Iskra Menarini, la voce poetica della canzone italiana

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Oggi sono molto emozionato perché ho il piacere di intervistare un’artista italiana stupenda, la cantante -e cantautrice Iskra Menarini. Nata da padre francese e madre italiana, Iskra è innamorata degli animali e della natura, per oltre ventiquattro anni ha affiancato in qualità di vocalist (sia nelle toumée, sia in molti video musicali, come Ciao, Attenti al lupo, Lunedì e tanti altri, sia nelle trasmissioni televisive come ad  esempio La Bella e la Bestia, Taratatà e Tosca Amore Disperato) il grande Lucio Dalla. Contemporaneamente all’esperienza con Dalla, famosi sono i Tour con Gianni Morandi e una trasmissione su Rai uno, che la porta a duettare con Gianni. Nel 2009 Iskra si presenta alla 59° edizione del Festival di Saremo, nella categoria “nuove proposte” con la canzone Quasi amore, testo di Lucio Dalla e Marco Alemanno su musica di Roberto Costa. Canzone che porta l’imprinting  delle migliori stagioni “dalliane”. Nel 2010 ha collaborato A Work in Progres, album dal vivo di Lucio Dalla e Francesco De Gregori.

Insomma, una lunga e intensa collaborazione con Dalla, che non può non essere ricordato. Ma conosciamo Iskra più da vicino. Il suo nome è stato scelto dal padre, dalla parola Iskra che in russo vuol dire scintilla e, in senso figurato, talento, bravura, dono. Dopo aver conseguito il diploma di Perito Agrario, Iskra all’età di 18 anni incontra il cantautore Andrea Mingardi e così inizia la carriera, studia canto lirico, ma l’incontro che cambia il suo modo di cantare e ascoltare musica  è  avvenuto con  un  gruppo già famoso a Bologna: I Tombstones. Rimane legata per dieci anni a questo gruppo. Incontra e conosce Red Ronnie con il quale comincia una bella amicizia, canta in giro e debutta al famoso Piper di Roma. Successivamente canta nell’opera Rock Giulio Cesare scritta di Jimmy Villotti e si avvicina al jazz più sperimentale, al soul e al blues. Vanta tante collaborazioni con diversi artisti: Zucchero, Antonacci, Carboni,  Ron, Patty Pravo, Pasquale Panella e con i maestri Renato Serio, Peppe Vessicchio, Beppe D’Inghi, Samuele Bersani – non dimenticando naturalmente quella con Lucio Dalla. Per un periodo è stata insegnante della scuola “Amici” di Maria De Filippi. Ma decide di rinunciare per rimanere al fianco di Lucio Dalla nella tournée. Una lunghissima carriera quella di Iskra…

Da bambina sognavi di fare la cantante oppure avevi un altro sogno?

Da bambina sicuramente la musica era già nel mio DNA. Studiavo danza  e mi piaceva cantare. Ho studiato un po’ lirica al conservatorio e amavo le voci tenorili. Ho lasciato gli studi dopo un anno.

Come scegli le tue canzoni?

Ho un lungo passato musicale, dal rock al soul per poi entrare nella musica sacra. Sono molto curiosa, amo le sonorità della voce e quindi mi piace variare generi. Ho creato dei suoni naturali. Ora la scelta dei brani è un po’ cambiata, c’è più dolcezza anche se c’è sempre una guerriera che canta. Sono contaminata dalla natura…

Parliamo di amore, tu hai scritto una poesia (non ti dico canzone perché quello che scrivi è poesia) dal titolo “C’era una volta… l’amore”. Ma l’amore c’era una volta oppure continua ad esserci ai giorni nostri?

Ho scoperto che potevo scrivere sia i testi che le melodie dopo aver incontrato Lucio Dalla… io che facevo il blues. Un incontro che mi ha cambiato la vita, ventiquattro anni con un genio. Ho ascoltato tanto ogni suo consiglio i suoi testi e con umiltà dopo che Lui ci ha lasciati per andare fra le stelle ho pensato perché non posso provare a scrivere? “C’era una volta l’amore” forse perché viviamo nella confusione in cui stiamo distruggendo la nostra Madre Terra…

Tu vivi in campagna, ami molto la natura. Quanto influenza questo nel tuo scrivere e quanto è importante per una cantautrice-poeta avere contatto con la natura?

Amo la natura, si capisce… ho fatto la scelta di essere vegetariana per amore non solo della terra ma anche degli animali.

Parlando con me, hai citato un figlio, non so se è l’unico o ne hai altri… ma che mamma è Iskra?

Sì, ho un figlio già grande. Attraverso i figli s’impara l’amore, quello infinito, la paura di perderlo. Desidero la sua felicità, ma senza invadere la sua vita…

Cosa ti dicono i fan che ti seguono?

Mi fa sorridere la parola fan, però mi seguono tanti tanti cuori ed è questo l’importante. Quando mi scrivono o vengono nei miei concerti mi dicono che si emozionano ad ascoltarmi. Più di così cosa potrei volere? In un certo senso io devo tutto a Lucio Dalla, lui ha voluto che la gente mi stimasse e conoscesse la mia voce, mi faceva sempre cantare un brano come in tutto il mondo nelle sue tournée. Senza di lui è il vuoto, gli ho voluto, gli voglio e gli vorrò tanto bene, ieri oggi è e domani, sempre. Mi ha portato a Sanremo nel 2009 con un bellissimo brano, se non è amore questo per me! Faccio un lungo respiro perché mi viene un grande nodo alla gola, però andiamo avanti…

Sono tante le domande che vorrei fatti, ma, ripeto, hai una lunga carriera che non è facile riassumere. Ma con il cuore ti dico che continuerei questa intervista. Non ti ho fatto domande su Lucio Dalla e questo fa di me forse un giornalista strano o poco professionale, ma ho voluto lasciare spazio a te di parlarmi di lui. Nella presentazione ho parlato prima della tua grandissima collaborazione con Lucio, ma voglio anche ricordare “Da Caruso a Iskra un viaggio nell’anima”, Si tratta di un concerto legato ai tuoi ricordi relativi al soul, la musica etnica, il pop l’elettronica, la lirica… fino ad arrivare a Lucio Dalla. Nel concerto reinterpreti in chiave personale i brani che Lucio amava come brani contaminati dal jazz. Si alternano alcuni grandi successi di Dalla e le canzoni del tuo repertorio sia composte da te riprese dal repertorio classico che amavi, contenute nel tuo album “Ossigeno un viaggio nell’anima”. Con Lucio Dalla, come non ricordare la tua tournée “Io Madre” nelle Chiese o il festival Giffoni ad Avellino e poi la tua partecipazioni a diverse manifestazioni ed eventi importanti come Benetton. Sei sempre in prima linea per la Beneficenza. Ti sei esibita nel raduno con tanti altri artisti per il restauro delle sette chiese di Bologna e con i Jalis per la raccolta fondi per l’Aquila. Inoltre, Sei impegnata nel campo sociale e testimonial nazionale di Admo (associazione donatori midollo osseo), per cui ha scritto e prodotto il brano “Hai capovolto il mio destino” per sostenere la medesima associazione. C’è anche un bellissimo video, arricchito dal contributo di tanti personaggi del mondo dello spettacolo e amici. Tra questi ricordiamo il magnifico Fabrizio Frizzi, Arisa, Il Piccolo Coro dell’Antoniano di Bologna, Fabio Tuttalavita di Cose di Lucio, Militello, Don padre Mercanzi, la Nazionale calcio Attori, Due bambini Virginia Rosino, Francesco Albanese, Carlo Verdone, Massimo Cotto, Dario Ballantini, Francesco Gabbani. E con te sempre Lucio, sempre presente.  Da dire che ADMO ha scelto Iskra e il suo brano per rappresentare la propria mission no-profit per sostenere la propria campagna di  sensibilizzazione  nel 2018. L’idea del video della canzone nasce dall’incontro tra Iskra e Phsychiatric Circus. Lo stesso video del brano è stato prodotto da Iskra Menarini e Gaetano Zingale. Gli Arrangiamenti sono di Luca Antolini e Gabriele Ferrarese,  le Riprese e service di Gaetano Zingale – Eurovideo, la  regia di Stefano Mazzoni Recording Studio, San Luca Sound.

Veramente una carriera importante, fatta di affetti, stima e di un talento che lascia il segno. Ricordiamola ancora in “Tosca Amore Disperato” di Lucio Dalla nei i panni della veggente  SIDONIA, creando con genialità un personaggio particolarmente bello e amato dal pubblico.

 Mi hai accennato di un film, ci può dire di questo?

Certo, il grande regista Pupi Avati un giorno mi chiamò per una parte in un film molto importante, un film horror, una storia intrigante dal titolo “Il Signor Diavolo”. Così sono diventata suor Dolores, non è stato facile perché è stata la prima volta che giravo un film con quei vestitini ingombranti degli anni ’50, con una cuffia molto particolare, truccata un po’ da anziana… ma che importa, sono con un Genio, cioè Pupi, dentro a questo capolavoro che uscirà a primavera…ecco quello che posso raccontare…

In realtà c’è anche un altro film al quale parteciperai…

Sì, è il “Vincenzo il pastore Lucano”, tratto da una storia. E’ scritto da Massimo Previtero con la regia di Emanuele Di Leo, con la mia partecipazione straordinaria.

Nel presente hai il progetto di tornare al Festival di Saremo?   

Mi piacerebbe tornare a Sanremo, ma non è facile. Ho avuto tanto, ho vissuto con la musica, ho imparato, ho sbagliato, ho sorriso, ho pianto, ho chiesto scusa, ho camminato verso i sogni e verso l’infinito… ecco, sono un guerriero e continuerò a lottare in tutto ciò che credo… senza dimenticare i Sogni…

Giuseppe Sanfilippo

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