Che la fotografia e Virginia Wonder prima o poi si sarebbero incontrate, era scritto nel destino. Perché se la fotografia è un susseguirsi di emozioni e sensualità, Virginia incarna quella femminilità che solo certe donne possiedono. Una bellezza abbinata a quella voglia di apparire che ti rende semplicemente stupenda e naturale davanti all’obbiettivo. E così, alla faccia della carta di identità, del suo ruolo di mamma, del suo lavoro di bar-tender e delle mille commissioni che ogni giorno deve svolgere, nel giro di tre anni è diventata una delle fotomodelle più richieste del Centro Italia. Dalla sua base operativa di Firenze, ha girato Toscana e Lazio in lungo e in largo, scattato in luoghi da sogno, prestato la propria immagine per shooting in cui l’eleganza ha trionfato sovrana. Certo, ad aiutarla, oltre ad un fisico prorompente che esalta le sue curve mediterranea, c’è stata l’arguzia di un cervello che guarda sempre al progetto prima che ad altro. In questo modo, non c’è scatto che non esalti fino in fondo la sua persona. Una strada meravigliosa di cui lei stessa si è resa protagonista, un po’ per gioco e un po’ per curiosità, tuffandosi in un mondo che le ha regalato gioie infinite. E pensare che il suo nome d’arte con cui è conosciutissima nel mondo della fotografia richiama nel cognome proprio il concetto di “speranza”. Era un desiderio per lei raggiungere la felicità, la fotografia è riuscita a regalarle gioia, serenità, armonia con se stessa e con gli altri.
Insomma, la fotografia mancava…
È entrata nella mia vita tre anni fa, ed è stata una sorpresa assoluta fino a diventare una compagna di viaggio. Eppure, non che mi mancassero gli impegni! Sono mamma, lavoro come bar-tender, adoro ballare e da quasi dieci anni mi alleno nel latino-americano. Insomma, una persona full time…
Fino a quando…
Mi si è presentata l’occasione, da cogliere al volo. Un fotografo professionista toscano mi ha notata sui social network ed è rimasto colpito dalle mie fotografie. Ne era sicuro, avrei dovuto fare la fotomodella dal suo punto di vista! Io non avevo mai fatto uno shooting prima di allora ma adoravo le foto, così ho scelto di provare.
La prima volta, la prima di tante.
Mi sono trovata bene, mi sono sentita a mio agio. Eravamo in un casolare abbandonato, ho potuto esprimere la mia femminilità in piena libertà. Mi sono sentita felice e mi sono affidata all’intuito femminile che mi diceva di andare avanti. A quel punto non potevo più fermarmi…
Ed ecco che Virginia Wonder diventa una fotomodella.
Passo dopo passo, il giro di fotografi ha iniziato ad ampliarsi. In tre anni posso dire di aver realizzato quasi 50 shooting, girando l’Italia e ambientando i set prevalentemente in esterna. Le luci dello studio sono belle, ma i colori che offre la natura sono qualcosa di meraviglioso e di autentico, straordinarie occasioni da cogliere al volo e da esaltare grazie all’arte dei professionisti con cui ho collaborato negli anni.
Il merito è anche del tuo fisico…
Ho una bellezza mediterranea, so di non passare inosservata per via delle mie curve. Mi piace il mio seno, anche perché è naturale. E mi piace vestirmi esprimendo la mia sensualità, trasmettendo femminilità semplicemente con uno shorts, una maglietta particolare, un bel paio di tacchi.
Cosa ti ha dato la fotografia?
In una parola sola: libertà. È stato il canale che mi ha permesso di esprimermi appieno, di confrontarmi con persone di valore, di trovare la felicità. Grazie alle foto, ho raggiunto il piacere di comunicare con le persone e di presentare un’immagine mia di donna elegante.
Imbarazzi?
Per nulla, la fotografia è arte. Anzi, quando sono nuda davanti all’obbiettivo, sento la possibilità di trasmettere tutta me stessa in piena libertà. So che questo ha portato anche a giudizi e pregiudizi nei miei confronti da parte di persone invidiose, ignoranti, gelose dei traguardi che sto raggiungendo. Penso che chi ragiona in questo modo sia ipocrita e spesso chiuso mentalmente. Da parte mia non ho avuto dubbi: con queste persone ho chiuso i rapporti…
A fine settembre sarai protagonista di uno straordinario evento.
Il 30 settembre sarò la modella di un modelsharing organizzato da Opificio del segno, curato nei dettagli dal fotografo Sergio Mayer.
Tu sei mamma e fotomodella.
E questo è ancora più affascinante, perché mia figlia sa quello che fa mamma e ne è orgogliosa. Anzi, con la naturalezza tipica dei bambini, è lei che mi dà consigli sugli outfit, che con sincerità mi dice cosa mi sta bene e cosa… meno! E questo ruolo, abbinato alla mia età da donna over, porta con sé un elemento determinante per la buona riuscita della fotografia.
Che sarebbe?
A differenza delle ragazze giovanissime che hanno un corpo perfetto ma non hanno un vissuto, io incarno la donna che pur avendo qualche imperfezione nel corpo riesce a trasmettere emozioni vere avendole vissute nella propria vita. So cosa sia il dolore, l’amore, l’erotismo, la passione o la riflessione. So quanto importante sia uno sguardo, un movimento delle labbra, un sospiro. Ecco, questo è ciò che caratterizza ogni mio scatto.
Una donna che… parla, anche in una foto.
L’idea è proprio questa! La mia forza è la possibilità di trasmettere un’emozione reale in chi guarda un mio scatto o un mio set, la capacità di raccontare una storia. I fotografi mi cercano per questo motivo.
Hai un sogno?
Voglio puntare in alto, senza mai rinnegare il concetto di femminilità e di eleganza. Voglio riuscire ad emozionare chi mi guarda.
Luca Fina
