Kreky & The Asteroids nascono a Roma nel 2018. Kreky è un cantautore e la band The Asteroids si chiama così su scelta del chitarrista. Adottano un nome composto proprio per la matrice anglosassone del progetto che affonda le sue radici nel roots rock statunitense, con un particolare occhio a Ryan Adams, Jeff Buckley, Springsteen e i Counting Crows. Dopo aver rilasciato i singoli “Dust” e “Sunflower” pubblicano in anteprima su Repubblica.it il video del brano “Mistakes”, con una coreografia e scenografia scritta dalla Gorillaz Crew di Sonny Olumati. Successivamente firmano con l’etichetta Romolo Dischi e pubblicano il singolo “Spotlights” che raccoglie ottimi consensi. A settembre 2020 pubblicano il singolo “No Apologies”, seguito a novembre da “Average”, brano che vanta la collaborazione con Carmelo Pipitone (Marta sui Tubi). Ma conosciamoli di più da vicino attraverso una chiacchierata con Kreky.
CIAO KREKY, BENTROVATO AL CORRIERE DELLO SPETTACOLO. DIMMI QUALCOSA DELLA VOSTRA BAND?
Siamo in cinque. Ci siamo formati verso la fine del 2017, inizio 2018. Prima facevo parte di un’altra band. Ci siamo sciolti e allora io e il bassista abbiamo cercato altri componenti, per formare un nuovo progetto. E così abbiamo trovato delle persone veramente valide, anzi dei veri professionisti e abbiamo avviato il nuovo progetto.
DI RECENTE È USCITO “AVERAGE”, OSSIA IL VOSTRO NUOVO SINGOLO, CHE VEDE TRA L’ALTRO – COME DETTO – LA MERAVIGLIOSA COLLABORAZIONE CON CARMELO PIPITONE. MI PARLI DI QUESTO?
“Average” è nato in modo istintivo. L’ho scritto due anni fa. Ero andato fuori per Capodanno, un viaggio di due giorni. Mi sono trovato in mezzo al verde, in mezzo alle montagne; una cosa che non ti capita facilmente, perché come sai viviamo a Roma e quindi siamo circondati dal cemento. E’ stato un momento in cui mi sono trovato molto rilassato e così ho scritto. Quando sono tornato ho preso la chitarra, cercando un’accordatura consona… È nata così, con un approccio molto spontaneo.
Parlando con tanti artisti, noto non solo il grande entusiasmo di avere la possibilità di esprimersi, ma il piacere di ricevere dei commenti da parte del pubblico. Spesso chiedo com’è il rapporto con quest’ultimo, ma stavolta voglio fare diversamente, e quindi: UN EVENTO – SEMPRE IN RELAZIONE AL PUBBLICO – CHE VI HA EMOZIONATO?
In questo momento mi viene in mente una serata di due anni fa, sempre qui a Roma, dove ci siamo trovati degli americani – una sessantina di persone – che ci hanno fermato e ci hanno fatto dei mega complimenti, che non ci saremmo mai aspettati. Questo ci ha fatto molto piacere.
Immagino l’emozione, anche perché vi è stato un apprezzamento da parte di persone diverse dal pubblico italiano. Questo simbolizza una grande capacità da parte vostra di saper trasmettere emozioni al pubblico. Se poi si va oltre i confini nazionali è una grande soddisfazione. FARETE UN DISCO?
In realtà il disco è pronto, solo che ci siamo fermati un attimo, perché vorremmo farlo uscire quando riapriranno i locali. Vogliamo presentarlo, avendo davanti a noi un pubblico, non ci va di far uscire il disco senza questo o comunque con una certa distanza. Questa è la nostra intenzione, ma come sai è veramente un’incognita sapere quando sarà possibile. Comunque credo che lanceremo qualche altro singolo e speriamo di poter far uscire il disco avendo il pubblico davanti a noi.
In effetti è veramente una cosa triste lanciare qualcosa – un disco nel vostro caso – lontano dal pubblico. Ammiro molto le tue parole, che hanno sottolineato la voglia di incontrare, stare vicino, senza distanze. Questo è molto importante, perché ritrovarsi un pubblico è una cosa bella e importante, come lo è la possibilità di non essere obbligati ai distanziamenti umani. Siamo sotto le feste, TI VA DI SALUTARCI CON UN AUGURIO?
Cerchiamo di stare bene, tranquilli il più possibile e non facciamoci influenzare dal mondo esterno.
Grazie Kreky, è stato un piacere, buone feste e un saluto a te e a tutti gli altri membri.
Giuseppe Sanfilippo
