Con un doppio rigore ed il ritrovato fiuto del gol del cannoniere LORUSSO, IL TRASTEVERE  prevale su un LATINA

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Gli uomini di PERROTTI, reduci dall’inopinata sconfitta del V. SANNA contro la TORRES maturata su penalty, si sono riscattati con grinta e volontà contro l’undici di AGENORE MAURIZI restituendo lo stesso spietato trattamento ricevuto nell’isola e già riservato al PORTICI.Nel complesso romano schierato con il 3-4 -3, restava fuori Tajarol per infortunio, mentre rientravano DE JULIS e SANNIPPOLI che formavano con il ”playmaker” CAPODAGLIO un’ottima cerniera di centro campo, che si fronteggiava con quella nero azzurra guidata da capitan CORSETTI, ATIAGLI e BEGLIUTI che rifinivano per CARDELLA DALLA VELOCE fase offensiva con continuo pericolo per la retroguardia del quartiere. La gara era subito eclatante come grinta, agonismo, carica nervosa ed interventi rudi e polemici per cui CUTRUFO doveva imporre la sua personalità ed usare i cartelli gialli per non lasciarsi sfuggire di mano l’incontro ricco di scintille polemiche a muso duro. Venivano ammoniti per scorrettezze prima Lorusso e poi CAZE DA SILVA e TINTI nel PONTINI. Non mancavano l’emozioni con Barbarossa che con un tiro lungo a spiovere coglieva occasionalmente il palo, tuttavia era più sfortunato CARDELLA che al 13 con un superbo stacco di testa incollava la traversa a portiere battuto e poi il fischietto catanese sorvolava su un fallo di mani in area di TARANTINO per proteggersi il volto; più fiscale erano invece al 30° per un contrasto in area ospite su CAPODAGLIO concedeva il penalty che DE JULIIS trasformava sulla sinistra di DEL GIUDICE. I NEROAZZURRI non s’arrendevano ed avevano una rabbiosa reazione manovrata sulle fasce che non sortiva effetto,per essere privi di lucidità sotto porta e ben marcati. Erano anzi i padroni in casa in maglia bianca con banda rossa ad andare di rimessa vicini al raddoppio che si facevano negare da eccellenti interventi DEL GIUDICE su LUCCHESE e DE JULIIS che s’erano presentati soli in area per concludere in maniera positiva i lunghi rilanci, che erano viceversa preda dell’undici locale o fuori misura improvvisamente la situazione si capovolgeva con corsetti che s’involava nella fascia destra, si smarcava due difensori e tagliava con un fendente l’area trasteverina dove il bravo e dinamico Cardella, arrivando in corsa, scaraventava al volo sotto la traversa.Per i Romani era tutto da rifare, tuttavia la strigliata del trainer Perrotti aveva l’effetto di svegliare e rincuorare i suoi che sembravano invasi da fiducia e rinnovata volontà di far propria la posta in palio con perfette e rapide triangolazioni che sorprendevano un latina in crisi di condizione atletica e sulle ginocchia per cui al61° L ORUSSO filava a tutta birra come un treno ad alta velocità sulla fascia sinistra e convergeva in area infilando con un secco e preciso diagonale il povero Lo giudice.

Giancarlo Lungarini     

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