“A la vie, à la mort” di Nicolas Michaux, un mix di dolcezza e di rock travestito da 45 giri

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A vederlo, questo disco potrebbe sembrare un 45 giri, con la grande custodia di cartone. In realtà al suo interno troviamo un normalissimo cd. Parlo dell’ultima opera del cantautore belga Nicolas Michaux, disco che prende il nome di A la vie, à la mort e che vede in copertina un uomo che sembra “lavarsi” con la luce solare immerso in un paesaggio montano. Sono dieci i pezzi presenti: Nouveau départ, A la vie, à la mort, Un Imposteur, Croire en ma chance, Les îles Désertes, Si tu me laisses, Le ciel, Part of no part, Avec vous, Être deux. Le canzoni sono tutte contraddistinte da una straordinaria bellezza melodica, espressa dalla sonora voce di Michaux, inserita all’interno di una strumentazione varia, che passa dal folk fino ad arrivare a punti in cui si lascia trascinare verso atmosfere squisitamente rock. È un linguaggio composto da tanti linguaggi e che nel complesso risulta veramente piacevole e rilassante all’ascolto, grazie a un cantautore che riesce ad unire con successo tradizione e modernità, nonché qualità e orecchiabilità, facendo sue tramite questi pezzi quelle tematiche che fanno parte della nostra esistenza, che vanno dall’amore fino alla ricerca della speranza e dell’ottimismo, come espresso nella canzone Croire en ma chance, a mio parere la più interessante dell’album.

Stefano Duranti Poccetti

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