<Ave Caesar, morituri te salutant>, chi non ricorda questo saluto dopo aver visto le numerose pellicole di un genere oramai scomparso se non per gli archivi cinematografici. Gli schiavi di ottima costituzione erano addestrati e condotti nell’arena per questi Ludii (giochi), combattendo tra loro, sino all’ultimo, di solito come intrattenimento per un avvenimento o semplicemente per soddisfare il sovrano di turno e distrarre il popolo dalle tasse e gabelle imposte.
Questo, uno dei tanti passatempi importato dall’Etruria, molto apprezzato da sovrani e pubblico, adottato da subito dai Romani che, nel frattempo, a causa della travolgente aggressività in cui erano gestiti questi spettacoli spesso mortali provocando orrore nella parte più moderata dei Romani, cercarono di moderarne l’aggressività, rendendo il gioco più umano, facendo uso di armi adatte allo scopo per non causare ferite. Nell’arte romana rinvenuta, si trovano riferimenti che comprovano di questi “gladiatori” (da gladio, una piccola spada corta) che iniziarono con i primi ludis 264 a.C. Già allora vi era la “fazione delle curve” e sovente accadeva che nel bel mezzo di una “partita allo stadio”, ops, scusate, s’intendeva “duello… nell’arena”, scoppiassero sanguinosi tafferugli… proprio come oggigiorno negli stadi…. Il tempo passa, ma le risse restano!
Perché tutto questo? qualcuno dei lettori si domanderà, è molto semplice!
Il tempo passa, ma il passato resta, anche da noi in Italia è scoppiata recentemente la “Medieval Combat”, proveniente dal circuito russo M-1 Global, quando il presidente Vadim Finkelchtein iniziò a inserirla negli intervalli di altre discipline sportive, con successo acclamato.
Un autentico combattimento in stile romano con tanto di armature e gladio, non mancherà vedere combattere i retiarii e altri che dovranno seguire regole ben precise, alcuni imponenti atleti italiani come Omar Corda, Luca Davi, Roberto Fontana e Sergio Quattrini preparati da Stefano Canella, ridaranno vita alla figura del gladiatore, indossando armatura, scudo e spada.
Il debutto torinese si deve alla Top Kombat Confederation di Angelo Baglio, che ha fatto conoscere quest’attrazione. Ai partecipanti al duello, di certo non serve un’arena, basta il quadrato di un ring e uno spazio per contenere il numeroso seguito proveniente anche dall’estero, applaudendo sin dall’inizio, parlando di questo “nuovo sport o contest che sia”, una novità firmata Gladiatrix, in cui non mancano iscritte anche le gladiatrici, come la torinese Anna Grande, campionessa italiana. Come sempre Torino non si fa mancare nulla…
Daniele Giordano