È solo la fine del mondo di Jean-Luc Lagarce: il Teatro Stabile Sloveno di Trieste riapre con l’ultimo spettacolo prodotto prima del lockdown

Data:

Trieste, Slovensko stalno gledališče – Teatro Stabile Sloveno, Sala Principale, 10 luglio 2020 (24 luglio in replica all’aperto: Trieste Estate – Giardino del Museo Sartorio)

Torna fortunatamente in scena al Teatro Stabile Sloveno di Trieste “Samo Konec Sveta – È solo la fine del mondo“ di Jean-Luc Lagarce, nella traduzione in sloveno di Suzana Koncut e in italiano (per i sovratitoli) di Tanja Sternad, dando così la possibilità, a chi lo volesse, di recuperare uno spettacolo che a causa della chiusura dei teatri non aveva potuto replicare come a suo tempo previsto.

In un tempo dalla durata indefinita Louis (Romeo Grebenšek), figlio maggiore di una famiglia di provincia, ritorna a casa dopo dodici anni di assenza con l’intenzione di comunicare alla madre (Maja Blagovič) e ai due fratelli Suzanne (Sara Gorše) e Antoine (Primož Forte), con la moglie Catherine (Tina Gunzek), di essere gravemente ammalato e di avere ormai poco da vivere.
Fin dal primo incontro è chiaro quali saranno le dinamiche che si svilupperanno tra lui e gli altri, parti ben distinte in un groviglio di discorsi, un ingorgo di affetti che sempre più si complica fino a trasformarsi in un nodo inestricabile di sentimenti non detti e ferite mai chiuse, provocate come spesso accade da incomprensioni antiche e sclerotizzate.
Il tempo sospeso in cui vagano i personaggi riecheggia ciò che tra loro non viene mai espresso: il motivo per cui Louis se ne è andato, una diversità essenziale che ognuno cerca di spiegarsi a modo suo, dando a se stesso la spiegazione che meglio può accettare per riuscire a dar senso, attraverso di essa, alla propria esistenza.
La madre, unica ad avere una visione chiara, cerca di mediare le necessità degli altri tentando di aiutare ognuno a fare i passi necessari per incontrarsi in un luogo condiviso.
Le scene di Bjanka Adžič Ursulov (che ha curato anche i costumi) sono ridotte coerentemente all’essenziale: pochi oggetti sufficienti a determinare il luogo della casa e il momento della giornata in cui si svolgono i diversi incontri tra Louis (spesso accompagnato, fin dal suo primo ingresso, dal trombonista jazz Denis Beganović) e gli altri, da soli o tutti assieme.
La regia di Vladimir Jurc realizza un equilibrio poetico tra parole, silenzi e musica, indissolubilmente legati a una gestione sapiente della scena, dando vita a veri e propri quadri in un interno essenziale ma non per questo meno carico di suggestioni, anzi, amplificandole al punto da renderle universali e ad entrare così in risonanza con le personali esperienze degli spettatori.
A ciascuno di noi capita infatti di trovarci nella situazione di non sentirci compresi da chi immaginiamo ci conosca meglio di noi stessi, complicando a volte irrimediabilmente le relazioni affettive, familiari o no, senza riuscire a colmare una distanza che sembra al contempo infinitesima e infinita, prigionieri di pregiudizi antichi come il mondo.
Non basta infatti essere parenti o aver condiviso decenni per riuscire a cogliere e ad accettare gli altri per quello che sono.
Prima di tutto sarebbe necessario accettare noi stessi nelle personali grandezze e fragilità.
Fatto questo, c’è bisogno di compiere un’azione solo apparentemente molto semplice come chiedere: Come stai?
La difficoltà reale consiste nel mantenere poi, per quanto tempo servirà, la sincera intenzione di ascoltare fino in fondo, senza permetterci di giudicare o contestare in alcun modo quel che ci verrà risposto.

Paola Pini

Trieste, Slovensko stalno gledališče – Teatro Stabile Sloveno
10 luglio 2020
Jean-Luc Lagarce
Samo Konec Sveta – È solo la fine del mondo
regia: Vladimir Jurc

traduzione dal francese allo sloveno: Suzana Koncut
scene e costumi: Bjanka Adžič Ursulov
musiche: Denis Beganović
light design: Son:DA
makeup designer: Matej Pajntar
consulenza linguistica: Jože Faganel

Con
Louis: Romeo Grebenšek (attore ospite)
Madre: Maja Blagovič
Suzanne: Sara Gorše (attore ospite)
Antoine: Primož Forte
Catherine: Tina Gunzek

Musicista: Denis Beganović

Traduzione e adattamento dei sovratitoli in italiano: Tanja Sternad

Foto di Luca Quaia

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