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Debora Castellano. Tra sogno e riscatto

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Debora Castellano è abituata a sognare in grande (“Fra dieci anni mi vedo in un mondo migliore), puntare in alto (“Ci sto investendo tempo e denaro”) e non arrendersi mai. Nemmeno quando le battute sessiste le si accaniscono contro, neppure quando una foto che esalta il suo fisico diventa l’oggetto del bersaglio delle malelingue invidiose. Eppure, per ora, tutto sembra stare dalla sua parte. Sui social i numeri sono in continuo aumento e il suo personaggio piace perché è vero, puro, trasparente. Una sensualità mai volgare, che scaturisce da un esibizionismo che le appartiene per natura. Anche per questo, poco più che maggiorenne, dalla sua Sorrento ha scelto di trasferirsi a Milano per sottrarsi “ad una mentalità che mi andava troppo stretta”. Accolta dalla città della moda, il resto lo ha fatto il suo desiderio di mettersi in gioco. Con la fotografia è stato amore al primo scatto. “Il mondo della fotografia non mi ha mai tolto nulla. Mi ha solo donato, sempre. Anche nei momenti più negativi, nei quali ero sotto stress per i numerosi impegni e non avevo più tempo per me stessa, mi ha donato moltissime soddisfazioni. Mi ha fatto capire di cosa sono capace. E sono capace di fare tanto e ottenere tanto. Esserne consapevole è una sensazione meravigliosa”. Un modo per riscattare un’adolescenza non sempre facile, dove le parole tagliano più delle lame. Come naturale che sia, le sue foto fanno discutere. Oltre ad un corpo, c’è un messaggio da leggere, da decifrare. Chi si perde all’apparenza, forse, si perde persino il meglio. Perché a Debora Castellano piace andare in profondità, scoprire ciò che non è banale e raccontarlo ai suoi followers.

Riavvolgiamo il nastro: chi è Debora Castellano?

Sono al terzo anno di università della NABA, mi sto specializzando in Fashion Styling and Communication; ma mi piace tenermi occupata anche con altri impegni. Lavoro come fotomodella freelance, articolista di moda e di Instagram marketing e, dulcis in fundo, stylist.

Riavvolgiamo il nastro: come nasce il rapporto con la fotografia?

È una passione che ha sempre fatto parte di me, nata nel momento in cui è nato il mio egocentrismo, quindi da sempre. Ho sempre posato sin da bambina, anche se per gioco in realtà. Mi facevo scattare foto da mia madre per divertimento, lo chiamavo il gioco del “fare la modella”. Crescendo mi sono avvicinata ancora di più al mondo della fotografia, realizzavo degli autoscatti che mi raffiguravano in pose particolari e con gli outfit più particolari. Ho sempre amato stare sia davanti che dietro l’obiettivo.

Mi facevo notare sui social attraverso i miei scatti. Molte ragazze volevano foto come le mie e  mi chiedevano di farle da fotografa.

Allo stesso tempo molti fotografi notavano i miei lavori e mi chiedevano di posare per loro.

Ho fatto diversi anni di esperienza, lavoravo sodo e non mi entrava nulla in tasca. Ma guadagnavo esperienza, mi creavo un nome. Infatti, da quattro anni posso affermare con fierezza che lavoro professionalmente come fotomodella e sto accrescendo anche le mie conoscenze di fotografia, continuando a coltivare entrambe le mie passioni: fotografia e modeling.

E, infatti, sono arrivati anche risultati di prestigio.

Ma tendenzialmente non tendo a definire un lavoro più importante di un altro. Per me sono tutti importanti, perché non mi interessa il tipo di pubblicazione che riceve, ma l’insegnamento che ne tratto. Non mi è mai capitato di fare uno shooting fotografico senza tornare a casa ed aver imparato qualcosa di nuovo. Ovviamente però, sono pur sempre umana e ci sono molti fotografi e colleghi con i quali ho molto più feeling di altri.

C’è un nome che vuoi spendere?

L’anno scorso ho lavorato un intero anno con Pietro Rovida, un fotografo eccezionale che realizza mostre fotografiche in tutto il mondo. Lui mi ha aperto molto gli occhi sul mondo della fotografia, mi ha aiutato a comprendere me stessa, insegnandomi a posare ancora meglio. Ho lavorato anche per Luca Ruggi, il quale ha realizzato uno scatto raffigurante me e il mio ragazzo che riprendiamo la posa di Amore e Psiche. Lo scatto è stato premiato dalla rivista nazionale della Nikon, N Photography, ed è stato pubblicato nel mese di settembre come “migliore scatto del mese”.

Quello che hai scelto è un settore facile da affrontare?

Per niente. La mia carriera è totalmente caratterizzata da momenti “forti”. È un settore sottovalutato, criticato… ricevo costantemente offese e critiche da parte di chiunque e nei momenti di stress e stanchezza mi sento spesso dire: “ma dai, fare la fotomodella non è mica impegnativo”. Per le persone che non sono nel settore è facile parlare, affidarsi alle convenzioni sociali e a non farsi un’idea propria. In realtà non è così, ma come puoi farlo capire a persone che non solo non capiscono nulla del tuo mondo, ma che non gli interessa nemmeno capirlo?

Anche questo è uno degli ostacoli che si può trovare sul cammino…

Nonostante tutte le diverse e molteplici difficoltà che ogni giorno incontro percorrendo la mia strada, non mi sono mai fermata. Ho sempre continuato a lavorare e a fare ciò che amo fare, nonostante tutto.

Ormai mi sembra una cosa ovvia, ma se dovessi pensare alla Debora 14enne che piangeva ogni giorno a causa del cyberbullismo… non riesco realmente a capire come abbia fatto a non arrendersi. Ma così è stato.

E ne è valsa la pena: si sono, infatti, venute a creare delle partnership.

Ho fatto numerosi lavori con numerosi fotografi, agenzie e brand. I primi erano brand locali, scattavo a Positano per i cataloghi di negozi della Penisola. Con il tempo ho iniziato a spostarmi a Napoli e Salerno, realizzando shooting e sfilate più importanti (come quella degli Italian Fashion Talent), e successivamente anche a Roma (lavorando come Hair Model per Wella). La svolta totale è stata sicuramente quando mi sono trasferita a Milano. Sono stata capace di trovare lavori su lavori, anche molto importanti, totalmente da sola. Lavorando da freelance non mi sono mai affidata a nessuna agenzia, eppure eccomi qui. Lavoro molto e lavoro bene, anche se fare da agente di se stesso… non è facile. Ma cosa è facile nella vita?

Per quanto riguarda la fotografia invece, cosa rappresenta per te?

Chi non è in questo mondo non lo capisce, né mai lo capirà; ma quando inizi ad immergerti in questo oceano di creatività… inizi a vedere il mondo da un’altra prospettiva. La mia vita si basa interamente sulla creatività. Studio moda, sono appassionata di fotografia, voglio diventare una stylist professionista, lavoro come fotomodella… ognuno di questi è un mestiere creativo. Se dovessi immaginare la mia vita in maniera più razionale, senza questo estro artistico, sarebbe vuota. Nera. Di un nero profondo. Nero carbone. Non potrei mai farne a meno.

Debora Castellano conquista consenso anche sui social.

Credo che i social abbiano assunto molta importanza al giorno d’oggi. Personalmente presto molta attenzione a come presentarmi sui vari social e a dare un’immagine di me che rappresenti al meglio la realtà. Con gli anni mi sono distinta sui social, non tanto per le immagini che pubblicavo, ma per come mi presentavo e per i miei pensieri. Ormai immagini di qualità si trovano ovunque su Instagram, è sempre più difficile riuscire a colpire gli utenti utilizzando solo ed unicamente i contenuti. È necessario, quindi, riuscire a creare un legame con i propri followers, attraverso le stories. Ed è questo ciò che ho sempre fatto.

Se ti venisse data la definizione di influencer?

Mi definisco una influencer non convenzionale. Molto raramente mi ritrovo a promuovere prodotti o abiti; ciò che faccio maggiormente è comunicare i miei principi. Sono fortemente antisessista e parlo spesso delle mie idee riguardanti fatti accaduti o pensieri in generale che trattano questa tematica. Con il tempo ho notato che molti followers affermano anche loro di essere antisessisti e lottano contro coloro che hanno idee differenti.

Non manca poi il lato estetico.

Sono una ragazza che vive a suo agio con il proprio corpo e ha deciso in piena responsabilità di essere disinibita con esso, mostrandolo. Per questa ragione molto spesso vengo criticata, sono costantemente vittima di offese sessiste, che ricevo anche da parte di donne. Se c’è una cosa che mi infastidisce è proprio questa. Anche se alla fine continuo a mostrarmi come preferisco, perché credo che siano soltanto gli stupidi a pensarla così. E io non ho bisogno della stima di queste persone.

Lontana dai riflettori, chi è Debora Castellano?

Personalmente amo molto il mio corpo. Lavorare come fotomodella mi ha aiutato ad accrescere la mia autostima e a credere tanto in me stessa. Ci tengo al mio corpo e me ne prendo molto cura, sono soddisfatta di come sono e dei risultati che fisicamente sono riuscita a raggiungere.

Devo ammettere che ho tantissime cose che oggettivamente non mi piacciono, ma allo stesso tempo non c’è niente di me che cambierei. Sono consapevole di avere molti difetti, ma sono proprio questi ultimi a rendermi unica. Probabilmente amo i miei difetti più di quanto possa amare i miei pregi.

Per quanto riguarda la tua persona?

Caratterialmente ho diversi pregi che mi hanno portata dove sono ora, come ad esempio la determinazione, ma allo stesso tempo numerosi difetti che spesso mi complicano un po’ le cose, ma che non riesco proprio ad eliminare. Sono molto orgogliosa, testarda, misantropa… sono tratti del mio carattere. Sono fatta così e non voglio cambiare.

Come ti piace apparire nel quotidiano?

Sono semplicemente me stessa. Se indossare un paio di Margiela con tacco a forma di bicchiere rosa Schiaparelli abbinato ad un trench fucsia in vinile, vuol dire essere esibizionisti… allora lo sono.

Ogni outfit che indosso quotidianamente rappresenta un modo per esprimere il mio carattere. Estroversa, appariscente, a tratti anche elegante e chic. I capi che più mi caratterizzano sono sicuramente abiti in stile anni 70 e 80: camicie colorate, giacche con spalle imbottite, etc. Il tutto abbinato con calze a rete e un paio di stivaletti poco sobri, che siano Jeffrey Campbell od Emilio Pucci non fa differenza.

Dove ti vedremo in futuro?

In questo periodo della mia vita sto investendo denaro e tempo per incrementare il mio portfolio come stylist. Realizzando shooting molto particolari e che raffigurano al meglio il mio stile.

L’ultimo shooting realizzato rappresenta, attraverso tematica della moda, una critica alla società attuale e, in particolare modo, alla massificazione. Siamo vittime di una società che indirettamente e/o direttamente ci impone cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, cosa sia bello e cosa sia brutto; facendoci diventare una massa uniforme di pecore che seguono il resto del gregge. Se ho un obiettivo per futuro è proprio quello di cambiare il modo di pensare della società.

Dove mi vedo tra dieci anni? Mi vedo in un mondo migliore.

Luca Fina

Foto di copertina Francesco Saverio Russo
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