Critica della società inglese aristocratica e mondana in “RUMORS”

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Al Teatro San Genesio di Roma,

La compagnia ”Sogni di scena” anche per quest’anno ha scelto l’allestimento d’uno spettacolo comico e frizzante dello scrittore americano NEIL SIMON, che con la sua vena versatile ha preso di petto in questo testo la società altolocata a stelle e strisce con i suoi vezzi, usi e malcostume. Oggetto della briosa ed ilare pièce intitolata ”Rumors” poco nota da noi è una coppia di primo piano a NEW YORK, costituita dal vicesindaco CHARLEY BROCK e dalla moglie MYRA, che dà una cena per alcune famiglie amiche per favorire la rielezione di CHARLEY. Si tratta del bel mondo di politici,professionisti e consulenti fiscali,che debbono rinsaldare i vincoli di affettività solidale e parlare delle loro avventure pianificate o meno. Vi sono i coniugi KEN uniti dal lavoro d’avvocati, G. COOPER candidato al senato e la moglie Cassie, la psicanalista Ernie con la consorte Cocca che cammina a 4 gambe per psicoterapia ed infine il fiscalista GANZ con la sua legale compagna Claire.Insomma tutto il jet set, l’aristocrazia ufficiale o meno, è rappresentata ed agitata dalle maldicenze reciproche,come quello che raccontano Ken e CHRIS che per primi giungono e trovano il lindo e luccicante appartamento devassato da un incidente casalingo e lasciato dalla servitù. Il padrone di casa è ferito all’orecchio d’arma da fuoco, la moglie Myra non c’è più e per di più il lauto convivio ancora da preparare, per cui Ken e CHRIS devono preparare il pasto serale; occorre tacere il fattaccio per evitare un pubblico scandalo che rovinerebbe l’aspirazioni dell’anfitrione. Si innescano tutta una serie di “qui pro quo”, equivoci e battute rapide e fulminanti che amplificano la situazione non ben esplicita dal copione e che viene resa ancora più tesa ed elettrizzante dall’arrivo dei poliziotti, che a stento riescono ad allentare il climax psicologico dell’intreccio. Intanto i sinistri domiciliari crescono: qualcuno si brucia le mani,un altro cade in ginocchio in cucina e non c’è un attimo di tregua nella recitazione. La fotografia tipica di un certo tipo di società si scioglie con un rondò o girotondo musicale che è lo smascheramento degli ipocriti moralismi puritani e convenienze di lustro censorio che l’autore espone alla sarcastica risata con frenesia scenica e caos consequenziale, che diviene sempre più farsesco e ludico, spiazzante. In ciò eccelle la  pulita e lucida regia di EMILIA MISCIO, mentre il gruppo degli attori impegnati testimonia una buona sinergia empatica ed ufficiale nel coinvolgimento. Le repliche si terranno al teatro S. GENESIO  fino all’8 dicembre 2019.

Susanna Donatelli e Giancarlo Lungarini

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