Alma Trieste – Vanoli Cremona: cronaca non sportiva di una partita di basket

Data:

Trieste, Allianz Dome, 31 marzo 2019

Questa non è una cronaca sportiva. Non vuole esserlo in alcuno modo, per lo meno non in senso stretto.

È una fantastica giornata tersa e luminosa, di quelle che vedono i triestini precipitarsi a prendere il sole lungo la riviera di Barcola o in Carso, seduti in qualche osmiza, con in mano un bicchiere di vino rosso e accanto un bel piatto di salumi e formaggi prodotti dai proprietari di questi agriturismi ante litteram, che con le Heurigen viennesi condividono l’origine.

Tali condizioni metereologiche, unite all’orario d’inizio (le 12, anziché un più comodo appuntamento serale) potrebbe far supporre che saranno ben poche le persone a seguire la partita.

Si tratta però di una giornata importante.

Non è soltanto una questione di punteggi (si gioca contro la terza in classifica): la settimana scorsa la cronaca giudiziaria ha sfiorato la società.

“Luigi Scavone, amministratore di fatto del gruppo Alma Spa e presidente della Pallacanestro Trieste…è stato arrestato per l’ipotesi di di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati fiscali.” (Pianetabasket, 30 marzo 2019).

Questo il testo della lettera aperta, scritta dal Consiglio d’amministrazione della società e resa pubblica alla vigilia dell’incontro:

“Ai tifosi della Pallacanestro Trieste e a tutti i triestini. Nei giorni scorsi la Pallacanestro Trieste 2004 si è trovata in un momento di grande scoramento e difficoltà, seguito alla notizia di imputazioni nei confronti del proprio Presidente nella sua veste di socio della holding proprietaria di Alma spa, la società che detiene il 94,57% di quote ed è main sponsor della Pallacanestro Trieste.

Pur essendo completamente estranea alla situazione, la Pallacanestro Trieste 2004 rischia di avere ripercussioni economiche da un simile accadimento. Poiché, tuttavia, il destino e l’operato delle singole persone è diverso dal formale futuro delle Società con personalità giuridica, è corretto in questa fase attendere che Alma spa faccia ufficialmente sapere quali sono le proprie decisioni per il suo rapporto con la Pallacanestro Trieste, sia per quanto riguarda il tema della sponsorizzazione che, in un quadro più ampio, della proprietà.
Siamo consapevoli che tali determinazioni, pur urgenti per noi, non saranno immediate, ma è impegno di questo Consiglio di Amministrazione ottenere prima possibile indicazioni ufficiali, da condividere con i propri tifosi e con la città, e poter apprestare un piano capace di garantire continuità alla Pallacanestro Trieste 2004.
La Pallacanestro Trieste continua la propria attività con le risorse che oggi ha a disposizione, che permettono di proseguire nell’ordinaria amministrazione, tenendo unita la squadra, continuando a impegnarsi nel settore giovanile e avvalendosi della collaborazione dei dipendenti e consulenti che in questi mesi hanno dato il proprio, prezioso contributo. Allo stesso modo, la società si impegnerà nel tenere informate le istituzioni locali e ha avviato da subito la ricerca di nuovi partner e sponsor, con l’obiettivo di riuscire a chiudere la stagione con un bilancio economico-finanziario in equilibrio e quindi iniziare a programmare la successiva.
La società manterrà, fino a nuove indicazioni, accanto al proprio nome l’effige di Alma, poiché ciò significa mantenere gli impegni presi, facendo così valere le proprie obbligazioni nei confronti del proprio, attuale main sponsor. Come già dal primo giorno, ai tifosi della Pallacanestro Trieste 2004 chiediamo di stare vicini alla squadra e alla società tutta. Ci attendono tante sfide, non solo sul campo, ma ciò che muove tutti noi oggi a impegnarci per un futuro positivo è il calore, i messaggi di supporto, il grande cuore della tifoseria triestina che – come noi – non vuole rinunciare ai grandi risultati fin qui ottenuti”.

Porta la firma di: Sergio Iancovics, Gianluca Mauro, Marco Bono, Luca Farina, Duilio Bunello, Mario Ghiacci.

La città, e non soltanto il nutrito gruppo di tifosi sfegatati, risponde, nella convinzione di trovarsi di fronte a un momento storico per il basket triestino: alla partita assistono 5.871 sui circa 6.700 a disposizione.

Persone che da anni non frequentano l’ambiente, decidono di esserci.

Si è testimoni di una partita memorabile, che vede in vantaggio la squadra di casa fin dalle prime battute, stacco che aumenta progressivamente, si riduce lievemente per concludersi con una vittoria chiara e netta: 97 a 80.

L’ottima prestazione resterà nel ricordo di chi ha avuto il desiderio e la volontà di esserci.

Il campanilismo di Trieste è curioso, ritrova la sua concretezza attraverso idealizzazioni astratte, in una strana consapevolezza di sé raggiunta guardando all’altro più che al proprio interno, definendosi meglio con quel che non si è e non tanto in base a quel che si è.

Il basket è uno sport veloce, le sorti di una squadra possono cambiare molto rapidamente;  una partita iniziata bene può finire malissimo e spesso la velocità dell’azione di chi va a canestro sembra quasi fermarsi per una frazione di secondo, mostrando così di possedere un brevissimo spazio bianco che dà senso al tutto.

Forse è anche per questo che la città lo sente così tanto, quasi fosse parte del suo DNA.

Colpiscono gli slogan stampati sugli striscioni o sulle magliette autoprodotte: “Se non la ami quando perde, non amarla quando vince”; “la gente come noi… non molla mai”…

Non mancano, nell’intervallo che divide a metà i quattro tempi, occasioni per dar spazio alla sensibilizzazione sociale.

Domenica 31 marzo compare sull’Allianz Wall, il segnapunti e videowall inaugurato un anno fa, uno strano messaggio: “ssshhh…no applausi, grazie :)”. Il pubblico, che fino a poco prima aveva incitato rumorosamente la propria squadra, tace.

È  il Blue Day, Giornata mondiale per la consapevolezza e la sensibilizzazione sull’autismo e un gruppo di persone, bambini, giovani e adulti, alcuni indossando una cuffia alle orecchie a proteggerli dai rumori esterni, compare in campo per fare qualche tiro a canestro. Qualcuno, applaude lo stesso, subito zittito dagli altri.

Alla fine, dopo una settimana densa di fatica, emozioni, lavoro e impegno, l’applauso grato dei tifosi,che abbraccia idealmente i giocatori e l’allenatore Eugenio Dalmasson, scatena il pianto liberatorio di Gianluca Mauro, Amministratore Delegato della Società.

È molto raro che la curva richiami fuori la squadra per ringraziare.

Domenica 31 marzo è successo e, alla fine, nessun fuggi fuggi generale per andarsene fuori al sole: si percepiva la difficoltà ad uscire, quasi a voler rimanere ancora un po’ ad assaporare il gusto dolce di una vittoria ampiamente meritata, unito alla consapevolezza di aver fatto, come spettatori, la cosa giusta.

Come appare sullo striscione sotto la curva dei tifosi più accesi: “Ne abbiamo passate di tutti i colori, supereremo anche questa grazie ai nostri valori.”

Paola Pini

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