Un vecchio camper anni ’70 ( The Leisure Seeker) , due vecchietti malconci per patologie quasi complementari . Ella un cancro terminale ma con la mente ancora vigile ed acuta e John al contrario fisicamente integro ma con memoria a ‘ sprazzi’. Questi sono i reali protagonisti del film del livornese Paolo Virzi ispirato dalla lettura del romanzo di Michael Zadoorian “In viaggio contromano ” ed aiutato nella stesura della sceneggiatura dai collaboratori di sempre Francesco Piccolo e Francesca Archibugi insieme a Stephen Amidon.
Virzì aveva già lavorato oltre oceano all’inizi della propria carriera girando il film ” My Name is Tanino” con una storia però italiana. Questa volta siamo invece in presenza di un film tutto a stelle e strisce dove però il regista livornese sembra avere un pò sacrificato la personale carica emotiva che normalmente sovrasta la perfetta sovrastruttura dei poderosi impianti cinematografici dei suoi film . La tematica strappalacrime di un ” amore eterno” che vince perfino la morte sembra un teatrino ben confezionato per esaltare la recitazione grandiosa di due mostri sacri del cinema mondiale: Helen Mirren e Donald Sutherland, quest’ultimo in procinto di ritirare il meritatissimo Oscar alla Carriera nel corso della assegnazione degli Oscar 2018.

Un film nel complesso che piacerà agli spettatori del genere” gonfi ma soddisfatti ” certamente in grado di offrire un valore aggiunto alla personale sensibilità particolarmente acuita in soggetti anziani , ma …. che provoca delusione per coloro che conoscono la filmografia di Virzì.
Mauro Guidi