“Tutto cambi perché nulla muti”: è l’insegnamento esistenziale e socio-borghese di Tommaso di Lampedusa nel suo romanzo storico: “IL GATTOPARDO”, ambientato nella Sicilia dell’ottocento: adattandolo metaforicamente in chiave sportiva, si può dire che la Racing Roma ha operato come il copione imponeva sul mercato calcistico di riparazione di Gennaio con il nuovo D.S. Foggia ex laziale, ma che l’esito non ha portato quei risultati sperati per l’operazione salvezza, che i Capitolini di Giannichedda devono cercare di centrare nel girone di ritorno dopo la disastrosa andata. Agli svincolati Reinholds,Bigoni e Caldore, già tesserati all’inizio di dicembre,si sono aggiunti il boemo Majtan, il difensore Ungaro, entrambi classe 87’, più i giovani Corticchia,scuola Juventus,Paparusso ex vibonese, D’attilio ex leve Avellino, Pollace eTesti,di metà anni 90, oltre all’esperienza dell’ex portiere del Catania Frison. Naturalmente la squadra è parsa perciò più fresca,dinamica e veloce nell’incursioni orchestrate a centro campo da BIGONI, MAESTRELLI e RICCIARDI, con De SOUSA rifinitore per le punte Majtan e D’Attilio, sembrate ancora in poca confidenza con il goal. I lanci erano spesso fuori misura pure per il pessimo stato del campo, di cui tutti i mister si sono lamentati da Braglia dell’Alessandria fino ad Indiani e Giannichedda, non c’era per nessuna delle due formazioni un vero faro a centrocampo per creare ordinati schemi corali e limpide palle goal con idee finali risolutive ed assist smarcanti, mentre solo in un paio di circostanze, qualcuno ha provato a calciare da fuori aria,del resto con scarsa convinzione e precisione. In questo ruolo si è sentita l’assenza della verve atletica, della fantasia e dell’invenzioni geometriche dello stoccatore della Racing Massimo,che deve ancora smaltire i postumi di un infortunio. Gli ospiti in maglia amaranto, che si sono confermati collettivo di modesta levatura tecnica rispecchiante la loro posizione in classifica, hanno mostrato un migliore slancio offensivo in avvio di gara,sorprendendo i romani che hanno accusato qualche sbavatura nelle retrovie per dover fare a meno dell’accorto e scaltro libero capitan Vastola per infortunio, ma a rimediare a tali disattenzioni rischiose ci ha pensato l’estremo Rejnolds. Il migliore in campo, soprattutto in tale frangente iniziale, è stato il pelato Santini vero peperino scattante su tutto il fronte d’attacco toscano,ma anche pronto a farsi trovare in ripiegamento difensivo a dare una mano nella propria tre quarti ed area; il venticinquenne numero 7 che ha assicurato compattezza ai compagni insieme agli acquisti degli anni 80’ nelle compravendite di GENNAIO: Vettori, Grassi e Caponi. Dunque i primi brividi per la Racing erano procurati al secondo minuto dal prode Calcagni che inseritosi nell’area dei locali veniva stoppato sul limite dell’area piccola di sinistra dal bravo Rejnolds, che si ripeteva al tredicesimo allorché alzava di piede in corner un tiro da distanza ravvicinata del precipitoso stavolta Santini lasciato inspiegabilmente solo in area dall’ingenuità dei ragazzi di Giannichedda. Questi a poco a poco riuscivano a rintuzzare le manovre avversarie e l’azione più pericolosa si registrava alla mezz’ora a favore dei bianchi di casa quando su corner di De Sousa, che già aveva calciato fuori in apertura su imbeccata di Maestrelli a destra per precipitazione,immischia prima Corticchia e poi D’attilio colpivano di testa la traversa prima che Santini onnipresente rinviasse di testa, dando la sensazione che la palla avesse oltrepassato sia pure di poco la fatidica linea bianca;non vige però il Lega Pro la testimonianza o prova della macchina decisiva per il goal o non goal,come in serie A e B o nel rugby per la meta.Al 42° del primo tempo Grassi nel ricadere in terra, dopo un’elevazione al limite dell’area della Racing,poggiava male il piede sinistro e si rompeva il tallone d’Achille venendo sostituito da Gimignani D. in fase d’interdizione a centro campo. Dopo il riposo pareva che la Racing,sospinta dai 500 tifosi presenti in tribuna,dove si notava sulla parte sinistra una sparuta e vociante, caciarona rappresentanza toscana,che sosteneva i suoi con il tipico vernacolo,dovesse passare da un minuto all’altro, divenendo padrone del campo;tuttavia su invitante palla goal servita al centro dell’area da Maestrelli a De Sousa, questi sbagliava la correzione vincente,facendosi ribattere in corner la conclusione a mezza altezza dal portiere pisano Lori. Gli errori sottoporta si ripetevano dopo qualche minuto con Majtan che,su insidioso traversone da sinistra di D’attilio, non riusciva ad imprimere la giusta forza di testa al pallone a poche metri dalla rete, dando la possibilità a Lori, classe 95’, di parare d’istinto in corner,il cui conto alla fine sarà di 5 a 3 per il Pontedera. Visti i rischi corsi il trainer ospite Paolo Andriani,che guida lo stesso Pontedera, dopo essere entrato nella Lega Pro con la Lucchese e La Pistoiese dirette rispettivamente nel 2010/11,preferiva rinunciare al suo modulo base del 3-5-2- non inserendo la seconda punta,per rimpinguare il centro campo in copertura all’80° con Calò per Calcagni e poi all’87° con Udoh per kabashi, un cui tiro rasoterra era stato parato in tuffo da Rejnolds al 74°. Sulle ripartenze in contropiede il Pontedera era più mobile dei romani costringendoli a falli tattici che costavano il cartellino giallo per scorrettezze a Paparusso ed Ungaro, bravo a salvare quasi sulla linea un cross di Santini dopo una sventata uscita a vuoto di Rejnolds che aveva parato una punizione dalla destra di CORSINELLI poco prima. I bianchi di casa apparivano quindi non solo poco lucidi ma anche in calo atletico nel finale, al punto che il tecnico Giannichedda, espulso per intemperanze verbali nella sua area tecnica all’85°dall’arbitro di Acireale sign. Raciti, coadiuvato come primo assistente dal signor Zanardi di Genova e quale secondo dalla signora Martinelli di Seregno,doveva sostituire al 79° Ungaro con Selvaggio e dallo scadere Maestrelli con Loglio. Era proprio costui,che finora aveva dimostrato un implacabile fiuto del goal con diverse marcature, a divorarsi la palla match all’ultimo minuto di recupero, 93°, girando d’esterno a fil di palo da pochi passi un fendente rasoterra di Selvaggio da destra che non chiedeva altro che d’essere spinto in porta. Adesso la situazione si fa assai complicata perché il Prato ha abbattuto per 2 a 0 la Viterbese portando a 5 i punti di vantaggio come penultima sulla Racing, che sabato è attesa al derby capitolino contro la lupa Roma vincitrice con un’ottima impresa per 1 a 0 al Nespoli di Olbia, bissando il successo dell’andata,all’Olindo Galli di Tivoli volendo il complesso di Di Michele attestatosi in quota sicurezza a 25 punti, vendicare la sconfitta dell’andata.In testa sarà rafforzata la posizione dell’Alessandria a 56 punti con il suo capocannoniere Gonzales a 16 reti,mentre alle sue spalle l’Arezzo ha approfittato dei pareggi della Cremonese con la Carrarese e del Livorno a Lucca per balzare in seconda posizione rifilando un secco tris di reti al Tuttocuoio di San Mignato.
INTERVISTE DEL DOPO GARA
Nel dopo partita negli spogliatoi abbiamo avvicinato i due tecnici per avere un loro giudizio sull’incontro. Mr. Indiani nato a Certaldo e dunque compaesano del trainer della Roma Spalletti, ci ha dichiarato: “il livello del campionato è medio alto tanto che la classifica si è spaccata in due parti ben distinte e per noi che siamo impegnati nella zona pericolante dei play-out è stato importante prendere un punto, invece di rischiare di perdere con la seconda punta affiancata a Santini, il nostro migliore elemento. Mi dispiace per il grave infortunio occorso a Grassi con la rottura del tallone d’Achille, dovuta alle cattive condizioni del terreno che ha pure limitato pure la fluidità del nostro gioco Il coach romano Giannichedda, dal canto suo si è così espresso:”abbiamo dato tutto e non ho nulla da rimproverare ai ragazzi, tranne forse una maggiore lucidità e minore lucidità sotto porta. La mia formazione se rinsaldata con gli acquisti di gennaio e la società ha fatto di tutto per dare una sistemata al campo che penalizza anche noi. Ho cercato con le sostituzioni di imprimere più ritmo e vivacità in attacco nel finale,ma è in trasferta che dobbiamo acquisire più grinta,coraggio e determinazione.”
Giancarlo Lungarini