Francesca Vitale è una personalità poliedrica e particolare, visto che nella sua vita coniuga la carriera attoriale con quella di direttrice artistica, variando anche per quanto concerne i luoghi, perché si trova in continua mobilità tra nord e sud… ascoltiamola.
Allora Francesca, sei attrice e direttrice artistica, non deve essere facile coniugare queste due cose…
Non è di certo facile! Le rassegne sono impegnative perché bisogna sempre aggiornarsi e la programmazione è una grande responsabilità. A Catania a volte gli abbonati mi chiamano e mi chiedono le informazioni più svariate sugli spettacoli, questo accade perché identificano la rassegna con me: per questo è importante vedere gli spettacoli prima di prenderli, per non deludere queste persone che si fidano di noi!
Recitare, d’altra parte, impone di staccarsi da questa realtà e di concentrarsi sul lavoro magico della creazione di un personaggio.
Se poi a queste due attività sommiamo la mia seconda vita – il mio studio legale che si occupa di diritto d’autore e dello spettacolo – beh, diciamo che il tempo diventa un tiranno e un nemico contro cui battersi!
In cosa differiscono tra di loro le direzioni artistiche delle stagioni al Libero di Milano, al Teatro Canovaccio di Catania e al Festival Milano Off?
Catania è stato l’inizio, la scintilla, nascita di un’idea. In un territorio ancora impreparato abbiamo aperto in jazz club la prima rassegna di teatro off, un’impresa che inizialmente destava perplessità, quasi che coniugare proposte di qualità ma “off” fosse qualcosa di strano. Ma sono passati cinque anni e la gente si è abituata a capire e apprezzare anche le novità e le compagnie meno conosciute.
A Milano è stato più facile. In una piazza satura di idee di qualità, mi sono inserita nel panorama cittadino parlando di Sicilia: attori, autori, storie di Sicilia. Palco Off a Milano è un format incentrato sull’isola, vivaio di bravissimi autori e autori, ma anche terra di eccellenze mondiali, come nel caso del vino siciliano.
Il Festival Milano Off invece ha coronato il mio desiderio di portare chi vuole emergere all’attenzione del pubblico, come nei festival europei che frequento e amo! La prima edizione, lo scorso anno, è stata un grandissimo successo e ora stiamo (io e Renato Lombardo, ideatore e organizzatore del festival) già lavorando all’edizione del 2017.
Dal nord al sud… trovi differenze a lavorare in questi due ambienti? Hai una preferenza?
Certamente anche il lavoro teatrale risente dei ritmi SUD/NORD, che non sono una leggenda, ma un dato reale. Inoltre al sud la situazione spesso è triste ed è una constatazione che fa male. Il vuoto lasciato dalle istituzioni è una piaga tangibile, l’imprenditoria è al collasso e tranne poche eccezioni si spende pochissimo per la cultura, e anche sul “come” quel poco viene distribuito ci sarebbe molto da eccepire… A volte penso con tristezza a quanti immobili in rovina sarebbero da recuperare a vantaggio del teatro e della cultura, se si potesse contare sul sostegno pubblico. In una città come Milano chi ha un bel progetto di riqualificazione di uno spazio può chiedere aiuto a una serie di istituzioni e spesso gli aiuti economici arrivano, in Sicilia una cosa del genere è impensabile.
Proprio nel Palco Off ti troviamo anche in qualità di attrice, parlami un po’ dello spettacolo e del personaggio che interpreterai?
Dal 5 al 7 maggio riporterò a Milano, al Teatro Libero, all’interno della rassegna Palco Off, la mia primissima produzione, “PAROLE MUTE – UNA TESTIMONIANZA SULL’ALZHEIMER”. Lo spettacolo debuttò nel 2009 con la regia di Lamberto Puggelli, regista-maestro con cui ho iniziato a lavorare.
Senti in te più la creatività dell’attrice o l’abilità nell’organizzare e gestire stagioni e rassegne?
Mi imbarazza rispondere perché non dovrebbe stare a me giudicare. Sono un giudice molto severo con me stessa, dunque rispondo che non mi sento mai sufficientemente creativa come attrice, né sufficientemente abile come organizzatrice, vorrei sempre imparare e fare ancora meglio, giorno dopo giorno… sono fatta così!
Per il futuro che progetti hai?
Per ora continuare a programmare le rassegna Palco Off e il Festival Milano Off, e poi iniziare un capillare lavoro di distribuzione. La nostra associazione “La memoria del teatro” ha già cinque spettacoli nella pancia.
Bramerei anche un anno sabbatico per viaggiare, ma scendere da una giostra in corsa è sempre pericoloso…
Stefano Duranti Poccetti