“Come voli d’aironi” di Gabriella Frenna. Un omaggio a Michele Frenna e Leonardo da Vinci

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Leonardo da Vinci e l’arte del mosaico, la plasticità di una tessera di mosaico e l’intuizione universale del mondo di Leonardo da Vinci nel libro “Come voli d’aironi” di Gabriella Frenna, silloge in omaggio al maestro mosaicista Michele Frenna e a Leonardo da Vinci nel cinquecentenario della sua morte. Edizioni Magi 2019. pagine 96.
Conosco la poetessa Gabriella Frenna per il lirismo e l’elegia dei suoi versi che abbracciano l’arte musiva del padre Michele Frenna avendo recensito altro suo libro “Arcani Splendori”; in questo volume dal titolo leggiadro “Come voli d’aironi” la poetessa si accinge con estrema bravura a coniugare la sua poesia con l’arte musiva del padre passando dall’arte e dalla scienza contemplata dal genio universale Leonardo da Vinci.
E’ un tentativo azzardato ripagato dall’idea azzeccata di illustrare il volume con immagini delle opere di Leonardo da Vinci alternate alle opere del padre e intercalate dai suoi versi. l’arte nel suo insieme è linguaggio universale e la pittura, piuttosto che la poesia, la narrativa, la scultura, la danza , il teatro, la musica sono cifre di un unico “fare” il “fare arte” in modo multidisciplinare.
Gabriella Frenna approda con questo volume al messaggio espansivo di arte sopra ogni cosa e lo fa dialogando con i mosaici del padre illustrati nel volume per esempio a pag.48
“Limpido sguardo: Rirdo gioiosa l’attenzione riposta in ogni tassello per unire elementi/rappresentare figure/scenari armoniosi/il tuo limpido sguardo faceva emergere la grazia avvertita da ogni aspetto/ che attraeva il tuo cuore/ e poi imprimevi curioso nelle tue belle creazioni” La poetessa allunga il verso per farlo diventare un abbraccio e traduce la tessera musivo come verso dalle molteplici sfaccettature , tessere imperfette che cercano nel marasma dell’intuizione della creazione il loro “perché” l’altro pezzo che a sua volta lo cerca per incastrare la verità di un momento dove tutto si compie “a rappresentare figure scenari armoniosi il tuo limpido sguardo .. lo sguardo e’parola che diventa poesia muta , la quale parla attraverso la forma e la cromia di una tessera che da sola sarebbe orfana ma che insieme alle altre tessere sue sorelle diventa il mondo che si compie inarrestabile nella libertà del diventare , quale atto univoco e incondizionato di una mente superiore.
Il mosaico come conoscenza a pag. 47: arriva in soccorso Sigmund Freud a spiegare che “ogni processo di conoscenza è come un mosaico e ciascun gradino successivo lascia sempre di sé qualcosa di irrisolto “ dunque la conoscenza è un intercedere di passi lenti pervasi dalla reflectio e rapidi pervasi dalla furia della creazione in mezzo ci siamo noi che ondivaghi nel nostro cercare , diventiamo arte come pulsazione e con ciò come Leonardo che esplorò la conoscenza in ogni campo della scibile e dell’invisibile , ci rendiamo conto del momento in fuga che e’ l’ispirazione pre ratio , cioè l’intuizione come punto fisso della verità .In questo il mosaico come la poesia e’ intercedere con pezzi di vita, momenti , costruzione e decostruzione di atti multipli (tessere di mosaico, piuttosto che concerti da camera , sinfonie, narrazioni fiume dove le parole l’una dopo l’altra diventano alfabeto di una mente superiore che ci spinge nell’infinito di un’ispirazione che come sostiene Camus a pag. 20”Se il mondo fosse chiaro , non avrebbe bisogno dell’arte” .
Proprio così l’arte è rivelazione , squarcio di un’oscurità dove niente è lasciato al caso, tutto diventa chiaro attraverso la realizzazione di un disegno, una tessera, un verso che svolge la funzione di essere testimone muto nel caso di un mosaico che parla attraverso una sua interlocutrice convincente la poesia, che è “moto “ “spinta” “espansione” “l’oltre la realtà visibile” per dirla con le parole di Leonardo medesimo che non conobbe per motivi di secoli che non si sono incontrati sia la poetessa che il padre Michele”la pittura è una poesia muta e la poesia è una pittura cieca “ pag. 20 chi scrive aggiunge che “ l’arte è espressione , dimensione onirica , trasfigurazione dove tutto coincide come in un mosaico in cui ciascuna tessera ha un luogo dove andare a dimorare : è il luogo dell’invenzione, l’unico reale pensato dalla nostra mente “.
“Come voli d’aironi” che migrano da un cielo all’altro restando sempre nello stesso cielo che è tramonto albeggia e muove le nuvole ancelle di tanti mondi da scoprire : sono gli aironi che volano a quota di mosaico per prendere con se la poesia di un mondo da salvare, è l’invenzione che ritorna al suo stato primordiale di IDEAZIONE , casa del mondo che immaginato VIVE.

Barbara Appiano

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