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“DISARM”: IL NUOVO DISCO ROBERTA DI MARIO

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Un artista, in generale, si esprime perché sente il bisogno di dire, condividere, comunicare sempre un qualcosa: delle emozioni, sentimenti, dei messaggi d’amore. Tale aspetto entra in un processo di rigore dell’anima umana, che porta l’artista al bisogno di esprimere quel qualcosa che gli sta dentro e di cui sente il bisogno di condividere. Come se questo bisogno fosse una pietra che blocca il libero flusso del fiume. Lo stesso che quando comincia a fluire, l’artista inizia a sentire la gioia espressiva, perché questa è la corrente che nella sua unicità prende il ritmo viaggiando. Quello che un artista esprime è sempre in connessione con il tempo, l’era e le proprie emozioni. Se un poeta usa la penna e la carta, come il compositore, se il pittore usa il pennello e la tela, se il cantante usa la voce, il pianista usa il suo strumento prediletto per dare vita a sentimenti sublimi. Ne è una testimonianza un’artista del nostro tempo, di cui,un po’ di settimane fa vi ho parlato, vale a dire la pianista e compositrice Roberta Di Mario che oggi, in occasione dell’uscita del suo nuovo album dal nome “DISARM”( uscito l’8 novembre 2019 -pubblicato e distribuito da Warner music italy), mi incontra per parlarci di questo meraviglioso lavoro, che sinceramente mi ha incantato, poiché racchiude dei sentimenti veramente profondi. Si sente proprio l’amore di un’artista che vuole comunicare dei messaggi significati in questa epoca difficile.

Ciao Roberta, innanzitutto ti faccio i miei complimenti per questo nuovo disco, che è meraviglioso. Mi ha emozionato profondamente. Questo nuovo album è un progetto di pianismo contemporaneo, che racconta il disarmo declinato nelle sue forme più molteplici. Ci racconti questo lavoro com’è nato?

Questo lavoro è iniziato più o meno un anno e mezzo fa, quasi due anni. Con l’idea di raccontare in musica, col suono, il tempo storico di questo momento, con l’idea di raccontare la natura umana di oggi e lo stato emotivo in cui ci troviamo, in un tempo chiuso, ostile e fatto di muri; fatto di persone un po’ armate. Armi interiori, non armi fisiche (poi ci sono anche queste), ma mi riferisco principalmente alle armi interiori. Attraverso questo viaggio, invito il mio ascoltatore ad abbandonarsi, lasciarsi andare al disarmo, a un disarmo emotivo, interiore. Un disarmo verso l’altro, ma sopratutto verso se stessi, perché il lasciarsi andare è un dono attraverso cui si guarisce, senza rimanere attaccati a una idea che ti fa vivere male.

In effetti, si sente questo tuo messaggio profondo che emoziona veramente. Ho ascoltato il tuo disco, mi sono emozionati e so che non sono il primo che ascoltandoti si emoziona.

Mi fa piacere, sono contenta che questa emozione arrivi, che attraversi l’anima delle persone. Proprio ieri sera nella sala dei concerti della Casa della Musica sono uscite persone emozionate e molto commosse. Ora, io non voglio provocare lacrime sofferenti, ma questo è un viaggio che ti porta ad attraversare anche i vincoli più scomodi, perché solo attraversandoli puoi ricominciare, puoi rinascere e includere la felicità. Se senti i sentimenti.

Secondo te, l’essere umano da dove deve partire per spezzare questi muri, questa chiusura interiore?

Credo mettendosi in discussione, ma non mettendosi in discussone combattendo, mettendosi in discussione lasciandosi andare, disarmandosi, cercando di mettersi in contatto con se stessi, invece di restare aggrappati all’idea, ai pensieri del passato, al dolore da cui non puoi uscire. Lasciarsi andare concedendosi adesso di star male per poi stare bene, nel senso che ci vogliono anche dei giorni dolorosi per raggiungere gioia e felicità, sennò quella gioia non è pura, vera, reale, proprio perché non hai vissuto il momento di dolore e quindi non puoi conoscere la gioia. È complicato da dire, ma ascoltando qualche pezzo il messaggio è molto diretto, anche perché la musica è un linguaggio universale, non ha bisogno di niente. Sono emozioni che ti scuotono e ti arrivano dritte. Tornando alla domanda, si possono attraversare questi muri e chiusure, mettendosi in ascolto e in contatto con se stessi.

Condivido pienamente il tuo è pensiero, solo se ci mettiamo in contatto e ascolto con noi stessi possiamo veramente battere quei muri e chiusure che viviamo. Ho visto che il disco vanta anche di importanti collaborazioni, ricordiamo la scrittrice Alessandra Sarchi (finalista nella cinquina al Premio Campiello 2017). Com’è nata questa collaborazione?

Cercavo una figura femminile perché mi piaceva ragionare in ottica femminile e devo dire che sono molto contenta di questa collaborazione, anche perché quando le donne fanno squadra non c’è nessuna competitività, ma c’è il concetto di concedersi all’altra, valorizzare le qualità dell’una e dell’altra, in effetti io ho cercato di valorizzare le sue parole e lei la mia musica.

Nella vita spesso ci capita di incontrare persone, che hanno “paura”. Ascoltando proprio il tuo album mi viene spontaneo chiederti che messaggio vorresti dare alle persone che hanno paura… per insegnare a non avere paura?

Proprio l’ascolto di questo viaggio è un viaggio che parte dalla paura e il primo brano del disco si chiama “Le Présage”, e quindi la paura dello sconosciuto, qualcosa che non conosci, di qualcosa che non ti aspetti che potrà farti paura. Quest’ultimo ti porta all’ultimo brano del disco “A New beginning”, che significa “Nuovo inizio” e quindi lo definisco proprio così Disarm, un viaggio che dalla paura porta alla speranza. È sempre il concetto di prima: se non ti fai attraversare dalla paura, se non ti abbandoni alla paura, non puoi viverla e non puoi superarla, anzi cresce. L’unico modo per superare la paura è affrontandola e Disarm ti insegna questo.

Benissimo Roberta, ci vuoi anticipare qualche tuo appuntamento?

Martedì 10 dicembre sarò alla presentazione del nuovo libro di Stefania Bonomi “Il pentagramma dell’anima”, ispirato al noto scrittore e attore Giorgio Faletti. Sarà presentato alla Mondadori di Milano in Via Marghera, 28, alle ore 18.30.

Ti lasciamo ricordando che il disco contiene 15 tracce, di cui 11 inedite, scritte, arrangiate da te. All’interno troviamo le seguenti tracklist: Le Présage, A collective consciousness, Voice 1, Disarm, Valzer in a minor, Pure, Anatomy of a sound, Voice 2, Empty room, Leda and the swan, Gerundio, Answer to a composer, Voice 3, A New beginning, Disarm piano solo. Tra i brani del disco anche Valzer in A Minor, brano scelto per la colonna sonora dello spot televisivo di Tiscali.
Un grande lavoro e bellissimo album di Roberta Di Mario, che è diplomata con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore al Conservatorio di Parma e che è oggi definita artista post/neo classica. Compositrice in un mondo di compositori, che non lascia nulla fuori dal suo mondo creativo: teatro, musical, jazz, pop, ambient, soundtrack, elettronica, che creano in lei uno stile unico con una particolare cifra distintiva. Un’artista unica che, ascoltandola, ti suscita tanta emozione. Non dico altro, saluto e ringrazio Roberta, invitando tutti ad ascoltare le sue opere e questo nuovo disco.

Giuseppe Sanfilippo

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