“Come vivere in tre comode rate” il nuovo romanzo di Stefano Labbia, seguito ideale de “Piccole Vite Infelici” (2018 – Maurizio Vetri Editore). Labbia torna a parlare di vita, di amore e di speranze di giovani e meno giovani alla ricerca di un equilibrio. Equilibrio che a fatica qualcuno trova (Marco Marcello), che qualcuno perde (Caio Sano) e che qualcuno ancora cerca (Foley, nuovo comprimario che si aggiunge al nutrito gruppo di cineasti ( scrittori e sceneggiatori de noantri presenti nell’opera).
La trama: È passato del tempo dagli ultimi eventi che hanno sconvolto, cambiato, modificato (talvolta in peggio…), tolto e dato, diviso ed unito i protagonisti di “Piccole Vite Infelici”. Caio Sano, Rossella, Marco Marcello e gli altri hanno ancora tanto da dire e da dare. Vivono, sognano, amano, tra Roma e Londra, con la bocca amara, con il sudore della fronte e con la speranza in tasca al posto dei soldi. Segreti, dubbi, domande semplici e complicate. Senza risposta per lo più. Un oscuro balletto di vite, di anime, trascinate dalla corrente marina, salata e amara, in cui navigano, sol per finire poi in apnea nel mare dei sogni e delle frustrazioni umane proprie dell’uomo (e della donna!) del nuovo millennio, sempre più insicuro di tutto. Anche di vivere. Pardon… di Vivere. Di vivere una vita che vaga la pena esser vissuta. Anche a rate.
Con “Come vivere in tre comode rate”, l’autore dopo averci introdotto nel caotico ed emozionante universo dei pseudo trentenni in carriera, approfondisce le dinamiche, evidenzia le idiosincrasie, annulla le distanze tra la carta e la realtà, regalandoci domande, spunti di riflessioni e grasse risate.
Un libro moderno davvero imperdibile che si legge tutto d’un fiato, indipendentemente dal primo.
La vita così, imprevedibile. Fatta di sogni e di realtà. Di amore e di feroci liti. Di sguardi. E di amicizia. Di paura e di vittorie.