottor Pettorossi ha emessso questa sua diagnosi nessuno si rende conto che se da un lato si parla di una persona (Corona) che suscita forse molta curiosità, tantoché conduce la televisione e i giornali a parlare di lui, dall’altro gli si fa del male in modo involontario senza che nessuno se ne accorga. Inoltre da qui possiamo individuare un aspetto della nostra società che ormai ha afferrato e domina anche la nostra cultura. Ma andiamo per ordine e quindi dov’è sta il male che si fa a Corona?
In semplici parole, nel dato di fatto di parlare di lui, facendo di questo personaggio una celebrità o una persona a cui – se veramente ha i problemi riportati – gli si dà approvazione e quindi il non blocco della possibilità di superare il suo narcisismo. Se veramente – ripeto – egli soffre di tale disturbo di personalità, non lo si aiuta facendo di lui un personaggio molto parlato nei giornali, anzi lo si induce ancora se mai a sbagliare. Quello che qui sostengo potrebbe sembrare una difesa verso Corona. Non è questa la mia intenzione, chi sbaglia deve pagare e se Fabrizio Corona ha fatto i suoi errori e giusto che la giustizia faccia il suo corso e se ha veramente dei problemi è giusto aiutarlo a venirne fuori. Ma quello che voglio sostenere è che da un lato, se egli soffre di un qualche disturbo, non lo si aiuta a venirne fuori. Se egli è un narcisista va alla ricerca di ammirazione e i giornali, le riviste possono provocare in lui un continuo narcisismo. Nel caso di Corona potremo ipotizzare che vi sia una persona che va alla ricerca di realizzazione di sè o di una costruzione identitaria. Quanto dico è una personale opinione, quella di una persona che sa e allo stesso tempo sa di non sapere, di non sapere cos’è giusto o sbagliato, ma in quanto persona esprimo le miei osservazioni. Ognuno di noi – in termini di persona e cittadino – lo dovrebbe fare. In ogni modo, se in tutto quello che osservo non vi è tutto sbagliato, ci si rende conto che per Corona sono state usate rispetto ad altri misure troppo restrittive (è stato l’unico ad evadere il fisco o a essere pagato in nero? Rispondetevi da soli). In definitiva, dico che, se la legge dice che deve rimanere in carcere, che faccia i suoi anni, ma se egli ha bisogno di aiuto, che venga aiutato e non danneggiato. Trattiamolo come una persona qualunque, senza farne un caso singolo o particolare, perché non aiuta a nessuno. Questo è il mio giudizio, senza offersa per nessuno.

Giuseppe Sanfilippo

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