Mai come in questo momento, dove tutto sembra andare nella direzione della paura, della solitudine, del caos emotivo, dove le informazioni riguardo al presente sono discordanti e inaffidabili, dove la parola “salute” è minata in ogni suo aspetto, scrivere di sé è cura. L’inespresso lavora dentro di noi e con il tempo crea blocchi che non ci consentono di vivere la vita con disinvoltura e fiducia. Offrire il proprio dolore alle parole è un gesto che porta con sé la medicina. Narrare se stessi, aprire il cuore a un dialogo interiore, può aiutarci a guardare l’esperienze che stiamo vivendo, seppur dolorosa, come un momento imprescindibile per la nostra crescita. Scrivendo ci concediamo il permesso di lasciare andare ciò che soffochiamo. Ogni verso posato nel foglio è ossigeno che crea spazio dentro le nostre cellule. La scrittura ci invita a non temere la nostra storia, non c’è nulla che non possa essere espresso, nulla da tenere nascosto, nulla che non abbia il diritto di vedere la luce, perché è proprio attraverso di essa che tutto si trasforma generando nuova consapevolezza. Il mio è un invito a scrivere, lasciando andare quelle credenze che ti sussurrano che non sei capace o che non hai abbastanza tempo o addirittura che non serve a niente farlo. T’invito a superare i tuoi stessi limiti per provare a dare voce alla tua Anima. Provaci, prendi una penna e lasciala danzare sopra il foglio senza avere un’idea di cosa accadrà. Nessuna censura, puoi veramente scrivere tutto, puoi farlo senza metriche o regole, usando entrambe le mani, in circolo, in orizzontale o in verticale, in corsivo o in stampatello, lasciati stupire, lascia che sia Lei a guidarti, dalle le chiavi dei tuoi scrigni segreti e resta a guardare quanta bellezza può nascere dai mondi taciuti. Scrivi senza analizzare, commentare o giudicare, scrivi per te, per muoverti dentro la tua vita , come fa il cuore del poeta, che dall’infinità genera la bellezza di versi che includono tutto, ogni emozione, ogni incomprensione, tutti i momenti che vorresti dimenticare, quegli istanti che ti hanno sospeso tra la vita e la morte. Scrivi per scoprire che anche tu puoi creare la tua poesia e renderla manifesta come traccia per chi ancora teme di narrare se stesso e trovare pace dentro la verità.
Fiorinda Pedone