Il 27 gennaio 2019 è il giorno della ricorrenza internazionale per ricordare e commemorare le vittime dell’Olocausto. In occasione della ricorrenza, giovedì 24 gennaio e venerdì 25 gennaio, in scena è andato il musical “Lo sguardo oltre il fango”, al Teatro Palapartenope.
Il musical ha ottenuto già un notevole successo a Roma, durato ben tre anni, sia presso il Teatro di Villa Torlonia, sia al Teatro India – Teatro Nazionale di Roma ed ora arriva a Napoli per aiutare a ricordare la tragedia che si sviluppò all’interno dei campi di concentramento e la seguente liberazione dei superstiti dal campo di concentramento di Auschwitz, alimentando così la sensibilizzazione degli animi favorendo il concetto fondamentale di integrazione, molto attuale al giorno d’oggi.
Un tema questo, preso e ripreso più volte nella filmografia mondiale e da oggi anche a teatro, in chiave musical.
Ad esibirsi sul palco, ben dodici artisti accompagnati dalla melodia di un solo violino. Il musical è un prodotto nato da diverse collaborazioni, tra cui con Intesa Sanpaolo, con l’Accademia di Musical MTDA, la cui direttrice è Manuela Mazzini, ed infine con la casa editrice – etichetta discografica Terre Sommerse.
Il musical, nato da un’idea del Maestro Simone Martino e del poeta Lorenzo Cioce e affidato alla giovane regia di Giovanni Deanna, si sviluppa in due atti, attraverso testi tratti da documenti storici, con dialoghi dalla forte presa emotiva e con la trama di un’intensa colonna sonora.
Il musical, liberamente ispirato al film “Il bambino con il pigiamino a righe” , racconta di Ziva, una ragazza ebrea polacca di undici anni, deportata con la sua famiglia in un campo di concentramento. Incontra il coetaneo tedesco Peter, figlio del comandante SS del lager. Tra i due nasce una forte sintonia che si trasforma in “amore” e annienta ogni differenza e lascia spazio solo al sogno di una vita condivisa fra disperazione e uno sguardo verso il futuro.
Cosi come nel film infatti, dove i protagonisti sono invece due ragazzi, lo spettacolo ci lascia di sasso se pensiamo che dietro a dei sentimenti cosi forti e puri e privi di ogni cattiveria e malizia, vi siano due bambini che possono impartire lezione agli adulti. Oltre il fango, verso un futuro più pulito.
Tra gli obiettivi dello spettacolo ci sono sia la sensibilizzazione sulle vicende storiche dell’Olocausto e della Seconda Guerra Mondiale sia la riflessione, sempre attuale, sull’integrazione possibile fra mondi apparentemente divisi da un muro invalicabile.
La Seconda guerra mondiale, senza girarci troppo intorno, in termini di storia, è molto recente e il nostro Paese, cosi come l’Europa, ne paga ancora i segni evidenti. La memoria è una delle cose più care all’uomo e pure ogni tanto sembra voler dimenticare o meglio non ricordare certi avvenimenti eppure non bisogna mai dimenticare quell’orrore che ha portato milioni di morti in tutto il mondo. Per non dimenticare bisogna sempre ricordare di cos’è stato capace l’uomo, nemmeno 80 anni fa.
Durante la guerra infatti, non solo ebrei, ma ci furono innumerevoli vittime, appartenenti alle più variegate categorie. Dagli omosessuali ( si parla infatti di Omocausto) fino agli anziani e ai disabili e i pazzi.
Oltre il fango, per l’appunto seppur tratta temi molto forti in chiave musical è adatto a un pubblico di tutte l’età (di fatto molte scuole hanno preso parte alla sua visione) ed è consigliato anche ai genitori e a tutti i vari partiti politici.
Marco Assante