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Il cambiare identità trasferendosi in luoghi migliori per una migliore condizione di vita in CASA DI FRONTIERA 

Data:

Al Teatro Ghione di Roma, fino all’1 marzo 2020

In questi ultimi anni il nostro Paese è stato scosso dalle polemiche sui migranti con i CEI ed i CAR(CENTRI DI IDENTIFICAZIONE ED ESPULSIONE), i decreti sicurezza con i permessi umanitari ed il divieto di sbarco per i profughi sulle navi “gregoretti” ed”openarms”, per cui l’ex ministro Salvini dovrà andare a processo secondo il voto del parlamento. Vi sono rifugiati e gli immigrati economici che non hanno il permesso di restare senza un regolare lavoro o permesso di soggiorno,ma questo può dirsi anche per coloro che nel nostro paese abbandonano il sud per spostarsi al nord dove vi sono più possibilità formative ed occupazionali. Di tale problematica si fa interprete Gianfelice Imparato, celebre attore d’estrazione partenopea,che adesso è divenuto autore di” casa di frontiera”dove individui dei bassi napoletani, i congiunti Gennaro ed Addolorata Strummolo, vanno al nord per avere un diverso tenore esistenziale.Logicamente acculturarsi,con la giusta osmosi, in quel contesto sociale,assumendone i caratteri speculari,i tratti tipici ed il linguaggio particolare dialettale esaltato da C. Porta e prima ancora dal Beolco o “RUZANTE. ”Naturalmente i due cambiano i loro nomi in Candy e Dolores, poi studiano per apprendere il lombardo e dovranno essere sottoposti all’esame dell’assistente sociale, che si lamenta del fatto che lui non adoperi i termini appropriati e lei non sa esprimersi senza gesticolare. Ci troviamo in un CRIC(CENTRI RACCOLTA ED identità culturale) ed in una casa popolare vivono i nostri soggetti davanti ad una famiglia che li discrimina, perché la mamma fa sentire il peso della differenza culturale,mentre il  bambino tira pietre e biglie contro di loro. L’unico che vorrebbe ribellarsi a siffatta frustazione è il “guappo” CIRO CACACE che fa la “posteggia” con la sua chitarra e medita di tornare a Napoli fingendosi Albanesi, lui che corteggia Dolores e fa il galante con Olga che ha appunto il compito di controllare questa riserva. Ciro la conquista con la gastronomia e la musica mediterranea,suscitando perciò la veemente e furiosa reazione di DOLL che ha uno scatto d’orgoglio per un equivoco inserimento sociale,mentre il fratello patisce l’ennesima delusione esistenziale con un tracollo psico-razionale, che non vi sveliamo. Il lavoro è dunque il quadro dei vizi, difetti, desideri, aspirazioni e sogni della nostra epoca, che dovrebbe realizzare l’aforisma di P. VALERY LE RECIPROCHE DIFFERENZE NAZIONALI SIANO ONTOLOGICAMENTE LA NOSTRA RICCHEZZA. F. Procopio, G. Allocca, A. D’AMBROSIO e la giunonica bionda nordica CLAUDIA MORETTI formano un quartetto scenico davvero sinergico ed affiatato, con veloci e gustose interazioni dialettiche in un interno medio dell’”hinterland” o riserva meneghina. Si programma al teatro GHIONE FINO AL 1° MARZO.

Susanna Donatelli e Giancarlo Lungarini

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