Per il secondo anno consecutivo il Teatro Nazionale HNK Ivan de Zajc di Fiume ha presentato la propria stagione lirica e sinfonica anche a Trieste, a conferma del forte, antico e profondo legame tra due città accomunate da una lunga storia, interrotta di fatto solo per pochi decenni (dalla fine della Seconda Guerra Mondiale all’ingresso della Croazia in Europa).
All’incontro erano presenti il Sovrintendente Marin Blažević e il Direttore dell’Opera Petar Kovačić, assieme a Fabrizio Melano, il regista di livello internazionale (basti ricordare la lunga collaborazione con il Metropolitan di New York) che curerà, in questo bel teatro di fine Ottocento nel quale si possono ammirare i soffitti dipinti da Gustav Klimt, l’allestimento della Bohème di Giacomo Puccini con cui si inaugurerà la Stagione il 23 ottobre prossimo. Melano ritorna a Fiume forte dell’importante successo nella scorsa stagione con il Werther di Massenet.
A partire dal 2014 il Teatro ha iniziato un significativo processo di rinnovamento che ha portato alla messinscena di opere mai eseguite nella città croata, di una prima esecuzione assoluta, di numerosi titoli assenti da quasi cinquant’anni e, dal 2016, alla volontà di aprirsi maggiormente al pubblico italiano, anche grazie alla collaborazione attiva con l’Associazione Amici della Lirica di Trieste.
La presenza di una compagnia operistica stabile è fatto comune nell’Europa centro-orientale e costituisce un’importante opportunità, dimostrandosi sempre una solida base per la costruzione di ogni proposta in cartellone favorendo, tra l’altro, la ricerca di giovani talenti. I solisti attualmente presenti a Fiume sono: Kristna Kolar, Anamarija Knego, Ivana Srbljan, Vanja Zelčić, Robert Kolar, Slavko Sekulić, Marko Fortunato, cui si aggiungono, di volta in volta, i cantanti ospiti.
Oltre alla già citata Bohème (che sarà condotta da Ville Matvejeff, Direttore Stabile del Teatro), sarà possibile assistere, per quanto riguarda le opere, a Dido and Aeneas di Henry Purcell, diretta da Tomislav Fačini (dal 17 febbraio 2018), alla “trilogia Verdi-Shakespeare”: Macbeth (dal 14 aprile), Falstaff (dal 7 maggio) e la replica dell’Otello (dato nel corso della scorsa stagione, sarà diretto da Zoran Juranić) e si concluderà con Norma di Vincenzo Bellini (dall’11 giugno, condotta da Dunja Vejzović).
Di sicuro interesse anche la stagione concertistica che si svolgerà da ottobre a maggio e nella quale sarà possibile ascoltare grandissimi classici assieme a composizioni proposte più di rado e che vedrà impegnati l’Orchestra e il Coro del Teatro: il Requiem di Wolfgang Amadeus Mozart il 31 ottobre, la Quarta sinfonia di Anton Bruckner il 22 novembre, l’Appalachian spring di Aaron Copland, il Concerto per chitarra e orchestra di Mario Castelnuovo Tedesco (solista Petrit Çeku) e l’Ottava sinfonia di Antonin Dvořák il 16 gennaio 2018, lo Stabat Mater di Gioachino Rossini il 28 marzo e il Concerto per violino e orchestra di Johannes Brahms (solista Marco Graziani) con la Sesta sinfonia (Patetica) di Pëtr Il’ič Čajkovskij il 22 maggio. A ciò si aggiungono il Concerto di Natale del Coro dell’Opera (20 e 21 dicembre), il Concerto di Capodanno (il 28 e il 30 dicembre) ed il Super Gala Concert del 5 marzo, nel corso del quale verranno presentati due nuovi cd prodotti dal Teatro e sarà possibile ascoltare numerosi solisti (Lucio Gallo, Yusiv Eyvazov, Daria Masiero, Rossana Rinaldi) e due direttori: Marco Boemi (che dirigerà pure il Macbeth) e Ville Matvejef, che oltre alla Bohème, salirà sul podio anche per il Falstaff.
Sono proposte di sicuro interesse, che dimostrano con chiarezza la volontà di essere sempre più e meglio presenti sulla scena, aperti a proposte interessanti da offrire ad un pubblico sempre più vasto, al di qua e al di là dei confini.
Paola Pini