L’Affabile verve comunicativa di MAX GIUSTI e la sua stravagante ed umoristica riflessione contrappuntista tra ieri ed oggi deliziano il pubblico

Data:

Al Festival delle Terrazze di Roma, il 5 settembre 2020

In attesa di farsi apprezzare sul piccolo schermo con “boss incognito”il comico e caricaturista romano MAX GIUSTI ha conluso la sua tournée estiva sulla terrazza del palazzo dei congressi all’EUR,realizzato su disegno dell’architetto LIBERA dietro PIAZZA MARCONI nel 1929.Sorpreso dalla folta presenza degli spettatori sulle panche di marmo,ha prima imbastito una forte e vivace interattività con gli astanti informandosi sulla loro provenienza,che non era solo capitolina per cui ha imitato foneticamente il vernacolo d’altre città,come BRESCIA,NAPOLI,NUORO e COSENZA.Quindi,senza osservare un copione fisso,è andato brillantemente a”ruota libera”soffermandosi in particolare tra il prima e dopo il”lockdown”ed in generale sulle differenze tra la fine del secolo scorso ed adesso.Nel periodo di coazione forzata in casa molti si sono specializzati in “smart working” e lui ha visto film criminali e sceneggiati a base di sostanze stupefacenti su netflix,rimanendone talmente sconvolto da doversi ritemprare lo spirito su TV 2000,con i documentari su SAN PADRE PIO.La dolce consorte fa la spesa economica su AMAZON,mentre la gente comune è costretta a correre dietro alle occasioni,nei discount oppure ai viaggi ed agli alberghi low cost per una settimana di relax all inclusive,a TIBLISI O LIPSIA. La pandemia da virus rischia di riesplodere,ma intanto le casse integrazioni non arrivano ed i romani con i turisti sono spinti dalla necessità ad andare a cenare con i coupon nelle pizzerie degli EGIZIANI o nei ristoranti cinesi con menù a sazietà a prezzi incredibilmente bassi,salvo poi scoprire che il pesce della tavola proviene dall’inquinato Tevere.Lui,figlio d’una coppia derivante dalla Sardegna il padre,dalle marche la madre che hanno poi gestito un esercizio pubblico al PORTUENSE,ha detto che ha acquisito tali esperienze in mezzo secolo di vita quirite,scambiando battute a raffica e confidenze private con due elette,signore del parterre quali Giuliana insegnante delle primarie e SILVIA impiegata delle agenzie delle entrate;la maggiore distanza tra il passato ed il presente con il suo spirito funambolico e genio istrionico l’ha pescata nel fatto che per la veglia di Natale la mamma frigesse tutto per l’intera serata in cucina,tanto che il cinese,di quelli trapiantati a ROMA da diverso tempo ed in realtà più metropolitani di parecchi cittadini,suonò una volta alla porta per lamentarsi dell’olio fritto.”Vedi da dove si protesta”commentò.Ai genitori ha dedicato appunto la serata,rivolgendo a loro in platea alcuni ricordi dell’infanzia,mentre sempre dal suo background,culturale ha estratto un’importante rilevazione sociologica:prima si ballava con una certa apertura delle braccia e con canzoni più morigerate,ora invece i ragazzi ascoltano motivi più sfrenati,come quelli di Elettra Lamborghini novella sposa od il KARAOKE di A.AMOROSO,finendo poi per incrociarsi,o contaminarsi nelle movide assembrate.Ha portato ad esempio dei vecchi e decorosi balli la salsa e l’hip-hop in cui si è esibita un’appassionata dama offertasi dal pubblico,lasciando quindi a Max una travolgente chiusura con cui il giornalista televisivo sportivo MARCO MAZZOCCHI ha cantato a piena voce celebri successi di rinomate ugole moderne.La sua amicizia con il bravo e vispo Marco risale alla decisione di recarsi insieme nell’estate al PECHINO ESPRESS,incorrendo in una serie di disavventure,come la perdita dello ZAINO da viaggio del distratto anchorman,che successivamente lo recuperò su un camion che l’aveva trasportati come autostoppisti.L’ultimo omaggio è stato riservato con grande affetto al maestro cantautore nostrano,FRANCO CALIFANO,intonando il suo famoso motivo:”DONNE”.

Giancarlo Lungarini

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