Alessia Girotti. Chi l’ha detto che le mamme non possano essere fotomodelle?

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Per anni ha lavorato come bar-woman professionista nelle location più belle d’Italia. Poi, da un giorno con l’altro, è volata in Mozambico per vivere un’esperienza unica nel suo genere, prima di far ritorno nell’hinterland di Giaveno dove Alessia Girotti è riuscita ad affermarsi come fotomodella. Una mamma di 30 anni, con un corpo da favola e tanto – ma tanto – carattere. Se qualcosa le passa per la testa, c’è da star certi che lo dirà senza troppi giri di parole. Una schiettezza che le ha permesso di far strada anche in campo fotografico dove il set si è trasformato in un habitat naturale in cui dar spazio a tutte le sue emozioni. E pensare che il primo approccio con l’obiettivo era stato casuale, un gioco in una lussuosa struttura svizzera. La proposta di un fotografo professionista di mettersi in posa era stato il suo modo per scoprire quel mondo. Poi quell’esperienza era rimasta nel cassetto prima di emergere in modo dirompente un anno e mezzo fa. Da allora, tanti shooting l’hanno portata in giro per il Nord Italia e per l’Europa, dandole la possibilità di esprimersi senza troppe barriere mentali. Un mondo nel quale si è immersa a tempo pieno, lanciandosi in shooting d’eccezione fra cascine abbandonate, ville seicentesche e fiumi ghiacciati. Un trionfo di eleganza e sensualità da parte di una mamma dolce e premurosa, che al centro della sua vita da due anni a questa parte ha messo suo figlio.

Riavvolgiamo il nastro: tanti anni al lavoro come bar-woman.

Ho collaborato con alcune delle più belle strutture italiane e svizzere, in una di queste mi è stato proposto di mettermi davanti all’obbiettivo. La curiosità mi ha spinta a provare: un pizzico di agitazione, qualche lieve imbarazzo, poi tutto è andato al meglio. Se mi riguardo non mi vedo perfetta nella posa, però ho un ottimo ricordo di quell’esperienza.

Una curiosità che però rimane fine a se stessa.

Non l’ho coltivata, l’ho vissuta come un bel momento nel quale ho potuto esprimere tutta me stessa in libertà. Un anno più tardi ho collaborato con altri fotografi, ma anche in quell’occasione tutto è finito lì.

Fino a quando…

Quel mondo pieno di lusso, sterile e vuoto di contenuto, mi ha stufato. Ho fatto i bagagli e sono partita alla volta del Mozambico in una missione cattolica. Ho vissuto un’esperienza straordinaria, finché nel 2016 sono tornata a casa. Ho avuto la gioia di diventare mamma, la mia vita è cambiata. Mio figlio è il centro di tutto, non potrebbe essere altrimenti.

Ma una volta ritrovata la perfetta forma…

Ho fatto le mie scelte e ho scelto di buttarmi nel mondo della fotografia. È stato come un flash, alla mente mi sono tornate le esperienze brevi ma soddisfacenti che avevo fatto sul set e ho iniziato a sponsorizzarmi e propormi per collaborazioni. Da un anno e mezzo, questa è diventata la mia vita.

Che ti sta dando belle gioie.

È vero: da Francoforte a Padova, da Milano a Torino, ho realizzato set importanti, mai banali. Mi aiuta l’aver fatto per sei anni ginnastica artistica, le mie pose riescono a non essere banali e ingessate.

Le collaborazioni nel frattempo si allungano.

Ho preso parte a videoclip musicali, a piccole esperienze in tv, ho avuto prestigiose collaborazioni fotografiche e ho da poco terminato la partnership con il pittore Fabrizio Gavatorta che a partire da un mio scatto ha usato la mia immagine per dipingermi nei panni di una principessa contemporanea.

Eppure tu non hai la smania di apparire.

È vero: mi piace molto di più l’arte, mi affascina prestare il mio corpo per un body-painting in mezzo alla natura, adoro progetti che non siano banali.

Che ragazza pensi di essere?

Una persona forte, a prima vista molto determinata. Sono energica, ottimista, solare, abituata a non buttarsi mai giù e trovare il lato positivo delle cose. Fisicamente adoro il mio lato B, le mie gambe, le mie spalle. Insomma, non ho paura ad elencare i miei pregi.

Come si concilia il mestiere di fotomodella con quello di mamma?

Partendo dal fatto che sto bene con me stessa, che c’è chi mi ammira e naturalmente anche chi mi giudica. Io sono orgogliosa di questa mia scelta e penso di averla compiuta nel momento di maturità personale. Mi sento una ragazza bella, forte e determinata. Sono anche un pizzico presuntuosa: ho stima di me stessa sia fisica che mentale.

Dove sarai fra dieci anni?

Sicuramente mamma, è il ruolo che sento più mio. E a livello fotografico… vedremo se questa parentesi sarà ancora aperta.

Luca Fina

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