Ridatemi il mio mondo senza conservanti, restituitemi le foreste i laghi, gli oceani, le montagne senza odori asfissianti: sono la storia e sono scomoda e nemmeno una poltrona riuscirà ad accontentarmi.
Centro smaltimento delle storie scomode d’Italia, in assenza di divani, dalla discarica al cassonetto, un mondo in decomposizione, se avete rifiuti scottanti da smaltire, scriveteci, saremo inerti come il più innocuo rifiuto eco-solidale con kilometri importati, a volo radente a bordo di una mongolfiera più invisibile di un drone, fotograferemo la tua immondizia, il tuo cassonetto, da inserire nella banca dati dello smaltitore ecologicamente patentato a smaltire tutto tranne che se stesso. L’Italia delle discariche e dei centri di accoglienza a 2 velocità, quella che accoglie e quella che espelle, quella che iniqua con quella che smaltisce.
A Salussola paesino ridente tra la provincia di Vercelli e Biella si inaugurerà il luogo per eccellenza deputato a diventare il simbolo del turismo ecologicamente scorretto del “Futuro, Amianto a più non posso”, la nostra materia scottante, che all’anagrafe si chiama Amianto, “un nome, una malattia”, sarà sotterrato come il milite ignoto in terra di risaia, sfrattando il Riso Arborio D.O.P. di Baraggia… una Mutazione in piena regola con il plauso degli esperti dell’inquinamento insostenibile. Il tutto ai danni dei nostri polmoni che al momento non hanno a magazzino il ricambio come fossero delle ruote di scorta.
Tante firme digitali e autografe a impronta registrata (si da riconoscere a distanza il Masaniello anti immondizia) anche di cani, gatti e canarini i cosiddetti Pet animals, non bastano a fermare il Leviatano dei Leviatani, Sua Maestà l’amianto che diffonde il suo verbo di mortale genia disperdendo nell’aria la sua “stirpe inestirpabile”.
Io sono l’amianto sono il tuo Dio immortale nato da te, homo domesticus che immortale non sei per dirti che mai ti lascerò solo e sempre ti seguirò a soffio di vento e controvento, perché io sono così, sono sempre presente per anni dormiente e se mi accogli in risaia da lì non me ne vorrò più andare.
E così il nostro Dio Amianto che nessuno ha assunto nemmeno come lavoratore interinale, è diventato il nostro vicino di casa, il nostro buttafuori, che più che buttare fuori, butta dentro in falda acquifera ben 2.000.000.000 di figli e nipoti suoi che altrimenti non saprebbero dove andare … In fatto di accoglienza noi Italiani siamo dei maestri, perversi nel nostro modo di vivere, ospitiamo tutto e tutti, purché ci sia da guadagnare.
Da Salussola minuscolo paesino che mai vorrebbe diventare famoso per tale futuro santuario immacolato di amianto, investito fino alla tenuta del Nebbione e alla tenuta di San Damiano (luoghi a me cari che descrivo in “Città senza semafori e case con le ruote”) avremo la Silicon Valley, un esodo del riso che più che amaro sarà filtrato da fibre che nulla hanno a che vedere con il bifidus regularis del più noto yogurt Danone.
Luoghi certo non da location, ma luoghi agresti ricchi di storia che verranno polverizzati dall’amianto … e risucchiati senza l’aiuto di un’aspirapolvere, il quale elettrodomestico ipertecnicizzato non vuole, nemmeno lui, avere a che fare con la polvere delle polveri … l’amianto ad indicazione di proliferazione incontrollata.
La classe medica ha posto il veto spiegando che non basta la tachipirina per neutralizzare i potenziali Mesoteliomi che infetteranno contadini, galline, cani, gatti, mucche e quant’altro, ma pare che il Leviatano dell’economia mondiale nella sua immortalità finanziaria, abbia deciso di trasformare questo luogo in un campo di concentramento di fibre cancerogene che per viaggiare non avranno bisogno di treni carri bestiame … basterà il soffio del vento, e anche a riposo la fibra che non è la fibra del telefono senza fili, viaggerà più veloce della luce, più lenta del tempo che impiega a stazionare nei tuoi polmoni per diventare un Mesotelioma da gran turismo, quello delle discariche e relativi contenuti … Solo Dio in questo è bravo … che l’amianto sia il Dio del futuro?
Esperti catechisti consigliano gite in loco con maschere antigas e si consigliano tali accessori che creeranno un indotto da PIL nazionale anche ai nostri cani e gatti, deboli di polmoni, indifesi e ignari della fibra invisibile che nemmeno un super ratto da laboratorio potrebbe mai superare … Cavie di ogni tela e genere, armatevi, vi aspetta un futuro polverizzato di polveri sottili … L’Italia, paese dell’accoglienza, accoglie e adotta l’amianto dell’epoca jurassica del sig. Schmiedeiny rispettabile cittadino svizzero dimorante in un luogo, la Svizzera, che oltre a custodire segreti e forzieri è allergica all’estradizione dei suoi cittadini …
Ergo il padre dell’amianto immune dalle polveri sottili respira l’aria di montagna di elvetica memoria, mentre nel Vercellese che certo non è Piazza della Signoria a Firenze, piuttosto che Piazza Navona a Roma, essendo zona politicamente depressa, ospiterà i tanti figli del nostro esule Schmiedeiny, che dopo Padre Pio è l’esule del terzo millennio, cercato da tutti senza che nessuno lo voglia veramente cercare …
I prossimi neonati fecondati in vitro, fatti crescere in uteri in affitto con la cedolare secca, decontaminati, vedranno luce fuori dalla pancia della madre affittata, accessoriati di smartphone e maschera antigas, l’uno per “chattare il mondo reale e defunto di mucche in quarantena” l’altra per “respirare” le fibre che gli altri, quelli che ti dicono che Amianto è bello ed economicamente corretto, se non fosse per un Mesotelioma disoccupato e senza fissa dimora, che senza avviso ti si presenta alla porta e ti dice che lui dai tuoi polmoni non se ne vuole andare … e quindi, quelli che ti vogliono fare una donazione senza restituzione delle fibre invisibili del mondo in decomposizione, continuano nella loro campagna elettorale sine die a dirti e a convincerti con giochi a premi, lotterie e salotti televisivi vari, che se l’amianto non ci fosse, bisognerebbe inventarlo.
Un mondo all’incontrario vi aspetta, affrettatevi la Amianto Valley International Force, vi farà un agguato stile Vietcong, posti numerati con cedibili, avete mai pensato come si può vendere l’aria che gli altri ti vendono come avariata e quindi scontata? Tutto muta nulla si distrugge, se non che la materia in questione distrugge noi con tempi lunghissimi che superano i mutui trentennali della tua villetta a schiera, schierata con vista sulla prima discarica della tua esistenza, il tuo supermercato con i bollini che come il bollo dell’auto (rigorosamente non pagato da gran parte degli italiani), ti spiegano che ti regalano la gita al mare piuttosto che il tour a casa del povero Padre Pio che vorrebbe anche starsene tranquillo (data la veneranda età), purché tu ignaro di essere il primo anello dell’economia circolante dei rifiuti economicamente sostenibili, ti porti a casa previo pagamento alla cassa, scatole, bottiglie di plastica, custodie di pannolini che sono l’ingrediente principe del tuo ruolo esistenziale, essere produttore, consumatore, smaltitore e conservatore di rifiuti … Corsi di addestramento sono in pieno svolgimento nei vari punti di raccolta d’Italia, punti di raccolta dell’immondizia immateriale sostanza di economia indotta che sfratta campi di riso e grano per farsi strada nella tua mente ancora prima che nel carrello della tua spesa comprata nella settimana del sottocosto.
Tu ignaro consumatore nasci per consumare e produrre immondizia senza uno stipendio, senza un trattamento di fine rapporto, tu consumatore consumi senza sapere che qualcuno al di sopra di ogni sospetto consuma te lentamente facendoti credere l’importanza della tua esistenza di compratore incallito secondo solo alla ludopatia, tu consumatore ignaro sei il primo anello senza il quale l’insostenibile aria da discarica certificata ad indicazione non protetta, non potrà invadere i cieli senza permesso di soggiorno. Saluto Salussola e tutti i comuni d’Italia con il triste destino di non essere luoghi da turismo tradizionale, esaurite le forme di turismo con pullman e famiglie al seguito in visita ai santuari dei vari santi patrocinati dal Vaticano, sono qui a chiedermi se esiste il santo protettore dei consumatori – produttori di immondizia, se qualcuno lo conoscesse potrebbe intervistarlo e dirgli di portarsi a casa sua tutto l’Amianto passato, presente e futuro, perché siamo in overdose oltre il limite consentito della sopportazione quella umana e non divina e non intendiamo attrezzarci mediante miracoli da debito pubblico per diventare il Vietnam dei rifiuti nazionali e non solo.
Scriveteci e descriveteci la nevrosi vostra e del vostro vicino che vede aumentare bidoni e bidoncini sul balcone diventato la prima succursale – alias stazione di produzione della discarica della vostra città, scriveteci della nevrosi da “cassonetto pieno” che attanaglia il vostro naso ancora prima che la vostra vista, descriveteci l’estetica politicamente corretta del vostro balcone agghindato tipo albero di Natale dai vari cassonetti “trendy e griffati” a destinazione diversa muniti di antifurto satellitare; noi faremo della vostra “ansia da smaltimento impossibile”, il motore di una protesta silenziosa, quella dei cassonetti che motorizzati andranno a cercare altri padroni da servire, stufi di restare immobili sui vostri balconi si suicideranno in massa buttandovisi giù e disseminando l’aria della vostra essenza, quella di essere eternamente e socialmente utili produttori di rifiuti, il lavoro del futuro che non insegna nulla se non la deresponsabilizzazione di inquinare, sporcare e infettare il mondo che non potrà essere lavato in una lavatrice.
Balconi, cassonetti e discariche, tanti mondi per sentirci partecipi della deriva ambientale, ognuno con un posto dove stare, certamente non in spiaggia su un bagnasciuga magari pure lui invaso da carta, lattine e plastica, la nuova estetica delirante del tuo mondo, quello che tu non vuoi cambiare.
Saluto Salussola, e l’Italia, una repubblica fondata sulle discariche e relativi rifiuti quelli che noi facciamo senza preoccuparci di eliminarli … L’eliminatore dell’immondizia ancora non esiste, al momento siamo al consumatore e produttore di … immondizia regina e serva del nostro habitat quotidiano.
Barbara Appiano