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Anna Palco, una donna poliedrica dalle mille sfaccettature

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Non è facile raccontare la vita artistica di Anna Palco, donna poliedrica e dalle mille sfaccettature. La sua è una ricerca del bello e dell’estetica, di ciò che possa creare un’emozione in chi la vede. Nata e cresciuta a Genova, ha girato l’Italia ed ha viaggiato fra set fotografici e teatro. Una lunga storia che non accenna a fermarsi: anzi, i progetti sono tanti e spaziano in varie forme artistiche, dalla fotografia alla pittura, dal teatro al cinema.

Eppure, i tuoi esordi sono nel campo della fotografia.

Avevo vent’anni quando la mia immagine veniva usata per spot pubblicitari, redazionali pian piano sono entrata nel mondo dello spettacolo, iniziando a sperimentare e da allora… non mi sono praticamente mai più fermata.

La fotografia ti ha avviato lungo questa strada.

Ed è stata senza dubbio qualcosa di fondamentale per la mia crescita artistica, per imparare a trasmettere un’emozione con uno sguardo e non solo col corpo. Mi piace che, attraverso un semplice scatto, si possa far vivere, a chi osserva quell’immagine, delle determinate sensazioni. Alcune mie foto sono state usate per mostre, altre saranno di ispirazione per progetti legati al mondo della cultura e della scultura. Amo il genere glamour, per il quale mi sento molto portata, adoro le foto di nudo in stile Helmut Newton.

Ed eccoti che dal set dei fotografi sei passata a quello del… cinema.

Nel corso degli anni ho avuto una grande fortuna, quella di poter lavorare al fianco di un regista come Roger Fratter, interprete del cosiddetto cinema d’arte, in alcuni dei suoi più importanti lungometraggi. In uno , “Femminilità (in)corporea”, sono addirittura protagonista A differenza del teatro, che mi appassiona, nel cinema non c’è il rapporto diretto col pubblico, ma è intrigante per il semplice fatto che la varietà di location, di ruoli e di contesti rende ogni esperienza sempre diversa dalle altre.

Sia in rappresentazioni teatrali, sia nel cinema hai vissuto ruoli da protagonista e ruoli minori.

Sì, e sono state comunque  emozioni indimenticabili. Grazie a queste esperienze ho migliorato me stessa, ho potuto vestire i panni di donne spesso molto differenti fra loro, ho cercato di comunicare valori importanti per il mondo femminile. Il cinema è questo, come il teatro…

Perché, per non farsi mancare nulla, Anna Palco è performer teatrale…

Avevo iniziato a recitare da giovane, dopo una lunga pausa ho riscoperto questa straordinaria passione. Il teatro è una forma espressiva unica nel suo genere, in cui riesco ad esprimermi in modo completo.

Sulla scena, insomma, ci si “trasforma”.

Accade proprio questo: si vivono le emozioni del personaggio che si sta rappresentando, nel quale si è perfettamente calati. È una lunga ricerca di se stessi, un modo per scoprire meglio chi si è davvero.

Anna Palco è stata protagonista anche di musical.

E anche qui ho rappresentato donne con alle spalle storie burrascose, da figure drammatiche ad altre più frivole. Ma sempre, attraverso queste maschere, il mio intento è stato quello di lanciare messaggi al pubblico. L’arte è una forma d’arte sublime perché parla a chi la vuole ascoltare. E chi la vive quotidianamente, ne è totalmente immerso ed affascinato.

Luca Fina

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