In scena dall’8 al 20 settembre 2020 al teatro Sociale di Brescia
La tragedia “Troiane” di Euripide, rielaborata dalla drammaturga Angela Demattè è finemente curata da un regista eccezionale come Andrea Chiodi. La drammaturga Demattè profonda studiosa del testo euripideo, rivede con acume l’epos degli annientati troiani. Scrupolosamente Il regista Chiodi porta la trama nella contemporaneità e traccia un modello dolorosissimo di sofferenza che accumula ogni popolo vinto ed oltraggiato. Il talento di Elisabetta Pozzi affiancato da Graziano Piazza, Federica Fracassi e Valentina Bartolo rende lo spettacolo ancora più emozionante. Il tutto è ambientato in una tetra stanza con le suppellettili ridotte al minimo. E lì in quell’ambiente cupo, quattro donne sopravvissute al massacro e alla distruzione della città, vivono momenti di apprensione. Ecuba, Cassandra, Andromaca ed Elena non sanno quale sarà il loro triste destino. Ma tutte sanno come anticipa il messaggero Taltibio che la loro sorte sarà segnata da violenze e soprusi. La città di Troia è distrutta, i migliori guerrieri sono stati massacrati, gli scampati ridotti in schiavitù: ben pochi sono riusciti a fuggire. Le donne assegnate come schiave ai trionfatori. Ecuba è in sorte ad Odisseo, Cassandra la portatrice di sventura ad Agamennone, Andromaca al prode Neottolemo. Il figlio di Andromaca e di Ettore il piccolo Astianatte, sarà selvaggiamente assassinato dai greci. Barbaramente ucciso per allontanare il sospetto che possa da adulto ricambiare tale ferocia. I vincitori mossi da pietà consegnano il martoriato corpo del fanciullo ad Ecuba per le esequie. La città distrutta e avvolta dalle fiamme fa da triste sfondo per le donne che disperate piangono la loro sorte e la morte del piccolo principe. Al centro della trama, Ecuba, una meravigliosa Elisabetta Pozzi che padrona della scena conduce lo spettacolo calamitando con il suo magnetismo il pubblico come una istrionica mattatrice. Ammirevole Graziano Piazza che personalizza un ambiguo Taltibio. Valentina Bartolo, brava nell’interpretare una Andromaca emotivamente coinvolgente. Ottima Federica Fracassi nel ruolo di una astiosa Cassandra. La bellissima Elena è invece espressa da una squisita Alessia Spinelli. La drammaturgia è impreziosita da canti e video che rendono la tragedia molto più suggestiva. Una rappresentazione sobria, in cui la sofferenza è impregnata in ogni battuta, in ogni pianto e in ogni gestualità. Un attraentissimo epilogo vede Ecuba, una grande Elisabetta Pozzi che demolendo la quarta parete, invita il pubblico, ad essere partecipe del suo e loro dolore. Una tragedia forte, commovente, nel quale ogni essere umano si ritrova.
Giuliano Angeletti