Trieste, Teatro Stabile Sloveno dal 10 al 26 novembre 2017
“Resnica/Verità” è una divertente commedia dal ritmo incalzante ed è proposta come prima produzione nel cartellone 2017/2018 del Teatro Stabile Sloveno. L’autore è il francese Florian Zeller che il pubblico triestino ha imparato a conoscere e ad apprezzare negli anni, grazie ai numerosi titoli proposti dai diversi teatri.
Quattro i personaggi in scena: Michel (Vladimir Jurc), sposato con Laurence (Lučka Počkaj), è amante di Alice (Tina Gunzek), moglie di Paul (Daniel Dan Malalan), il suo miglior amico.
Michel crede di riuscire a gestire la situazione e come un equilibrista si destreggia mentendo a moglie e amico, ma verrà travolto da un irrefrenabile effetto valanga, ricco di battute spassose, che lo farà affondare sempre più fino allo scioglimento finale.
La pièce è ordinata in sette “capitoli”: la riunione (ignorata da Michel per stare con Alice), il funambolo (i tentativi maldestri per giustificarsi con Laurence), la menzogna (la matassa si ingarbuglia ulteriormente), l’amicizia (dopo partita a tennis con Paul), la rottura (primo svelamento), il chiarimento (il seguito, che porta a) la verità (secondo e definitivo svelamento).
La regia di Alen Jelen gioca in modo intelligente su questa suddivisione e i titoli vengono mostrati scritti non su una semplice lavagna, ma su di uno specchio che viene portato in giro tra le file della platea, quasi fosse il numero del round successivo in un incontro di pugilato. È un espediente curioso ed è suggestivo trovarsi ad essere palesemente invitati, quasi indotti a guardarsi in faccia mentre si segue una vicenda in cui i rapporti si poggiano sulla menzogna; si inganna a fin di bene, o piuttosto per il quieto vivere; per non rinunciare a niente o per non far soffrire gli altri; per non sentirsi in colpa o per proseguire in quel che piace. Gli inganni che si vedono in scena ci rimandano a situazioni frequenti nei rapporti di coppia, nelle amicizie o sul lavoro, delle quali possiamo essere in qualche modo protagonisti o spettatori e sarebbe naturale porsi in una posizione distaccata e giudicante nei confronti del protagonista di questa commedia.
Ma quello specchio condiziona un po’ e ci mette, seppure per un attimo, di fronte a noi stessi, alle nostre contraddizioni, alle piccole bugie, alla consapevolezza che “la verità umana è sempre e solo parziale, relativa, sgangherata, debole fluida…”, come afferma il giovane studioso Jernej Šček nel breve saggio “Sulla verità” pubblicato nel programma di sala, e a cui succederanno altri nelle prossime produzioni che il Teatro Stabile Sloveno proporrà al proprio pubblico.
Se ci soffermiamo sulla nostra immagine riflessa, scopriamo che “l’altro” possiamo essere noi e che quel che avviene in palcoscenico ci può riguardare. Siamo come Michel, che dice di vivere la situazione in modo spensierato, considerando i sensi di colpa un peso inutile? O come Alice, che invece vorrebbe togliersi il pensiero e raccontare tutto a Paul, che a sua volta gioca su più tavoli? Ci riconosciamo in Laurence, che sembra sopportare tutto con olimpica pazienza? O siamo piuttosto un po’ di questo e un po’ di quello?
La leggerezza domina i dialoghi da principio a fine ed è quest’apparente semplicità, resa con efficacia dal cast, a dotare di ulteriore senso uno spettacolo comico, simpatico e gradevole.
Paola Pini