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“Barbablù, il musical”. Una “favola nera” molto attuale

Data:

Roma, Teatro di Documenti, dal 9 al 23 dicembre 2018

La favola nera di Barbablù, di Charles Perrault, è stata in scena al Teatro di Documenti fino al 23 dicembre. Chissà se il suo autore, nel XVII secolo, avrebbe mai immaginato che l’archetipo del personaggio sarebbe sopravvissuto nei secoli e rimasto attualissimo nel 2018, chissà per quanto tempo ancora. Nel singolare spazio del teatro di Documenti a Testaccio, nato dal genio di Luciano Damiani, la creatività di Anna e Carla Ceravolo ha creato un Barbablù affascinante, moderno, quasi simpatico, che si abbandona ai diversi registri musicali suonati dal vivo dal trio di musicisti, parte integrante della scena e accompagnatori del pubblico in questo spettacolo itinerante negli spazi del teatro, su e giù nelle grotte seicentesche. Con potenza baritonale, Francesco Marzi incarna l’uxoricida e il soprano Federica Raja presta voce e corpo alla moglie Anna, ultima sua sposa. Uno spettacolo insolito in uno spazio insolito, almeno per chi è abituato al teatro classico. Teatro-opera, con attori cantanti e cantanti attori, nella suggestiva scenografia e coi bei costumi di Carla Ceravolo. Un testo tutto in rima, musica dal vivo, la lirica che si fonde col jazz e con la musica leggera (simpatico il momento in cui Barbablu canta Rovazzi in “Faccio quello che voglio”), spiazza e sorprende il pubblico. Singolare anche la performance del narratore Tom, Salvatore Saracino, sorprendente sopranista, e della narratrice Tim, il mezzosoprano Tiziana Fabietti, mentre il fantasma delle mogli uccise in precedenza, interpretato surrealisticamente dall’attrice Cristina Maccà, “aleggia” su tutta la storia, sornione, conoscendo benissimo le dinamiche dell’assassino.

Quel che colpisce di questo spettacolo è l’estrema attualità, pur prendendo spunto da una favola (ma sembra che il personaggio in questione sia realmente esistito) e questa è la chiave vincente dell’operazione. Barbablù oggi è nella mediocrità di chi manipola la donna, del bravo marito e fidanzato che non riescono ad accettare una separazione, è nella quotidianità della cronaca nera. Barbablu è nel rapporto malato con l’altro sesso, nella presunzione di possesso e di una virilità marcia, nella fragilità psicologica dello stesso carnefice. Ce lo ricorda il finale del musical, con quelle scarpe abbandonate sulla scena, illuminate da fasci di luce rossa. Barbablu il musical, con il suo linguaggio artistico non comune, ci rammenta proprio questo, e ribadisce che chi ama davvero non può fare del male.

Paolo Leone

Roma, Teatro di Documenti, dal 9 al 23 dicembre 2018
Barbablù, il musical.
Testo e regia di Anna Ceravalo. Allestimento, scene e costumi di Carla Ceravolo. Musiche di Emanuele Patti e Alessio Znovello. Luci di Paolo Orlandelli. Video di Renato Ferrero. Aiuto scene Zhen Li, Annarita Pontone. Aiuto costumi Catalina Mocanu, Kai Ou. Assistente di produzione Mariella Capasso. Musiche suonate dal vivo da Alessio Bernardi (fiati), Alessia Capoccia (tastiera), Riccardo Viscardi (violoncello).
Interpreti: Francesco Marzi – Barbablù; Federica Raja – sua moglie Anna; Tiziana Fabetti (Tim); Salvatore Saracino (Tom); Cristina Maccà – fantasma delle ex

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