Occasioni mondane galeotte, vincite esaltanti alle lotterie, tradimenti sentimentali incrociati in “coniugi”

Data:

Coniugi“. Fino all’8 gennaio 2017 al Teatro Marconi di Roma

Ancora una volta un testo dello scrittore transalpino Eric Assous ha riportato un enorme successo, dopo quello intitolato “Le nostre donne” interpretato da Edoardo Siravo ed Emanuele Salce con cui s’era aperta a tinte gialle la stagione della Sala Umberto. V’è lo stesso mordente, ritmi serrati, colpi di scena e scontri psicologici spietati tra due coppie che si sono conosciute fortuitamente il giorno delle nozze, avendo condiviso lo stesso ristorante. Saverio professore di  matematica, incarnato pudicamente da un più debole Felice Della Corte, si è unito alla farmacista Patrizia, resa con grinta da Beatrice Luzzi, mentre Berto, rappresentante di commercio ha impalmato Ornella, di stazza robusta e sempre meno attraente. Dunque poiché l’erba del vicino è sempre migliore, da quel giorno cominciarono le seduzioni reciproche, i complimenti galanti e gli approcci adulterini, possedendo già tra l’altro, Saverio una giovane amante Luana, la bella e piacente Giorgia Guerra, che aveva fatto parecchi lavoretti ed un matrimonio d’affari con un facoltoso ingegnere svizzero,che con la separazione le aveva portato via la bimba di 6 anni Carolina. La storia si dipana intricatamente con continui “flash-back”, per due anni e se non si sta attenti a combinare tutti i pezzi del puzzle non ci si capisce niente,giocandosi molto anche per sottintesi. Inoltre Berto, il vispo, aitante giulivo R. D’Alessandro, ha fatto bingo vincendo ben 16 milioni di euro al gioco d’azzardo della lotteria,sogno di quasi tutti gli italiani d’oggi, ma con questi vuole comprarsi ogni cosa, segno di mercimonio dei sentimenti e della mancanza d’onda morale per un puro pragmatismo universale macchiavellico. Inizialmente sottrae Luana, civettuola e vivace, intraprendente signorina,ridottasi a fare l’agopuntura a Saverio che ama Patrizia al punto d’essere preoccupato per la salute del moribondo padre e vorrebbe mantenere l’unità della famiglia. Bruno, intanto, divorzia dalla pingue Ornella, che gli ha dato tre figli, sposando l’opportunista Luana che rivuole la figlia. L’Ipocrisia dell’amicizia vile ed egoista nascosta in dialoghi apparentemente melensi ed infidi, ingannevoli, badando a salvare l’apparenza è finita qui. Nemmeno lontanamente perché c’è di mezzo un rubino e poi si scambiano una promessa di libertà dai vincoli giuridici, che riporterà tutto al punto di partenza per una censurabile disinvoltura moderna nell’impegnarsi. La commedia ciò desidera significare con la regia di Giancarlo Fares che punta ad una feroce psicanalisi dei personaggi per ricavarne la comunissima ed ironica dialettica di bassezze etiche e finti matrimoni, destinati già in partenza al divorzio come asseriva Vittorio Alfieri. La regia scaltra nella denuncia della squallida immoralità e briosa,gaia,divertente nei dialoghi è di Giancarlo Fares. La commedia è andata in scena fino all’8 gennaio 2017.

Susanna Donatelli

Di Eric Assous
Regia Giancarlo Fares
Con Felice Della Corte, Roberto D’Alessandro, Beatrice Luzzi e Giorgia Guerra

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