La natura patologica o meno della depressione e la sua terapia sperimentale in “The effect”

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Al Teatro Sala Umberto di Roma fino al 29 aprile 2018

Come si sa l’organo più importante dell’essere umano è il cervello che dirige tutte le sue funzioni, il normale comportamento e che in caso d’alterazione può produrre devastanti patologie quali l’autismo dei cerebrolesi. La schizofrenia e paranoia, l’alzheimer ed il morbo della sla per sofferenze neurologiche finché l’elettroencefalogramma piatto stabilisce la morte irreversibile dell’individuo e si può procedere con l’espianto degli organi per le donazioni. Tuttavia anche la depressione e gli stati umorali in genere della persona sono indice d’una malattia biologica e come tale curata per ottenere concreti e tangibili risultati vitali. Ciò è quello che si chiede Lucy Prebble nel suo lavoro ”AD HOC” sul tema specifico intitolato “The effect” e vincitore del premio ”Award 2012 circle critic’s” come best new play” che sta andando in scena in questi giorni e fino al 29 c. m. per la regia di Silvio Peroni al TEATRO SALA UMBERTO nella trasposizione italiana di Andrea Peghinelli. Il lavoro affronta la realtà scientifica del “brain”, trattato pure in un altro teatro romano nel periodo; con i risvolti sentimentali e razionali delle due componenti connotative dell’animale uomo e lo fa con 4 personaggi ed un’operazione didascalica, multimediale, per cui sullo schermo di fondo del palcoscenico appaiono scritte esplicative delle cure somministrate in una clinica privata a due pazienti volontari, che vengono pagati, come per l’indagini “auditel”. Per approfondire e risolvere alcune questioni scientifiche. Questi oppongono due medici un tempo amanti, come s’osserva in immagini ricordo interagenti in chiave multimediale e proiettate sul mega schermo, che sostengono tesi differenti in un’aspra battaglia dialettica per quanto forte e passionale era il loro amore. La dottoressa Lorna Sames che detta la terapia dei due giovani non crede che la prostrazione mentale è da attribuirsi al cervello per assenza di dopamina e cerca di sanarlo con la metodologia psicanalitica e del “placebo” somministrato inconsapevolmente a Tristan, mentre lo psichiatra Tony con un’ estroversa affabilità vuole convincerla della necessità dell’esperimento sempre più massiccio delle dosi di dopamina su Connie. I due giovani,inizialmente diffidenti, si conoscono, si svelano e cominciano a sentirsi attratti finché lei che ha già un fidanzato, lo bacia e gli passa oralmente una buona parte di medicinale che gli rompe il cervello, provocandolo con grave ricaduta nell’epilessia di cui era già vittima con violente allucinazioni ed una totale perdita di memoria e di coscienza. L’assunzione della dose massima di farmaco, scaturisce la loro fiera decisione che non vi sveliamo per non togliervi il piacere della soluzione del” giallo sanitario”, in cui recitano con vibrante intensità di toni ed eccellente sinergia empatica,felici contrasti emotivi:A.Federico ed A. Giangiuliani. Quali riflessivi e dicotomici i camici bianchi:S.Putignano e G.Tantillo come “cavie” amanti.Lo spettacolo è alla sala Umberto fino al 29/04.

Susanna Donatelli

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