Roma, Teatro Sistina, fino al 20 maggio 2018
Cosa è buono e giusto oggi? Cosa lo era ieri? Il nuovo spettacolo di Michele La Ginestra, al Teatro Sistina fino al 20 maggio, si pone la domanda e la pone a tutti noi, uomini e donne di oggi ma bambini, ragazzi di ieri, anzi dell’altro ieri. E’ cosa buona e giusta, questo il titolo della commedia musicale, è uno spettacolo in cui Michele, giunto ad una indiscutibile maturità artistica e umana, sembra avere la necessità di offrire il suo sguardo saggio sulle nuove generazioni, sulle dinamiche odierne, mettendole in esilarante confronto con quelle appena passate, che oggi il mondo corre talmente veloce (verso dove ancora non si è ben capito) da far sembrare un primo bacio dato nel 1980 roba vecchia di secoli. Ma il suo personaggio, se stesso in fin dei conti, non giudica, non ha la presunzione di mettersi in cattedra ma parla coi giovani, sul palco rappresentati da Andrea Palma, Alessandro Buccarella, Alessandro La Ginestra e Ilaria Nestovito, nell’oratorio in cui è stato invitato dal suo amico parroco (Andrea Perrozzi, voce super) per un confronto pedagogico – generazionale che ben presto, da un primo impatto diffidente, diverrà un viaggio tra il passato e il presente. A tratti onirico, tenero, anche struggente in qualche ricordo personale o nell’apparente comicità di un ragazzo moderno (uno dei tanti personaggi interpretati da La Ginestra) che ne mette a nudo invece la terribile solitudine in un’epoca dominata dall’illusione tecnologica di una perenne, fasulla connessione al mondo. Un tratto di vita condiviso coi ragazzi, uno scambio di esperienze che sembrano lontane ma che sono poi molto simili, un invito a riscoprire la bellezza intorno e dentro di sé, a valorizzare i propri talenti prima che sia troppo tardi. E in questa priorità, in una vita che scivola via in un attimo, forse c’è ancora un barlume di contatto tra le diverse generazioni. In fondo, siamo tutti sulla stessa barca e se trovassimo il modo di remare con quanta più consapevolezza possibile, senza disperdere le forze in futilità, il viaggio sarebbe più lieto per tutti.
E’ cosa buona e giusta è una macchina scenica complessa, se non altro per l’esercito di giovanissimi allievi dell’Accademia Il Sistina (immaginate che emozione per loro, su quel palcoscenico) che con grande energia ed entusiasmo, diretti dal regista Andrea Palotto, infondono allegria ed eseguono belle coreografie e canti, seguendo il loro “Don Perrozzi” nell’oratorio. Lo spettacolo è, nello stile di Michele La Ginestra e di Adriano Bennicelli, molto delicato, adatto ad un pubblico di qualsiasi età, perché la comicità di Michele è sempre molto garbata e mai fine a se stessa, ha il sapore dell’autenticità e la grazia di una carezza. Una bella commistione tra musiche, personaggi divertenti e riflessioni, sempre con la giusta dose di leggerezza. Uno spettacolo che induce all’ottimismo e alla speranza, vi sembra poco? Il Sistina, ieri nel 12° anniversario della scomparsa di Pietro Garinei, ha tributato il giusto riconoscimento ad un suo figlio, che fu Rugantino diversi anni fa. Chissà se tra quei ragazzini con lui sul palco, si nasconde un suo degno erede. Sarebbe cosa buona e giusta.
Paolo Leone