“Bukurosh mio nipote”. La sconfitta del politico progressista come secondo capitolo della saga dei “suoceri albanesi”

Data:

Al Teatro Sala Umberto di Roma, fino al 14 gennaio 2018

Certe volte la continuazione delle storie di successo è imposta non solo dal successo economico della prima parte come prologo della narrazione, ma pure dalla voglia dei lettori e/o degli spettatori di sapere come s’evolvono le vicende dei protagonisti. Fedeli a questa legge di prassi nel mondo artistico letterario il genio versatile e poliedrico del commediografo quirite Gianni Clementi ha composto la seconda parte dei suoceri albanesi, che vede come interpreti principali gli attori brillanti ed estremamente affiatati Francesco Pannofino ed Emanuela Rossi che formano una perfetta e felice coppia pure nella vita quotidiana. Qui il consigliere comunale del PD, Lucio e la moglie Ginevra chef di cucina molecolare in carriera nella periferia romana,sono appena tornati dal paese delle aquile dove s’è sposata la loro figlia diciassettenne Camilla, credono d’aver risolto i problemi familiari, rimanendo quelli vivi d’ogni giorno della loro professione, allorché in poco tempo si vedono piombare in casa la figlia perché in Albania manca internet cui s’aggiunge l’assenza del bidet al bagno. La disperazione dei genitori e la loro incredulità davanti a simili iniezie capaci di far saltare un matrimonio;mentre l’affranto Lucio sta penando per far completare ad Igli, fratello del novello sposo Lushan, il “nido d’amore”dei nubendi con la sua ditta edile che s’arrangia in qualsiasi lavoretto pur di guadagnare. La campagna elettorale per le amministrative sembra andare male e dunque bisogna assumere un esperto di strategie. con la battaglia dei manifesti in primo piano, che è il loquace, astuto e stravagante Corrado,impersonato dalla verve caricaturale di Andrea Lolli, che s’è scoperto gay ed ha piantato la povera Benedetta,resa con elegante personalità da Silvia Brogi. Nel frattempo in cui pare debba andare tutto in malora sopraggiunge Lushan, che si ricongiunge con Camilla,la quale a sua volta da madre messa in cinta precocemente, partorisce rallegrando il padre Lucio dalle sofferenze e pene morali per la sconfitta nelle elezioni. Il neonato prenderà, come è consuetudine nell’emergente nazione del presidente Rana, dove sono i callcenter e le filiali industriali delle nostre maggiori imprese nel settore secondario,il nome del nonno paterno, per cui “Bucurosh” portando a riflettere sulle condizioni socio economiche e civili delle famiglie dell’area del Mediterraneo con le loro ansie,tormenti,preconcetti,manie ed ossessioni da nevrosi psichiche o isteriche. La regia della sit-com, tesa al divertimento ponderato dal raziocinio è di Claudio Boccaccini e si replica al Teatro Sala Umberto fino al 14 gennaio.

Susanna Donatelli

BUKUROSH MIO NIPOTE
OVVERO IL RITORNO DE I SUOCERI ALBANESI
FRANCESCO PANNOFINO e EMANUELA ROSSI
con ANDREA LOLLI, SILVIA BROGI, MAURIZIO PEPE, FILIPPO LAGANA’, ELISABETTA CLEMENTI
di GIANNI CLEMENTI
regia CLAUDIO BOCCACCINI

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