Lo scrittore e sceneggiatore Simone Santi Amantini è giunto al suo primo romanzo Margherita, pubblicato nel dicembre 2020 con la casa di produzione e distribuzione cinematografica Whiterose Pictures, per la quale sono già usciti i suoi saggi: Christopher Nolan – Realtà e sogno al lavoro (2013), Alfonso Cuarón – Cinema in assenza di gravità (2015) e Dunkirk, Christopher Nolan (2018).
Questa opera di duecentosessantuno pagine è incentrata sulla storia d’amore tra Margherita e Giovanni. Sono due giovani molto diversi, la prima è aperta alle emozioni e ai sentimenti, mentre il secondo, che cela un passato non semplice, è altalenante, benché in fin dei conti tenga veramente a Margherita. Nel romanzo s’intrecciano inoltre relazioni di amicizia e fatti lieti e tragici. Per tutto il testo è presente la metafora tra il nome della protagonista e il suo omonimo fiore, che si fa simbolo di un amore in parte voluto, in parte respinto.
La fine di tutto e l’eternità sono concetti che allo stesso modo ci schiacciano, ci sovrastano, ci mettono i brividi, quelli veri. Abbiamo paura della fine, abbiamo paura del “per sempre”. E restiamo naufraghi spersi nel mare delle incognite, asserragliati dietro i nostri pensieri, mai sorpresi da improvvise epifanie di grazia, misericordia e provvidenza.
La scrittura dell’Autore è piacevole, allo stesso tempo ricca e scorrevole e, facendosi trascinare da una storia così viscerale, si fa poetica e musicale. Si percepisce che Margherita è stato scritto con molta ispirazione. Testo ben strutturato, è anche molto diretto e le emozioni espresse colpiscono con immediatezza il lettore, che sicuramente si appassionerà a questa vicenda.
Insomma, si tratta del primo romanzo di Simone Santi Amantini e possiamo dire veramente che questo esordio è invero riuscito alla perfezione, con l’opera in questione che consiglio vivamente a chiunque.
Stefano Duranti Poccetti